mercoledì 28 gennaio 2009

Manifestazione P.za Farnese "Io so"... Io c'ero...


Sono appena tornato dalla manifestazione promossa dall'ass.ne italiana vittime di mafia intitolata "io so". Emozionante prima di tutto, bella, partecipata.
I media diranno (scommettiamo?) Di Pietro ha attaccato il Capo dello stato... erano poche centinaia e altre bestialità del genere... ma io c'ero e non è la verità. Ho assistito ad un momento importante, democratico, vero.
Una leggina ad hoc dell'ultima ora (ma va?) relega la manifestazione in una P.za Farnese insufficiente ma colma di persone venute da tutta Italia pur nella disinformazione mediatica di regime più totale. Accanto a me avevo una ragazza (una mamma) di Genova e un ragazzo di Torino e quasi mi sentivo in colpa di essere del posto e al contempo mi chiedevo... dove sono i romani?
Hanno parlato le vittime di mafia: Il fratello di Paolo Borsellino "se mio fratello è morto per sensibilizzare l'Italia e farla crescere, allora sono contento che sia morto!" ed è stato commovente. Sonia Alfano è salita sul palco con una rosa bianca (macchiata di sangue è il simbolo dell'associazione). Non so quante volte ha pronunciato la parola vergogna riferendosi al nostro paese e a chi lo conduce... manifestando però la volontà di non volersi più sentire in imbarazzo per questo perché in fondo "siamo noi l'Italia vera... dobbiamo mandarli a casa... dobbiamo fare noi politica, ogni cittadino deve indossare l'elmetto dell'informazione e scendere in campo"... Condivido i suoi sentimenti, la sua frustrazione per quel che siamo e per la classe politica che abbiamo "scremato"... in fondo loro, i "piccoli" uomini politici che pensano al loro orticello, sono lo specchio della nostra società.
Alle sue parole (che altri poi hanno ripetuto), la mia mente è andata al gruppo facebook visti noi e la politica attuale... mi vergogno di essere italiano che è nato come provocazione ma al tempo stesso come denuncia del fatto che siamo responsabili di quel che abbiamo e sta accadendo.
Tutti gli interventi hanno denunciato il fatto che la mafia è a braccetto con la politica e che la seconda repubblica è figlia del sangue che ha lei stessa commissionato.
Sono stati sottolineati i rapporti tra Forza Italia (ora PDL) e organizzazioni malavitose... Come nella sua nascita Dell'Utri (coofondatore) aveva un patto con la malavita palermitana attiva con il traffico di droga. Sopratutto presa in esame la situazione giudiziaria attuale.
Sono intervenuti Marco Travaglio, Beppe Grillo, Di Pietro tra gli altri... e li ho visti tutti negli occhi (ero in prima fila a cinque metri da loro) e se è vero che gli occhi sono lo specchio dell'anima... erano sinceramente partecipi.
Riflettevo nel corso della manifestazione che ci sono persone in gamba nel nostro paese, che si informano, che hanno aperto gli occhi... alcune erano li venute con il treno da ogni angolo del paese prendendo il permesso in un giorno feriale come questo... magari facendo sacrifici... si, ma quanti sono? Quanti siamo? Oltre i presenti 20.000 collegati a seguire dal blog di Grillo in diretta... si ok, ma poi? Troppo pochi, troppo pochi... ancora troppo pochi.
Ho lasciato la folla all'ultimo intervento tra commozione e amarezza, con i pensieri rivolti più a chi non era presente che alla folla che emetteva l'ennesimo applauso: "chi è qui certe cose le sa... come trasmetterle a tutti gli altri?"... "Un paese civile sarebbe accorso in massa tre volte tanto congestionando la zona... un paese civile sarebbe mosso da qui per andare al parlamento a stanarli... un paese civile non sarebbe pecora come siamo noi...". E me ne andavo così, coi miei pensieri...

Stefano Perni

lunedì 26 gennaio 2009

Guccini


Un Grande, non ci sono altre parole per definirlo. Eravamo in diecimila al Palalottomatica venerdì sera... Forse per una volta possiamo credere alle cifre dei media!

E' stato bello vedere ancora il Guccio dal vivo. E' stato bello vederlo con amici che apprezzavano (tranne un'eccezione che è venuta come pegno d'amore!). L'evento ha abbracciato varie generazioni e il nostro minuto gruppo ne era una testimonianza (io e Francesco abbiamo portato le zie!).

Non ho mai avuto miti, non ho mai eretto una persona sopra ad un piedistallo e non lo faccio ora con Francesco Guccini: mi piace considerarlo un fratello maggiore o un amico e il suo modo di rapportarsi alle persone me lo lascia credere senza sforzi. L'ho scoperto che avrò avuto circa 26 anni (tardi!) ma è stato un colpo di fulmine... Il suo metro musicale/poetico... ma soprattutto i suoi valori rispecchiavano i miei. Venerdì ha dato solidarietà alla famiglia di Eluana Englaro e prima di cantare "Auschwitz" (mai prima le parole mi sono entrate così dentro) ha detto: "Non ho imbarazzi a cantare ora questa canzone, perché so qual'è la differenza tra un popolo e un governo... e spesso i governi non agiscono per il bene dei popoli." Credo non ci sia bisogno di commento.

