giovedì 15 dicembre 2011

Analisi di un disastro annunciato

La forma, con Monti, è diversa, ne convengo: molto più presentabile, più garbato nel suo modo di fare (così poco italiano); più intelligente nel gestirsi e nel gestire le cose. Per questo molto più pericoloso... .

Con Berlusconi l'italiano era trattato come un dodicenne. Abbiamo avuto dodici anni per circa 17 anni, poi siamo finalmente cresciuti, ci siamo spazientiti e molti l'hanno abbandonato. Allora è arrivato Monti, lui sì, ci tratta in rapporto alla nostra attuale età: tredici anni... .

Non mi soffermo sulla prima manovra Monti, unanimamente giudicata iniqua e zeppa di inciuci, veri o presunti, con le forze politiche e vaticane. Oggi parte delle masse che applaudivano alla "necessaria ed unica soluzione Monti", è rinsavita unicamente alla prova dei fatti cui era atteso. Lo acclamavano! E lo facevano chi per paura, chi per presa di posizione del proprio partito di riferimento, chi perché lo aveva proposto (imposto, dico io) l'apprezzato (per cosa??) Presidente della Repubblica, chi perché riteneva (pericolosamente) che qualunque cosa fosse arrivata dopo il circo Berlusconi sarebbe stata buona a priori, chi perché nutriva semplicemente in lui una speranza, chi per un misto fritto di tutto questo. Colui che la pensava differentemente era il complottista, qualunquista, visionario e quant'altro. Come un deja-vu dai tempi del primo Berlusconi, si è assistito all'irrazionale respingimento di chi metteva in guardia e proponeva altro, il tutto per l'estrenua difesa di una soluzione calata dall'alto, "l'unica..." .

Rinsavisce parte della popolazione, eppure non mossa dal pensiero, bensì dalla materia della sostanza che gli viene sottratta, dai diritti così duramente conquistati che vengono meno. Dunque mossa dalla pancia. Eppur si muovono ma, mi domando io, perché sorprendersi delle scelte di questi novelli Bertolaso nell'emergenza di un disastro annunciato? Cosa si aspettavano d'altro da queste persone? Equità. Cominciare a togliere là dove è l'accumulo di denaro dei pochi, in questi anni spudoratamente arricchitisi a svantaggio dei molti: questa la giusta ed ingenua pretesa.
Eppure non era necessario arrivare a toccare i fatti di una manovra per sapere quale linea sarebbe stata adottata: sarebbe bastato vedere a monte altri fatti, anteriori e chiaramente esaustivi, che ci avrebbero sussurrato (urlato!) alle orecchie.

Sarebbe bastato chiedersi chi è Monti e quale pensiero, quale filosofia, muove il suo essere: allora avreste assistito con un certo distacco ad una manovra che vi sarebbe parsa (questa sì) l'inevitabile. Bildberg, Trilateral, Goldman Sachs: queste sconosciute organizzazioni di privati in bocca a pochi folli... BCE, Banca D'Italia, Federal Reserve: queste "conosciute" banche S.p.A. in mano ad una manciata di lucide menti senza scrupoli...

Sarebbe bastato collegare i fatti per comprendere accordi a porte chiuse, eventi che preparavano il terreno per il teatrino cui stiamo assistendo:

Todi, 17 ottobre 2011: si riuniscono il Cardinal Bagnasco, le associazioni cattoliche, i futuri ministri Passera, Riccardi e Ornaghi (Ahimé, amata terra dei miei avi, quali vil piedi ti calpestarono!). Parte del potentato locale ha dunque trattato a porte chiuse la sua fetta. Mi pare di sentirla, la sincera voce della provincia perugina traboccare dal più nobile degli organi interni nei confronti di cotanto illustri personaggi: "ve pozza pijja n corbo ta tutti quandi ndo stéte!"... Non traduco, ma si tratta di una formula augurale di lunga vita.

L'incontro di Todi è succesivo all'incontro, i primi di settembre, a Cernobbio da parte del gotha dell'economia, presenti Tremonti, Monti, con intervento in videoconferenza di Napolitano che dice: "Per l’Europa una nuova generazione di leader con coraggio". Il tutto mentre Draghi (vedi curriculum Monti) saliva alla presidenza della BCE. Anche qui decisioni private per la conduzione del paese e per la spartizione di potere, le quali precedono a sua volta quelle a porte blindate Bildberg fino a quelle a salire fino all'occhio in cima alla piramide di comando.

Tremonti un "loro" uomo, così come Napolitano, Draghi, Prodi, L'attuale Presidente del Consiglio greco... ed il nostro nuovo presidente, ovviamente. Il precedente governo non ha mosso un dito (guarda caso!) per una situazione economica che si andava manifestando in tutta la sua criticità, portandoci e lasciandoci sull'orlo di un presunto precipizio... proprio al punto giusto per un passaggio obbligato di consegne per "l'unica possibile soluzione tecnica". Passaggio ampiamente pianificato e conosciuto da tutto l'ambiente politico, del resto... come dice Ambrosetti, uomo vicino a Monti che rivela: «Monti al programma ci lavorava da quattro mesi»... . Ma dai! Ci lavorava da quattro mesi, il che significa che da ancor più tempo aveva ricevuto la proposta (ordine) d'incarico. E da quanto tempo lo spread, ben pompato dai media e dalla Goldman (dicono i bene informati), ci cinge d'assedio? Quattro mesi? Ma dai! Si tratta di casualità, ovviamente... .

Forse pochi hanno analizzato con attenzione le parole contenute nel pizzino di Enrico Letta (PD) a Monti appena dopo il suo insediamento:

"Mario, quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall'esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!".

Strana la confidenza, il senso di appartenenza ad un piano comune dimostrati dall'uomo PD: "mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!"... Cosa è andato per il giusto verso? Cosa era stato pianificato, ed ora, quasi con incredulità, si materializzava? Da quanto tempo era stato pensato e a cosa si era scampato per arrivare a questo? Forse il popolo poteva scamparlo, forse poteva mangiare la foglia, pretendere le votazioni! Ma no, loro sanno manovrare il proprio burattìno, sanno quel che fanno e la pedina Letta quasi se ne meraviglia.
Le parole del pizzino rivelano anche le due versioni con le quali il soldatino PD si propone di muoversi: una ufficiale, quella che l'elettorato può vedere come espressione di facciata di una politica di partito (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice); l'altra non ufficiale, al riparo dagli occhi, un aiuto nell'ombra che diligentemente può fornire alla causa (quale?).

Tutti, dai vertici PDL al PD passando per UDC e FLI (IDV?) sapevano da tempo l'esito degli eventi che il Presidente della Repubblica ci ha mostrato come tempestiva ed unica possibile soluzione dell'ultima ora. Soluzione decisa dall'alto, molto più in alto di tutti loro. Capirete il non senso, in questo scenario, di ragionare ancora in termini di destra, centro, sinistra.
E la democrazia? In tutto questo conciliabolo di privati dietro le quinte, rinchiusi nelle stanze blindate, appartati nei sottopassaggi, dov'è finita la democrazia?
Non si doveva votare certo, ed il popolo, del resto, doveva essere messo di fronte ad una situazione di fatto, impaurito dagli eventi, incoraggiato dalla speranza... .

La speranza:

“La speranza è una trappola, è una brutta parola. Non si deve usare.
La speranza è una trappola inventata dai padroni.
La speranza... è quella di quelli che ti dicono che dio… state buoni state zitti, pregate, che avrete il vostro riscatto, la vostra ricompensa nell’aldilà. (Mario Monicelli)

Questo governo, il consenso ce l'ha ancora dalla maggior parte della popolazione: potessero votarlo oggi, Monti sarebbe ancora visto come l'unico uomo della provvidenza.

Ma cosa potrebbero fare i cittadini, qualora in maggioranza non fossero d'accordo con il suo operato? Sarebbero gli strumenti democratici a correggere il tiro della sua opera o a deporlo? Democrazia: quanto suona beffarda la parola in questo momento storico! Basti pensare che, in questi giorni in Toscana 57 sindaci hanno sottoscritto un documento che consente ai privati di continuare a gestire l’acqua fino al 2026, calpestando le due giornate referendarie del 12 e 13 giugno... . Già, la democrazia, una bella fumosa parola!

Come finirà questa storia? Ancora una volta Monicelli ci accorre in aiuto:

"Come finisce questo film? Non lo so. Io spero che finisca con quello che in Italia non c’è mai stato: una bella botta, una bella rivoluzione. C’è stata in Inghilterra, in Francia, in Russia, in Germania, dappertutto meno che in Italia. Quindi ci vuole qualcosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto, che è trecent’anni che è schiavo di tutti. Se vuole riscattarsi, il riscatto non è una cosa semplice. E’ doloroso, esige anche dei sacrifici. Se no, vada alla malora – che è dove sta andando, ormai da tre generazioni."

Una rivoluzione armata è dolorosa, ma più che altro rappresenterebbe la sconfitta di una nazione poco lucida, in preda agli istinti, inconsapevole delle ragioni e dei volti che l'avranno condotta allo strenuo. Facile allora il gioco dei burattinai nel cavalcare il malcontento, piazzando i loro capipopolo per volgere il tutto a proprio vantaggio, dando l'illusione di ristabilire un ordine e una maggiore equità sociale, facendo ricominciare il ciclo. Tutto da manuale.

Quel che farebbe fare il salto di qualità è una rivoluzione culturale, che armi il cittadino di quegli strumenti che lo rendano intellettualmente libero: la popolazione dovrebbe poter parlare in scioltezza di signoraggio, massoneria, psicologia delle masse almeno ad un livello tale da far saltare i giochi di potere, al fine di innalzare la nostra età media da 13 ad almeno 18 anni, e con il raggiungimento di una maturità scaturirebbe in automatico una democrazia degna di tale nome. Ci vuole libera informazione (ancora saldamente nelle loro mani). Ma a 18 anni si potrebbe concertare un'azione comune quale uno sciopero generale ad oltranza che pieghi il sistema. A 18 anni si può pensare un nuovo, coerente, sistema di valori e certamente un nuovo sistema economico. Per questo la scuola, base solida di ogni crescita civile, è sistematicamente affossata.

Utopia? Probabilmente sì, o meglio, siamo lontani dall'obiettivo, educati e distratti per un'eterna infanzia, abituati a parlare con le parole altrui: le loro (ma ci paiono nostre!).

Siamo in un disastro annunciato, che affronteremo frontalmente non appena Monti avrà finito il lavoro di macelleria commissionatogli.

Saremo probabilmente ancora schiavi, convinti di essere uomini liberi... Ma non disperare Italia: Del resto non siamo noi in una democrazia? Non siamo noi un popolo sovrano? Ed io, in fondo, non sono un complottista? Un qualunquista? Un visionario? Le mie parole non hanno forse quel sapore surreale che può pronunciare solo la mente di un folle?


Buona rivoluzione, Italia. Buona rivoluzione pianeta terra.


Nell'attesa che cominci, guardate con attenzione questo video:

Solange Manfredi: Questa è la legge from censuratixcaso on Vimeo.

giovedì 17 novembre 2011

Massim(i)e: pensieri e parole mobili...


Sciocchezze che mi vengono in mente così... e che così riunite possono essere cestinate in un sol colpo.

Un post con una data di inizio e senza una precisa data di fine... 






Tutto nasce e tutto finisce con l'uomo: lui vive in un suo mondo artificiale...




L'uomo è attratto dal padrone come il ferro dalla calamita: datelo direttamente al più forte...



Accetteremmo qualsiasi cosa pur di liberarci di chi ci stava portando al macello... anche un macellaio.



Le fauci dove stavo lentamente finendo erano tanto grandi da non averne una visione d'insieme... e tanto vicine da sembrarmi una caverna naturale.



Tra due persone è Amore anche se ama uno solo...



