domenica 25 ottobre 2009

Il mio blog: in abiura di me

Un blog: perché? Non l'ho cercato... oppure sì, l'aspettavo ed è arrivato. La prima cosa che mi è venuta in mente di scrivere è stata: "In Italia l'informazione è imbavagliata, facciamocela da noi!"... un'esigenza sociale figlia del mio tempo.
Inviavo mail ai miei amici su tematiche politiche e sociali quando questo blog si è imbattuto in me... ma ancora non sapevo cosa avremmo fatto insieme.
In un altro momento sarebbe stato un contenitore di poesia, in un altro non sarebbe stato affatto, ma non siamo mai la persona del giorno prima e bisogna allontanarsi dal nostro tempo e dallo spazio per capire il senso del proprio cammino e di quello della società che ci circonda, e da lontano siamo buffi: puntini che si affannano in problemi piccoli, come lo siamo noi... Ti riavvicini e più che persone vedi burattini inconsapevoli, intenti a giocare al superenalotto o a seguire l'ultima fiction o reality. Ma non appena tornati da questa prospettiva, riprendendo contatto con se stessi, è chiaro come la nostra presenza sia in interazione con le altre, e la passività significa affidare ad un'oligarchia il nostro destino: è con queste consapevolezze che ho intrapreso a scrivere qui.
Mi hanno sempre fatto tristezza quelle persone che le vedi oggi e sono come dieci anni prima: dov'è stata l'evoluzione? E il blog è anche un motivo di crescita personale, di confronto con gli altri e con se stesso: trovo interessante l'idea di guardare un mio scritto di alcuni anni prima e constatare quante sciocchezze sono stato capace di buttare giù... Quanta ingenuità! Dirò di me.
Alcuni, leggendomi, mi hanno indicato con un futuro politico (che mi è anche stato proposto), ma non sono mai riuscito a dire "io sono di questo preciso colore", perché mi sentirei soffocare il minuto dopo e lo riterrei un insulto all'intelligenza: la fine di una persona è nel momento in cui si inquadra in un sistema, perché ci si identifica fino a dimenticarsi di sé... finisce così per difendere delle ideologie per "partito preso", fossilizzandosi su di una posizione.
Le ideologie sono qualcosa di affascinante, da studiare in quanto frutto dell'elaborazione umana precedente o contemporanea... ma non possono farti prigioniero: devono essere rielaborate per una tua verità, la quale è a sua volta instabile e fallace quanto quei pensieri... perché è dinamica alla luce del tuo vissuto. Questo porto qui dentro: una mia verità del momento.
No, prendere un contenitore a scatola chiusa, annessi e connessi, non fa per me... sia esso religioso o politico, ci sarebbe comunque una parte che non mi rappresenterebbe ed io voglio avere la libertà di poterlo criticare...
Fare un blog per me non è un "copia e incolla" né un diario, ma mettere dentro qualcosa di personale, un'opinione o una testimonianza al limite del giornalismo, e mentre lo fai pensare che può essere utile a qualcuno oltre che a te stesso. E' anzi farlo prima per te stesso e farlo bene, anche se non verrai mai letto... questo con il rispetto di chi lo vive in altro modo.
Il mio obiettivo con il mio blog è fare un cammino, e "poter passare ad un livello successivo, e quindi dare vita a ciò che scrivo... fino all'abiura di me. E non mi interessa che tu condivida il mio pensiero", non cerco consenso. E al mio detrattore, che si contrappone senza una critica costruttiva o senza una logica dico che "al limite può farmi una..." ma forse è meglio far partire il filmato:



Voglio ringraziare l'amico Capa per avere realizzato il video per questo post ;-)

P.S.: nella vita di tutti i giorni la mia moto è meno tecnologica e guido in maniera meno spericolata.



lunedì 5 ottobre 2009

La favola del PD: Il grande bluff

Vi racconto una fiaba, e per quanto ad alcuni possa non piacere è la mia.
C'era una volta un partito fantoccio, corrotto, complice di giochi di potere, perché i suoi rappresentanti quello bramavano. Un partito che ingannava i suoi elettori fingendo di rappresentare i loro valori e la loro voglia di opposizione, e ingannava i suoi stessi piani bassi che in buona fede si adoperavano per una causa persa. C'era una volta uno schieramento politico senza il quale quello opposto non avrebbe potuto fare il buono e cattivo tempo... c'era una volta il PD.
"Creiamo un bipolarismo, ci dividiamo le poltrone: governiamo in alternanza, come capita, ma le torte ce le spartiamo sempre noi... senza pistarci i piedi" "bisogna mettere fuori causa gli altri partiti..." "non ti preoccupare, basta che non ci toccate i centri mediatici, mettiamo su la campagna giusta, l'italiano si beve tutto quello che si afferma in televisione!" "va bene..." "la parola chiave è bipolarismo, abbiamo troppi partiti in Italia..." "la tv garantirà la messa in opera e il mantenimento."
Questo era il resoconto di un dialogo mai sentito, ma verosimile. I piani alti dell'attuale PD, già Ulivo, già Margherita e DS, hanno fatto un preciso accordo con Berlusconi. Un patto di non bellingeranza che prevedeva di non toccare un clamoroso conflitto d'interessi, pattuito già dal 1994: ce lo rivela candidamente Violante (PD) nel 2003.