Le sue canzoni sono sempre attuali "tornate a casa nani, levatevi davanti...", sembra che dalla storia l'uomo e noi italiani in particolare non impariamo mai! (il pensiero, lo so, è amaro). Mi ha commosso come sempre, tra le altre, "Don Chichotte" e in particolare sempre quel punto "mi vuoi dire caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro...".
Abbiamo bisogno di persone come lui, del suo modo di vedere la vita con un occhio ben spalancato, vigile, che sa aprire quello di chi lo ascolta. Di chi sa cantare l'amore magistralmente, ma anche e soprattutto la società e i suoi mali...

Grazie Francesco. Anche se le mie parole non ti arriveranno mai butto li un ringraziamento per quello che mi hai dato e hai dato a tutti quelli che ti hanno ascoltato e spero che sempre più persone ti scoprano come ho fatto io.


venerdì 23 gennaio 2009

Riflessione

Se rivolgi lo sguardo all'infinito tra le stelle,
ti rendi conto di quanto sei piccolo nel tutto...
un puntino neanche tra le vite del pianeta,
uno dei tanti esseri viventi del mondo.
Se rivolgi il pensiero allo scorrere del tempo,
ti rendi conto di quanto breve sia la tua presenza...
un istante neanche nella clessidra dei millenni,
un momento tra i tanti nel passare delle ere.
Se poi presti attenzione al battito del tuo cuore,
ti rendi conto di quanto sia l'amore che contiene...
allora capisci che per quanto tu abbia o faccia
è l'unica cosa grande di te che sei così poco...

mercoledì 21 gennaio 2009

La Guerra (seconda parte)

Parlando non a breve, ma a lungo termine, è la crescita personale e conseguenzialmente dell'uomo medio a fare la differenza e lo stop alla guerra come ad ogni barbaria dipende unicamente da questo.
Molte cose le apprendiamo in tarda età. Questo rallentamento di presa di coscienza è dovuto al tempo e al luogo dove si nasce... alla società. Il compito di ognuno di noi è togliersi da questa logica, purificarsi dalle scorie di una cultura di base e divenire una persona senza luogo e senza tempo per acquisire una visione più obiettiva di quello che ci circonda. Comprendere che quanto di più bello o brutto accade nel mondo ci riguarda, ne siamo responsabili, a volte complici. Non è tardi, non lo è mai. Se la nostra generazione, seppure imbavagliata nei media del nostro tempo, ha saputo capire in un certo lasso di tempo alcune realtà, è nostro compito far si che le nozioni siano diffuse e che quella successiva impieghi meno e così via...
Tornando ai giorni odierni, con la logica che attualmente muove il mondo, nella striscia di Gaza le morti finiranno solo se conviene a qualcuno che muove le fila del potere... è una questione economica, applicata li come nelle piccole cose che muovono le nostre città.
Come possiamo sorprenderci che chi può non muove un dito per fermare il conflitto se nel nostro paese non lo muove nessuno quando si viola l'art. 3 della costituzione? Se ci si pensa bene il paragone non è così irriverente come può sembrare... stesse logiche di potere, stessa inerzia della maggioranza di noi. Fa comodo che accadano determinate cose e viene gettato fumo negli occhi, sonnifero nell'aria della massa.
Vogliamo che il Governo fermi le stragi di Mafia, ma siamo così ciechi che non ci rendiamo conto che ogni Governo ci è andato a braccetto... non possiamo chiedere di non uccidere all'assassino.
Siamo noi la soluzione, la nostra curiosità, la voglia di andare oltre e non arrendersi in nome nostro e dei nostri figli e abbiamo una risorsa che i nostri avi non avevano... l'informazione che possiamo trovarci da soli, internet, uno scambio di opinioni e un accesso al sapere quasi illimitato.
E' la mentalità che va cambiata, è questo il lavoro... se noi cresciamo ci saranno persone con una testa diversa nelle stanze dei bottoni che dovranno stare attente a quello che fanno perchè ci saranno altre persone (noi) che controlleranno vigili.
C'è sete di qualcosa di nuovo... il mondo ha accolto Obama come una speranza (disattesa o meno vedremo) ma questo è quanto meno il segnale che siamo in molti a volere qualcosa di diverso: logiche di buon senso e di tutela di noi stessi e dell'ambiente che abitiamo...
Impegniamoci tutti, così come stiamo facendo... sarà solo una questione di tempo.

venerdì 16 gennaio 2009

La Guerra

Sto prendendo informazioni solo ora su quanto accade ed è accaduto nella striscia di Gaza. Ho rabbia, sdegno e necessità di gridare basta. Ho appreso la storia, e come sempre, come in ogni conflitto è una storia di potere, di soldi, di sopruso del mondo occidentale nella veste ONU. Ho appreso ancora una volta che la responsabilità del cosidetto mondo civile è primaria... ma a questo mondo non interessa risolvere il problema che ha creato, chi si sbandiera civile è solo un incivile più raffinato. Penso che la chiave di questo conflitto come di ogni orrore in ogni paese passi attraverso la corretta informazione di quello che ci circonda, andare al di la del proprio orticello, della propria casa riscaldata per poi trasmettere agli altri quello che abbiamo appreso in un tam tam. Dobbiamo essere curiosi, dobbiamo crescere, ci dobbiamo indignare... scendere in piazza e dire basta. Questa società (il potere) ci vuole ipnotizzati di fronte ad una tv che trasmette il grande fratello... dobbiamo andare oltre. Questa è l'unica cosa che possiamo concretamente fare. Un progetto a lungo termine certo, ma è una civiltà che supera le guerre, non un singolo. Credo in questo e non mi sembra affatto utopia... credo nel fatto che cambiare noi stessi sia il principio per un mondo senza guerra.