Una volta sia ama, poi si ricama (per poi capire di essersi sbagliati) ma solo una volta è Amore, e dopo più nulla.




Il credente è una persona che ha rinunciato a fare parte del suo cammino perché ne ha accettato uno pronto che lo porta ad un vicolo cieco che pensa meta. L'ateo, con le sue gambe, è su una strada che si perde in un orizzonte senza traguardi...





Un uomo allo specchio


Quell'uomo allo specchio sono io... Ma forse, lì di spalle, qualcuno di voi si può riconoscere...





A volte mi sento vecchio... altre volte un bambino: diciamo che mediamente ho la mia età...




L'Amore ha, come minimo, la prospettiva dell'eternità della propria vita terrena...




Sono un Cirano, un Don Chisciotte: destinato all'ingenuità e alla sconfitta per definizione e mio malgrado; Inesorabile Cassandra. Tuttavia sono io e non vorrei essere altrimenti. Ma ricordate, se sono di questa fatta non è solo per mia natura, ma anche per la vostra inerzia d'essere...




Bisogna pensare alto e riportare in basso: è questo il segreto dell'insegnamento...




L'Amore è quel di più vero e cosciente di una vita falsa e incosciente dove dimora l'amore..




Il concepimento non è la nostra sola nascita... 





Vivere significa inseguire il proprio mutabile senso fino al risveglio nella coscienza dell'unica verità... altrimenti hai solo fatto un lungo sonno.








La prima consapevolezza di un maestro è che non esiste il maestro...





Puoi fare tutto, qualsiasi cosa nella vita: dipende perché...





Il vero tradimento è quello verso la 'tua vita'...








Se hai vissuto e vivi dieci vite, non hai mai capito e vissuto la tua...






Mendicare una parentesi di "vita" val la pena solo se si sta vivendo la propria morte... e comunque non è vita...





Stanno insieme solo due persone che hanno mediamente lo stesso livello di maturità e coscienza, diversamente, almeno una, sta soffrendo...






Il miglior modo di dire 'ti amo' è con la consapevolezza di essersi arresi alla vita... altrimenti è un cieco suono rubato all'Amore...





Solo due esperienze restituiscono alle cose il loro giusto valore: la morte e l'Amore... e la seconda la puoi chiamare vita... 





La mente può farti perdere, un sentimento ritrovare...






L'Amore è la tendenza evolutiva dell'uomo, che spesso rimane indietro, impigliato in un suo solo frammento, che a volte, nell'inconsapevolezza, pure distorce.




Ci si confonde e si chiama Amore una sua diretta conseguenza, il vivere una sua porzione, l'utilizzo di un suo strumento... ma nessuna di queste forme è degna del suo nome.






La vera scelta è quella nel più alto stato di coscienza: prima hai solo creduto di scegliere... e c'è sempre una scelta ancora più autentica...





La realtà è una: molte sono solo le prospettive per descriverla e molti i livelli di consapevolezza per viverla.





L'Amore ti riunisce: perché si Ama con la ragione, il sentire, il cuore, l'anima, l'istinto...  senza tempo, senza spazio, senza limiti... fino a contenere l'Universo.
 




Si difende talmente il sistema per sopravvivere, che si finisce per difendersi dal vivere...






Nella paura, l'ego e il bisogno materiale ho visto il ristagno del proprio cammino e il male di vivere...







Se Ami il tuo compagno/a e incontri una persona, questa non lo sa, ma si sta relazionando con due...





Una persona non è mai, coscientemente o meno, come si racconta... e non la conosci se non specchiandoti alla fonte della suaanima e osservando il motore delle sue azioni...





Un grande pericolo è giustificare la propria struttura, radicandosi, dimenticando il cammino evolutivo della propria stessa vita... e la tua vita.





Ci si può perdere in un rivolo del proprio essere, identificandocisi, dimenticando di essere fiume, fino a ristagnare...





Il far l'Amore con la 'propria vita' non si esaurisce col fisico... ma prosegue nella condivisione e nell'Amare fraternamente il mondo... 






L'Amore è matematica: ha caratteristiche precise ed esclude l'amore... E se fosse un simbolo, più che un cuore, sarebbe l'infinito...






Ho visto l'incoerenza più estrema dai fruitori di un pensiero in scatola, perché non è il loro...




C'è sempre un perché, e se così non ti sembra vuol dire che c'è comunque e si nasconde alla tua coscienza...




A volte i sogni si tirano fuori dal cassetto, per finire sul como' del proprio vissuto...




Se la tua sedia è in terra, il tuo posto è sdraiato sul pavimento, accanto a lei...

 



Non si può lasciar andare la propria vita, ti ci puoi solo allontanare, fino a morirne.





A volte 'l'Amore non basta', ed è nell'Amore la soluzione a questa umana convinzione...




Accade di non essere all'altezza del proprio sentire, di fare anche del male alla tua vita. Non arrenderti, segui il tuo cuore... sei molto più lui di quei pochi momenti di  piccolezza umana.




Il senso di un giorno si misura con il pensiero speso per la 'propria vita' e nella qualità della sua condivisione.




Quando si Ama, si è Uno e ci si appartiene per l'esistenza, e oltre ogni distanza.




Se incontri chi, per te, è capace di 'smuovere l'Universo', quella è la 'tua vita'...





Nell'Amore, l'errore più grande non è pensare di non meritare di viverlo, ma nel crederlo veramente, rinnegarlo, perderlo.





Certo che l'Amore finisce: con il proprio ultimo respiro (forse).




C'è qualcosa di irreversibile e imprescindibile quando la incontri, qualcosa per cui morire, prima, era anche una condizione sopportabile: la 'tua vita'.




Dove finisce la speranza di formare gli strumenti per vivere la 'tua vita', inizia l'abbraccio alla tua morte.




L'Amore lascia allontanare, ma E', al di là di ogni distanza...




Amore, se mi dai un dito non ti prendo il braccio, ma tutto... e tutto il resto che mi appartiene.




Sei dove abbraccia il pensiero, fa l'amore il cuore, ha casa l'anima, ovunque sei...