I fatti hanno confermato che i patti, nel tempo, sono stati rispettati.
Hanno cambiato nome al partito e segretario, buttato fumo negli occhi agli ingenui italiani che pensavano a questa forza politica come all'opposizione, mentre questa si preoccupava solo di mantenere il suo ruolo accentratore di un serbatoio di elettori.
Con Veltroni si mette in scena un patetico dialogo(!!) con l'attuale governo, funzionale a creare una differenza d'azione con gli altri partiti che vengono così isolati. La mannaia mediatica, con l'aiuto del "principale rappresentante dello schieramento avversario", si poteva calare sulla sana opposizione: demonizzata, ridicolizzata, resa inoffensiva fino a far imboccare l'elettorato al "voto utile". Il piano di Propaganda due (P2) di Licio Gelli, veniva concretizzato da un appartenente alla lista (Silvio Berlusconi - tessera 1816). Il programma andava anche oltre le più rosee aspettative e là dove prevedeva due schieramenti contrapposti a gestire il paese, si è trovato nel PD il complice perfetto, garante di un sistema che i soli media non potevano sostenere a lungo. Seconda tappa verso il bipolarismo lo sbarramento al 4% alle europee.
Proprio alle europee spetta a Franceschini fare il Di Pietro per due settimane, cercando di tamponare l'emorragia di voti di una finta opposizione.
Mai presenti a manifestazioni a tutela dei magistrati contro la mafia (ma va?), ma presenti alla propria al Circo Massimo, mai tirando però in ballo il conflitto d'interessi (toh!) e con L'IDV (con Di Pietro in persona) in fondo a farsi in quattro per il referendum contro il Lodo Alfano che il PD non ha mai sostenuto (non mi dire!). I ragazzi IDV raccoglievano le firme spiegando di cosa si trattasse "no, perché sai, a questi del PD bisogna spiegargli tutto..."(!!).
Gli interessi bipartisan di questi due schieramenti sono stati presto denunciati e messi in evidenza da giornalisti come Travaglio, il quale ha più volte fatto presente come Berlusconi sia stato rimesso in pista proprio da questa presunta opposizione, della quale dice: "o sono dei coglioni o sono dei venduti"... la seconda ovviamente.



Capisco che un grande partito possa contenere mele marce, ma De Magistris (prontamente e illecitamente fermato), con la sua inchiesta Why Not era su di una pista che vedeva entrambe le fazioni pesantemente coinvolte (si diceva fosse un'inchiesta più grande di mani pulite), ed entrambe infatti si sono schierate contro di lui.
Anche la satira non ha mancato di cogliere il sodalizio: ne è un esempio Corrado Guzzanti.



Si dice che tre indizi fanno una prova, qui ne abbiamo a carrettate: qualcuno ricorda il famoso pizzino di La Torre (PD) a Bocchino (PDL) per dare contro all'alleato(!) Donadi (IDV)? Storia di questi giorni lo squallido aiuto del PD nel passaggio dello scudo fiscale: ma ufficialmente hanno la faccia, arrampicando affollati specchi, di affermare ai propri elettori che si schierano contro... In un momento di difficoltà del compare mafio-massonico come quello che lo ha visto giustamente soccombere nel Lodo Mondatori e Alfano, il PD, da alleato nemmeno tanto sotterraneo, si è guardato bene dal chiedere le dimissioni di Berlusconi "che continui a fare il suo lavoro"(!!).
La farsa dell'improbabile opposizione, del partito che fa da tappo ad una vera opposizione e protegge le spalle al potente, continua. Mi dispiace per quanti ci sono caduti e quanti speravano in un'alleanza allargata capitanata da questo partito.... E il Presidente della Repubblica? In questa storia vittima o marionetta del gatto e la volpe? Lui dichiara: "io sono dalla parte della costituzione"... (e giù risate).
Ma non vi spaventate: è solo una favola no? E non vi ho detto all'inizio che fosse bella. Non ho cuore però di lasciarvi senza un lieto fine:
Il sistema bipolare che aveva messo sotto regime (mediatico) il paese aveva delle falle: IDV, Il Movimento a Cinque Stelle, il Movimento delle agende rosse e una manciata di partiti di sinistra (??)... mentre l'UDC (come il PD) altro non era che una costola del PDL e quanto ai verdi razzisti di padania... beh, lasciamo stare.
Un giorno gli elettori, uno ad uno inesorabilmente mangiarono la foglia e grazie all'informazione cominciarono a seguire la corrente di una vera opposizione, di una Resistenza che attingeva le sue radici nei valori di persone come Falcone e Borsellino.

Questi partititi rovesciarono i valori in campo e il PD non ebbe più la maggioranza della cosiddetta sinistra (se ha un senso parlare di destra e sinistra). Con una vera, energica, campagna oppositiva non fu difficile smascherare i palesi altarini del governo, che cadde... lasciando il posto a "quel fresco profumo di libertà" da aspirare a pieni polmoni.
E vissero tutti in una vera democrazia, più liberi e contenti...


P.S.: Non potevo non aggiungere questo video illuminante a questo post: