domenica 26 aprile 2009

Povero Abruzzo... povera Patria.



Per non dimenticare queste persone colpite dal sisma e dalla nostra cultura... Per non dimenticare chi siamo ed il livello della nostra informazione...
Ho ricevuto notizia da un giovane ingegnere abruzzese che la malavita del posto si è già organizzata ed ha pianificato già tutta la ricostruzione: le torte sono prese dalle solite mani insanguinate, dai soliti massoni e dalla solita politica.
Per non dimenticare quel che è stato... e quel che ancora, con la nostra inerzia, sarà.

martedì 14 aprile 2009

La scossa del terremoto

Ci sono eventi che fanno "uscire" un paese, nel bene e nel male, e fanno capire di che pasta è fatto: il terremoto in Abruzzo è uno di quelli.
Voglio partire dal positivo, dalla straordinaria risposta umanitaria e solidale delle persone comuni rispetto all'emergenza e al soccorso alle terre drammaticamente colpite. Forse una risposta così importante concentrata in un lasso di tempo ridotto non c'era mai stata prima. Un elemento positivo è stato, a mio avviso, anche internet che ha sensibilizzato e veicolato l'organizzazione e l'informazione di quanti volevano in qualche modo partecipare. Si sono moltiplicate iniziative per la donazione del sangue, per la partenza di camion con generi alimentari e non, nonché si sono mobilitate persone che hanno voluto fisicamente essere presenti per contribuire alle prime necessità dei sopravvissuti al sisma. Importanti anche le somme di denaro donate da tutta Italia. Meglio che in passato anche l'organizzazione della protezione civile e le forze dell'ordine alle quali ha giovato l'esperienza. Si registra, nell'estrema difficoltà e dolore, la grande dignità della gente d'Abruzzo che può essere presa ad esempio da altre regioni. Un applauso quindi e un ringraziamento da parte mia per quanto fatto, abbiamo dimostrato di essere un grande paese civile, di esserlo nell'immediato post tragedia: c'è ora da prendere in esame il prima, qualcosa del durante e il dopo... e qui cessano i sorrisi.
Il prima riporta alle cronache un'edilizia nelle mani della malavita che strizza l'occhio alle banche e ai politici, la quale ha causato decine di morti o ha consegnato nel momento del bisogno un complesso disastrato che avrebbe dovuto essere un punto di riferimento per i feriti (mi riferisco all'ospedale dell'Aquila: vedi Impregilo). La vergogna di edifici in cemento armato di recente costruzione crollati anche a dispetto di alcuni più datati a fianco, crollati con giovani dentro, crollati nonostante fossero costati un'enormità. Il prima è la mafia e chi ci ha mangiato insieme, l'approssimazione, la sottovalutazione del pericolo e anche della ricerca sperimentale che poteva dare un valido contributo alla causa e mi riferisco al ricercatore Giuliani, al quale è stato prima mandato un avviso di garanzia per "procurato allarme" per essere mediaticamente distrutto poi. Ormai scomoda presenza per il capo della protezione civile non si poteva certo dire dopo alle persone che c'era un modo, seppure in fase di ricerca, per anticipare l'arrivo di un sisma e non se n'è tenuto il giusto conto! Al rogo il ricercatore...
Il prima è la solita Italia che non sapeva, che dormiva nel tepore della disinformazione o che era interessata complice degli eventi. Il prima è l'uomo che ha sulla coscienza la maggior parte delle (ad oggi) 294 vittime. Ne è riprova che in Giappone per un intensità molto maggiore solo 18 morti!!.
Il durante è stata informazione scivolata prontamente nella spettacolarizzazione del dolore sacrificata vergognosamente sul sacro altare dello share... e così il tg1 che per 1 minuto e 30 snocciola gli ascolti procurati con il terremoto, trasmissioni pomeridiane inguardabili e dulcis in fundo funerali pubblici su un dolore che è e resta prima di tutto privato.
Il durante è anche un'invitante passerella politica in vista delle prossime europee e allora strategicamente scendono in campo prima le meno amate ballerine del popolo poi il nano e a seguire il resto del circo... diversi sciacalli si aggirano tra le macerie.
Quel che sarà poi (il dopo) è facile prevederlo ma sta a tutti noi fare in modo che non si verifichi continuando nella denuncia. Le solite mafie edilizie si fregano già le mani per il ricco piatto che si prospetta. I politici corrotti sentono già il peso delle mazzette nelle loro tasche. Nuovi ospedali strapagati e poveri di cemento sono all'orizzonte di una nazione che ne sta costruendo già uno alle pendici della bomba a orologeria Vesuvio. Centrali nucleari su territori sismici sono pronti da far costruire alla solita Impregilo(!!!), così come il ponte sullo stretto che forse (molto forse) resisterà al sisma che si attende nel sud Italia che spazzerà il 75% delle abitazioni tra Messina e Reggio.
In attesa di una crescita culturale, nel bene e nel male abbiamo fatto vedere chi siamo, e per il futuro se un Dio c'è, ci perdoni...

Primula



In colpevole ritardo nella pubblicazione di questo post, ma nelle alture montane questo fiore ancora è nel suo splendore e, come ogni anno, colpisce nella sua semplicità per bellezza e delicatezza. Ho sempre preferito il fiore nel suo habitat. Mi ha sempre fatto un pò tristezza invece quello reciso, sacrificato per i nostri occhi a porre fine alla sua vita. Tra i miei fiori preferiti, credo meriti qualche riga in versi.

Di qualche anno fa:

PRIMULA

E avrei voluto essere terra per la sua radice e acqua per dissetarla

e avrei voluto essere sole per le sue foglie e vento per ossigenarla…

ma ha già un terreno su cui poggiare e nutrimento dove nasce.

Sei così diversa da me bella primula selvatica che ogni anno cresce

nel mese di aprile dopo il freddo dell’inverno a esplodere vita.

Non ti coglierò mio dolce fiore, non ti toglierò dal tuo ambiente,

non ti costringerò per averti vicino al mio cuore e alla mia mente.

Sei nutrimento per il mio spirito ed ogni anno in aprile verrò a trovarti,

ogni anno sotto un albero tornerò da te… e penserò a lei nel contemplarti.