Stare con chi Ami è stare con te stesso, è con gli altri che si manifesta l'incapacità di stare soli... 





Non si chiede 'scusa', non si dice 'grazie' a chi Ami, semmai si dice 'ti amo' e si chiede 'perdono' per aver mancato a 'se stessi'.






Una persona non è tanto i limiti che evidenzia nel malessere (si superano), ma la costanza e la forza del suo cuore.





L'Amore è inscindibile Uno, ma puoi rinnegarlo, negando te stesso.



Nell'Amore una decisione presa per sé è una decisione presa per due.


  


La verità è che per quanto tu abbia compreso delle cose del mondo, non te ne fai niente senza la 'tua persona'.




Condividere L'Amore è il bisogno meno egoista dell'essere umano.





Amarti è con non meno di tutto il cuore e non meno di tutta la possibile condivisione...




E' desolante sorprendersi alla primavera fuori quando hai l'inverno dentro.



 

Quello che è vero è sempre giusto, per questo l'Amore lo è.





Sei 'casa', dove devo essere. Per questo sei Amore.




Sono con te nonostante ogni tua caduta, ogni tua distanza, ogni tua resa, perché è la mia caduta, la mia distanza, la mia resa... 




Sei 'casa e vita', dunque non chiederti cosa può farmi perdere, o morire...




L'Amore non è cosa per maschere...





Mi appartieni, non nel senso del possesso, e ti sono sempre accanto, non nel senso della prigionia.




Solo i labirinti della mente possono mettere un bavaglio al cuore e far smarrire l'anima...




Ingenuità è pensare di gestire l'Amore, follia è non viverlo.




Persa la speranza non rimane che aspettare la morte fisica, ché l'altra è già arrivata...




In fondo l'esistenza è riassumibile in un semplice concetto: Amore o morte.




Sono legato per te Amore mio, in un groviglio dell'esistenza, ma senza te sarebbe legato il mio cuore e imbavagliata la mia anima fino ad esalare vita.







Rinchiudetemi in una stanza e buttate la chiave, basta sia con lei...





Meglio morire della 'verità' del cuore che soprav'vivere' del teatro della mente...





Il proprio compagno di vita non è un ruolo né una scelta, ma il sangue che scorre nelle vene dell' anima dell'altro.





L'Amore non è una scelta, e non ha scelta...






L'Amore, al di là della felicità, è sacrificio e coraggio... ma vale tutto, perché è il senso ultimo...






Con il tuo Amore puoi stabilire il grado di lontana, ed è proporzionale a quello di sofferenza.






Non conosco nulla di più vero e reale dell'Amore... e nulla di più falso di quel che ci si allontana.




Lasciarsi può far parte dell'amore, non dell'Amore, che può avere solo gradi di lontananza...





Noi è 'SONO', senza essere veramente mai stati prima...






L'Amore è semplice ed ordinata e lucida matematica, mentre l'amore, dall'improprio medesimo suono, è una disordinata ispirazione alle sue leggi, del tutto indistinguibile per chi non ha avuto il privilegio di incontrare la propria 'vita'.





La realtà dell'Amore supera di gran lunga ogni sua fantasia e ogni sua imitazione.






Lasciare andare la propria 'vita' o è pura utopia o è, per definizione, un 'omicidio/suicidio'...





Non si torna indietro da un Amore.





Bisogna avere la maturità di accettare che se si è la più grande felicità si è anche il più grande dolore. La naturalità, in Amore, di essere tutto per l'altro senza averne paura.





Puoi perdere ciò che possiedi, non quel che ti appartiene...





Le tue verità voglio sentirle dal cuore e dall'anima, ché la mente ti racconta comodi teatrini al riparo dalla realtà.





Lontano dal tuo Amore si consuma la tua più grande incoerenza. Nella tua più grande incoerenza si consuma la tua più grande infelicità.





Tra Amore e amore è come avere l'asso di briscola o un due di picche quando regna denari, ma chi pratica il secondo dice che, in fondo, sempre di un gioco di carte si tratta... 





 Non un sorriso, non un abbraccio che può esserci o non esserci, ma sole, acqua, cibo, aria: questo sei, l'indispensabile...





La  verità ha uno stretto legame con la felicità: se vivi la prima arrivi alla seconda...





Quando hai la fortuna di incontrare la tua 'vita' hai due possibilità: o la vivi per quel che è possibile, vivendo la tua natura e completezza, o le volti le spalle generando un quotidiano inferno. Nel secondo caso tu, e non l'Amore, sei causa del tuo male.





L'Amore è solo la più grande opportunità della vita, perché ne è compimento...






Vuoi essere felice? Poni la tua mente al servizio del cuore e dell'anima. Infelice? Imbriglia il cuore e l'anima con la tua mente...





Allontanarsi dal proprio compagno di vita non è solo andare contro cuore, ma contro vita, contro 'Universo', e nulla sarà più a tempo, perché nulla è come 'deve' lontano da sé...





In una coppia di cavalli l'andatura la fa sempre il più lento.









Non importa quel che pensavi d'essere e cosa non volevi fare, quello è costrutto della mente, importa, e sei realmente tu, cosa sei e cosa senti nel cuore e nell'anima... e questo te lo svela la tua 'vita'.





Il tempo che, potendo, non condividi con la tua 'vita' è tempo gettato... quello con lei è la meravigliosa e 'normale' sincronizzazione con l'Universo.






Essere fuori tempo quando un tempo non lo eri è indice di un fuoriposto presente ed una conduzione corretta della tua 'vita' in passato... Come ritrovare il sincrono è conseguenziale...






La vita continua se si vive 'la propria', altrimenti è un disperdere di giorni...





Una scopata, pure con passione, ha le ali di un pollo...
Fare l'Amore ha l'estensione alare dell'Universo.





"Non bisogna innamorarsi": queste sono parole sempre dettate dal dolore e dalla paura di gestire la felicità...





