mercoledì 11 dicembre 2013

Ancora noi

Cliccate sulla copertina per visionare introduzione e i capitoli precedenti de Le Ali dei due Mondi


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ANCORA NOI




In lontananza una luce squarciò il cielo, la “nostra” luce, che, dopo averci inglobato, ci fece trovare al cospetto degli Anziani nella consueta forma alata che avevamo in quel “loro” mondo.
Lei era al mio fianco, cosciente, incolume, come me priva della parola. Ci guardavamo e lo sguardo era insieme carezza ed interrogativo: il mio rivivere nel pieno delle forze, combinato con la magia del grande Lupo Bianco, aveva scatenato una contro reazione che l’aveva rigenerata a sua volta nel corpo del suo spirito guida.
Ci ricevettero nel grande anfiteatro bianco:
“Ognuno ha dimostrato quanto è disposto a perdere, il suo amore, di non poter vivere senza l’altro. Quel che qui indebolisce la Bestia è proprio l’amore. Lui vi ha salvato reciprocamente le vite, lui è la forza che vi permetterà di affrontare all’unisono la Bestia e avere qualche possibilità di poterla battere. Vi siete trovati, ma avete un debito con  Primordia e la Terra.”
Il Sommo parlò ancora dell’antico Tempio dei Druidi e di come raggiungerlo: “attraverso l’antico Cerchio Celtico. Solo quel portale vi può condurre sul sito nel momento in cui ogni sua pietra era posta nel giusto ordine per permettere il Rito della Fusione, così da farvi ritornare a Primordia per compiere il dovuto”. Ci informò che saremmo comunque ritornati sulla Terra alla fine di ogni cosa, nel momento di luce in cui eravamo stati appena prelevati: ovviamente vi avremmo fatto ritorno nella vita o nella morte a seconda dell’esito dello scontro. Il mio contravvenire alle regole mi costava, in ogni caso, la vita mortale.
“Il portale al limite della Foresta della Perdizione è quello che vi lascerà nelle vicinanze del Cerchio Celtico.”
Di lì passammo e ci trovammo nel bel mezzo della foresta fossile di conifere non lontano dalla località dove ero stato “sepolto”.
Sembrava di essere piombati nella Foresta della Perdizione, solamente milioni di anni più tardi: enormi basamenti di conifere mummificate, troncate a circa cinque metri da terra, erano tutt'intorno a noi su di un terreno argilloso.

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