 I grandi Amori che giustificano la vita sono il proprio compagno e i propri figli: spudoratamente fortunato chi trova entrambi, strafelice chi trova anche solo il proprio compagno, grandemente fortunato avere anche solo dei figli, costretto ad un infelice elemosina chi non incontra nessuno dei due...





Indubbiamente nella vita non ti può salvare né il tuo compagno/a né altri, sei tu a farlo seguendo il tuo cuore, la tua anima, la tua vita...





Il vero e drammatico accontentarsi non è vivere il proprio compagno/a per quanto possibile, ma, nella possibilità di farlo, non viverlo per una 'non vita'...





Esercitare lontananza, in Amore, è l'assurdo e folle cappio che fa morire soffocato il proprio compagno... e di freddo te stesso.





In Amore, qualsiasi cosa tu faccia al tuo compagno/a, la stai facendo a te stesso. Qualunque tua scelta è anche per l'altro.





Ha enormemente più senso una briciola d'Amore rispetto ad uno sconfinato pieno di quotidiano vuoto 'vivere'.





Non esiste energia che l'Amore non spazzi al confronto, nulla più dell'Uno di chi si appartiene...





Se sei tu e sei tutto, è preferibile viverti il poco concesso che morire di un niente qualunque... Perché non posso altro e non mi accontento di altro che non sia te!!!





Solo il tuo compagno ti trova nel tempo e nei quadri...




L'Amore in sé non fa soffrire, è contro la sua natura. E' il suo impedimento, la sua negazione, a fare del male...




Non prendertela con l'Amore nell'incapacità di viverlo, e di vivere...  Lui è il dono ultimo e mai il problema...




Siamo noi e solo noi a rendere incubo o inferno la nostra vita, negandola, negandoci l'Amore...




L'Amore è inestinguibile, e pure lontano non può far altro che aspettare affianco...




(∂ + m) y = 0. Due compagni di vita sono un raro, inseparabile, unico sistema: un unico Essere. L'unica persona, nella vita, per cui si è responsabili dell'altro come per sé stesso/a... perché lui/lei è te stesso...




Disconoscere il proprio compagno di vita equivale a farlo con un figlio: là dove nell'uno c'è un legame di sangue, nell'altro c'è un legame nell'anima... .





Prendersela con l'Amore è come prendersela con il sole per essersi scottati: anche il sole è vitale, sei tu a non avere la maturità di sapertici rapportare...






Il tuo compagno di vita lo riconosci, tra le altre cose, perché sarà l'unico nella tua esistenza a cui non dirai un semplice 'ti amo'... 'Sei tutto' e 'sei la mia vita' saranno le parole più normali che ti troverai a dedicargli, saggiandone, con estrema frustrazione, tutti i limiti...





Non esiste il momento giusto nell'Amore: puoi incontrare la tua 'vita' anche molto tardi e in un contesto molto difficile... comunque si manifesterà, comunque si troverà il modo di viverlo, e di vivere...




Chi si aspetta che la propria persona debba 'cadere' al momento giusto della propria esistenza o non conosce l'Amore, o non conosce la vita...





In Amore, se c'è un momento giusto, è quello in cui hai avuto la coscienza di riconoscere il tuo compagno/a... Il proseguio è vita... 





La verità dell'Amore ti regala la tua migliore consapevolezza e centratura... allondanandotene: i tuoi peggiori film...





Senza condivisione con la propria 'vita', si è solo un pensiero a metà, un senso a metà, una luna a metà... destinata a morire nera in un angolo del cielo...





L'uomo è prigioniero del tempo, dello spazio, della mente... e liberato dall'Amore, cui sottostanno...




Le parole che non sono parole, le più vere e coerenti, dal più profondo peso, quelle che non cambiano qualunque cosa accada e a qualunque distanza, sono pronunciate in Amore e con Amore alla tua 'vita', perché l'Amore è la cosa più vera, coerente e profonda che tu possa incontrare, quella in cui tu sei veramente tu, così come lo è tuo compagno/a...




Ti Amo. Proprio io, con tutti i miei difetti, proprio te, con tutti i tuoi i tuoi difetti. Voglio stare con te... Mi manchi, e senza te non sono, perché sei vita, perché sei tutto... Questo è... Questo conta... Questo il bene più prezioso da difendere...





Nonostante sia l'energia più immensa, l'Amore va difeso soprattutto dalla paura e dalla vigliaccheria, che ci allontana da lui, e da noi stessi...





L'Amore è la miglior macchina che ti sia data guidare, costruita per mettere a regime tutto il tuo potenziale, ma avuto il privilegio di trovarla, se non hai la maturità di guidarla e ti fai prendere dal panico, rischi di investire gli altri tuoi affetti, o di uccidere te e il tuo compagno/a che ti è affianco... scendendo di bordo. Ma se hai l'hai riconosciuta è perché puoi guidarla!!!





Non incontri l'Amore se non sei in grado di viverlo, nonostante ogni difficoltà... Devi solo difenderti dalle paranoie della tua mente e dalla ruggine dell'amore...





Cassandre sono le nostre paure, che assecondando realizziamo...




Non si può e non si deve scegliere tra il proprio compagno/a di vita e i propri figli, perché pur essenso amori diversi sono entrambi vitali e per entrambi si è responsabili, e perché si rimane compagno/a e genitore comunque: l'unica vera soluzione, anche nella difficoltà, è viverli entrambi, dando a ciascuno il loro spazio senza essere totalizzanti... pena un massacro sentimentale e la propria e altrui devitalizzazione...





Con il proprio compagno di vita non ci si spersonalizza mai, ci si evolve al pienamente sé... fino a sentire e fare, naturalmente, l'impensabile che ti appartiene...





La 'tua vita', per quanto poco puoi viverla, non può essere una briciola, perché è tutto... L'unica vera briciola è accontentarsi di una 'non vita'... e non è nemmeno pane...





Ti verrò a prendere... e non ti darò il tempo di un bagaglio... senza chiedere permesso, per riprendere quel che ci appartiene...






Non conta dove sono, conta sia con te... anche lontano.





E' drammaticamente fisiologico spegnersi se tra te e il tuo compagno/a di 'vita' si mette una distanza che non sia in chilometri...





Se il tuo compagno/a non riesce a viverti, tu, da compagno/a, metti da parte il bisogno di lui/lei, la tua completezza, la tua vita... e ti accasci in un angolo, senza fare rumore, aspettando il suo ritorno, o il tuo silenzio...





Non è vero che si deve sopravvivere a tutti i costi, ci sono dei casi in cui sarebbe ingeneroso e non dignitoso vivere per vivere, prendendosi in giro, senza senso...







Un nuovo giorno lontano dalla 'propria vita' è solo un giorno come un altro che non ti appartiene...






Due compagni di vita devono tenersi la mano come è loro naturale, viversi anche nelle difficoltà, diversamente è solo una quotidiana insensata violenza che devasta l'anima e che ti fa scendere dai giri del mondo...





Un Amore lo sposa solo il mare...






Se la 'tua vita' si allontana oltre il sostenibile, non hai più niente da perdere... né da vivere...





In Amore, verso sé e il proprio compagno, cuore e anima ti fanno sperimentare la più coraggiosa verità... inversamente, allontanandosene, la mente ti fa raccontare la più vigliacca presa per il culo...





A volte un Amore vive nella difficoltà, e devi 'scegliere',  per te e il tuo compagno/a, tra una vita a metà... o una morte intera...




Chi ha il privilegio di contenere l'Amore ha la sola scelta di viverlo,  pena la morte dei suoi ospitanti...




Non é l'Amore ad uccidere,  ma il non saper vivere... Perché l'Amore è Vita...




L'Amore non è un gioco,  l'Amore non finisce: non ci si mette sotto braccio il cuore e si va via,  per dignità, per orgoglio, per soprav'vivenza'...  L'Amore È,  sempre,  comunque, com'E' la vita...




L'amore è a tempo e condizione; l'Amore no.




Se il tuo compagno/a si allontana troppo e vi rinnega, quale che sia il motivo, 'andare avanti', in amore, significa trovare un'altra persona o motivo per continuare a soprav'vivere'...  In Amore significa aver trovato la vita e morire...




A chi ha trovato l'Amore non interessa più sopravvivere...




Il vero unico nemico dell'Amore è la paura di vivere...




La paura,  in Amore (nella vita),  è colei che per timore di un dolore,  preferisce la morte...




Se il tuo compagno/a di vita é  sopraffatto dalla paura e fugge,  è nel tuo cuore perdonare e rispettare il suo limite e nel tuo Amore stargli comunque vicino...




Chi,  in Amore,  si allontana,  accusa l'altro della propria incapacità di vivere che condanna entrambi...




Due compagni di vita sono complementari, per questo molto diversi... Il dialogo é loro tanto essenziale per capire le reciproche distanze quanto superfluo nell'Amarsi...




È sempre la sola mente a costruire posticci castelli di soprav'vivenza' nell'incapacità di edificare sulle solide fondamenta della propria anima e del proprio cuore...




Le cose serie, nella vita, devi avere la maturità di affrontarle in confronti diretti,  con parole dirette, perché, col beneficio del dubbio, anche se ho capito... non ho capito.




La distanza dalla propria 'vita' è quell'inferno che ti toglie, ogni minuto/secondo, linfa dal corpo e ossigeno dalla gola, finendo per preferire, ad ogni tipo di respiratore artificiale, la morte...




Anche lontani, l'Amore, tra due compagni di vita,  non è mai in discussione... (semi citazione).




Amore mio, anche a te,  se tiri troppo la corda, ti sbrano... ma poi ti lecco tutta.




Amore mio, se hai un carattere di merda è un problema prevalentemente tuo,  io so che un inferno di merda sono i giorni in cui non ti condivido.




In Amore la vita dell'uno risponde direttamente alla vita dell'altro... in quanto 'propria'...




Il mio luogo più bello al mondo ha un nome e un cognome... Io abito lì.




Da madre/padre si sta vicino ai figli come da donna/uomo al proprio Amore: sono la sua vita... come lei/lui lo è per loro...



Tra due persone che si Amano l'unico vero male è la paura di viversi... e quando non è sana,  uccide...



L'Amore non si insegna,  perché è una questione di consapevolezza e maturità... e se ne parli con chi non ne ha, capirà l'amore...




Allontanare il proprio compagno di vita è l'albero che taglia la propria radice: si seccheranno entrambi.




Se la mente è al servizio di cuore e anima ci si arricchisce, se risponde a sé stessa inaridisce...




Al tuo compagno di vita non servono chiavi o permessi per entrare nelle stanze della tua anima: lui le abita. Se ne rimane fuori è nel rispetto dei limiti che solo tu,  per entrambi, puoi superare...



Rifiutare il confronto, astenersi dal dialogo, è la strada più devastante per alimentare le incomprensioni e la sofferenza tra due persone... Ancor più è così con chi Ami...



'Ti amo' lo dicono in tanti e porta con sé il suono dell'incoerenza... 'Ti Amo' é altra cosa.



L'Amore fa riscrivere il significato di parole come 'mi manchi', 'ti voglio'... Non manchi e sei voluta/o veramente, come persona, prima di arrivare a lui...




Per loro naturale complementarità, due compagni di vita, insieme,  hanno una visione tridimensionale della realtà... singolarmente é piatta e largamente incompleta.




Per la sua natura di consapevolezza, nella sua rarità, é più facile incontrare il proprio Amore a 40 anni piuttosto che a 20...




Un Amore è segnalato con scritte al neon dall'Universo... perché risponde alle sue leggi.




Lontano dalla 'propria vita', ogni giorno è un lento dolore, e uno scivolo alla morte...




Lontano dal proprio Amore, un genitore, deve rimanere in piedi per i propri figli, che sono comunque un elemento vitale: chi non ne ha,  finché resiste, deve farlo per il proprio compagno di vita.




Vivere l'Amore in maniera totalizzante è come circolare in autostrade e città a 300 km/h solo perché hai un Ferrari... Con tutte le conseguenze del caso.




'Resto comunque con te': é  quello che ti dice, deve, vuole, pensa, attua, il tuo compagno di vita... Nonostante qualsiasi distanza...





'Ho sbagliato ad Amarti... ': questa piccola frase,  riferita a chi, a sua volta, ti Ama,  racchiude l' incapacità di gestire la propria vita...





Amare, se si riceve il raro dono del proprio compagno, non è uno sbaglio... Può esserlo la sua gestione, cui vanno date tutte le possibilità di correggersi.




Chiudersi nel silenzio è la resa alla paura,  la certa condanna al non senso, al nulla, al devastante dolore che consuma...




La libertà è il fondamento dell'Amore e nel tuo compagno di vita va rispettata anche nelle sue scelte che vi portano alla morte.




Nell'incapacità di vivervi, il tuo compagno di vita sta facendo sempre del suo meglio per entrambi, ed è comunque Amato.




Una volta morti,  che ce ne facciamo di tutta questa paura che ci ha allontanato in un inferno di urla silenziose?




Se hai qualcosa da dire,  non nasconderti dietro un 'ma...'  Le parole tenute dentro scavano, e cadi nella tua stessa voragine...




Il tempo gettato a non vivere non è mai reso... Il tempo in cui Ami contiene invece degli elementi di eterno.




Epitaffio: 'Avevo paura di soffrire, così non vissi...'




L' Amore non ha bisogno della prova del 9... e se lo vivete avete superato quella del 90...




C'erano cose che avrei voluto ascoltare,  perché ti avrebbe fatto bene dirmi... Ma scegliesti il silenzio, e dolore su dolore per entrambi...




L'Amore non conosce tempo, ma il tempo sprecato a fuggirlo è assassino...




Cosa accade quando la tua vita vi rinnega? Domanda retorica dall'insita risposta...




È l'Amore l'unica vera soluzione,  lo è sempre stata... ed è una felicità che va vissuta con la maturità ed il coraggio che richiede.




Può capitare di doversi temporaneamente allontanare, ma come e quanto sono il tipo di presa e pressione delle mani sul collo del vostro compagno di vita...




Se lasci condurre alla sola mente su anima e cuore non ti meravigliare della devastazione a seguire...




Il ruolo della mente é in sinergia e al servizio di anima e cuore, diversamente stai minando te stesso/a e le persone a te più importanti...




Mai contro cuore può intendersi riferito anche all'amore adolescenziale o impropriamente detto, mai contro vita solamente all'Amore e ai propri figli...




La tua anima ed il tuo cuore sanno chi sei, chi è il tuo compagno di vita, dove devi stare, dove devi andare. Alla tua mente la gestione...




Se te la prendi con il tuo cuore per chi Ami, in realtà te la stai prendendo con la tua mente che non sa gestire chi siete...




Non esiste scelta tra due stati vitali come il proprio compagno di vita e i figli, esiste la precedenza al benessere quotidiano di questi ultimi e la gestione al benessere generale di entrambi... E il loro benessere é il tuo...




Il solo amore, senza anima e mente, sbaglia... La sola mente pure sbaglia... L'anima é la tua guida ma ha bisogno di assistenti: l'Amore è tutto e il catalizzatore di chi sei... e l'armonia dei tuoi elementi é felicità...




Non incontri te stesso/a fino a quando non incontri il tuo Amore...




La soluzione non può che essere l'Amore...  perché l'Amore sei Tu...




Se Ami,  non è mai che Ami e chi Ami il problema...




Se rifletti, i più grandi 'errori' della tua esistenza li hai commessi con decisioni prese a tavolino, esclusivamente razionali,  fredde, o dettate dalla paura... Quel che fai per il tuo Amore invece ti appartiene profondamente nella tua totalità, ed è semmai minato da quel tipo di decisioni...




Se si allontana la 'tua vita' fa terra bruciata di tutte le piccole cose importanti intorno, e il silenzio comincia a scavarti dentro fino a lasciare un involucro...




Se davvero hai l'illusione e la presunzione di sopperire con la sola mente al tuo Amore, alla tua vita, devasterai loro e, dunque, te stesso/a...




Giusto e sbagliato sono soggettivi e opinabili,  ma il proprio giusto é dettato dalla propria anima e dal proprio cuore... anche se può non sembrare all'ignoranza di una mente...




Più si allontana la tua vita più si avvicina la tua morte: è un travaso metafisico...




Ci sono cose che solo tu, Amore mio, puoi comprendere e far chiare a te stessa/o... prendi il tuo tempo, io ti sono accanto per quel che mi è concesso e finché c'è un respiro...




Non conta tanto quel che ti è sembrato di capire (probabilmente mere congetture) ma la realtà che ottieni col confronto...




L'Amore è la più straripante potenza, e non c'è storia con la sola mente perché, se non altro, la contiene al suo servizio... ma quel che conta, sul primo soffia il vento della verità e della coerenza, mentre la seconda, non solo non ha gli strumenti per la verità, ma sa prendersi molto in giro...




L'Amore divelte porte e finestre ed entra nell'anima, che lo riconosce... ma se non hai la necessaria maturità e coraggio gestionale, se non segui la tua vita e gli poni contro la mente, stai armando una bomba contro te ed il tuo compagno/a: anima e cuore repressi, il tuo più profondo nucleo, si ribellano alla morte e accumulano energia, allora disintegrano casa e devastano la mente... E' un atto di difessa naturale...




All'anima 'non importano' gli ostacoli gestionali del sociale quotidiano rispetto al cammino alla vita, per questo deve collaborare con la mente...




Incontrare la 'propria vita' corrisponde sempre ad un proprio, ampliato, stato di coscienza...




Il proprio Amore non è un altro mondo, ma è la tua realtà. Se ci sono stati due mondi erano costituiti dai rispettivi precedenti 'teatrini' dell'artifizio sociale... 




L'Amore è quando ti stai cercando dentro, sei pronto a trovarti, e t'incontri...




Se in Amore segrechi la tua anima ed il tuo cuore, il male per te ed il tuo compagno é certo. Come si può consentire alle proprie paure e paranoie di arrivare alle soglie di una matematicamente devastante presa di posizione contro la propria vita?




Se ti rendi complice di una paura, hai paura anche tu...





L'Amore non ha alcunché di razionale, né un fine ultimo, né padroni, per questo la mente non ha voce in capitolo ed è chiamata alla gestione del suo sereno scorrimento nel quotidiano...




Un Amore, quando arriva, in genere, lo combatti... perché sai che nulla sarà più come prima e non si torna indietro... e spesso, a questo, non si è pronti.




Devi raggiungere un certo livello di completezza individuale per arrivare a poter unirti all'Essere Noi...




L'assurda battaglia contro l'Amore si accenna a combatterla prima, non dopo... e se perseveri vai in (auto)distruzione...




Non è Amore assecondare un allontanamento dall'Amore, ma lo è rispettare il momento e i limiti del tuo compagno/a...




Abbiamo solo una vita e ci si salva solo quando comprendi di farti e fare del male fuggendo alla 'propria'...




Il rischio, nel consiglio di un buon amico/a riguardo il tuo Amore, è di seguirlo nonostante chi te lo ha dato, l'Amore, non sappia nemmeno dove sia di casa...




Si parla di tutto con il proprio compagno di vita, persino e tanto più dei termini di un allontanamento, perché è un'operazione a 'cuore aperto'...




Se la 'tua vita' rifiuta il dialogo ed il confronto, è perché si sta nascondendo alla vita dietro un dito della sua mente...




Il trattamento che riservi alla tua anima ed al tuo cuore è il destino che riservi a te stesso/a e, soprattutto, al tuo compagno/a di vita...




 Non ti aspettare che la 'tua vita' accondiscenda alla vostra morte...  




Il silenzio del tuo compagno/a di vita che si allontana non è né più né meno che un'insensata violenza quotidiana... una paradossale esecuzione capitale per l'accusa di essere Amore...




Visto che si deve morire, e se proprio si deve morire, che sia almeno per volontà della mia vita... non prima di averle chiesto l'aiuto di vivere...e di chiederle perché...




Sono con te,  anche se non mi trovo più dentro, anche se da qui non esco più...




Il proprio bambino vale qualsiasi sacrificio, ed ha la precedenza, sarebbe insensato altrimenti... ma senza il bisogno di mettere sull'altare sacrificale il proprio compagno di vita... Quello che è vitale, nella propria esistenza, necessariamente coesiste, e la 'tua vita' non ha meno bisogno di te...come tu di lei...




Al pari del/i proprio/i  figlio/i, la 'tua vita' vale qualsiasi sacrificio...




Stare 'con te', in Amore, significa stare accanto al proprio compagno accettando le sue scelte, anche se non le condividi; starci con cuore e anima, condividendo il quotidiano per quanto e come è dato possibile; starci tenendo conto che esistono anche altri affetti di altra natura (figli, amicizie, conoscenti, parenti, impegni personali e di lavoro, coniugi 'maldestramente' acquisiti) cui va dato il giusto spazio, secondo le precedenze del momento, perché è utopia, squilibrio e danno staccarsi permanentemente dal resto del pianeta di cui si fa parte... E indipendentemente dal tempo materialmente condiviso, o dai momenti altrimenti spesi, il tuo Amore rimane comunque tutto... il tuo compagno di vita, la tua unica Casa cui appartieni...




Nel sistema Amore, ad uno squilibrio dell'uno corrisponde una compensazione dell'altro, e la risultante è sempre 'Noi'. Se una delle parti estremizza, alla lunga, il sistema collassa con le persone che lo compongono...




La differenza tra una scopata e l'Amore è che la prima la fai senza il secondo, prendendoti la licenza di buttare fuori tutto il resto nel breve tempo di una parentesi; il secondo non ha termini di paragoni né a letto né fuori, ed è presente, anche solo in background, in ogni parentesi della tua esistenza...



Bisognerebbe fare una campagna di sensibilizzazione contro il totalitarismo al pari di quella contro l'omofobia: una campagna contro tutto quello che va contro la vita e uccide l'Amore...




Se si confonde il totalitarismo dei sentimenti per il proprio compagno di vita con l'Amore,  se metti su di una bilancia due affetti vitali come compagno/a e figli,  il dramma è inevitabile...




Il fatto che il proprio compagno di vita sia il senso ultimo e dunque 'tutto', non significa che debba far abbandonare gli altri affetti verso cui si hanno delle responsabilità... Se si è  genitore,  amico/a, figlio/a, continui ad esserlo, come sarai sempre compagno/a di vita del tuo Amore...




L'Amore, viziato dalla paura e dal totalitarismo, entra in conflitto vitale con il resto, ed è destinato a morire insieme ai due compagni di vita...




Se la tua anima sta morendo non c'è mente e pasticche che tengano...




Se il problema ti sembra l'Amore, la soluzione è l'Amore stesso, da vivere con maturità, togliendosi di dosso paure e tutti i vizi di forma a lui distanti, che riguardano l'amore...




In una coppia di vita la qualità e l'andamento del rapporto la fa sempre il più debole in gestione.




La 'tua vita', per definizione, non la puoi mai escludere dal tuo vissuto.




'Andare avanti' non si dimostra 'tornando indietro', ma vivendo chi 'ti appartiene' con il resto che c'è...




Se vuoi veramente assassinare la 'tua vita' non limitarti al 'solo' allontanamento: rinnegala.




Chi non sa vivere la 'propria vita' non sa necessariamente gestirne nemmeno l'allontanamento...





Non puoi pretendere che il suo dolore si affronti come il tuo, che la tua presa in giro alla vita sia la sua, che la sua morte soccomba alla tua soprav'vivenza' che per lui/lei è qualcosa di peggio della morte...




Non si capisce quanto male,  quanta devastazione si è portatori lontano dall'Amore. Non si capisce senza il dialogo,  il confronto, nell'assordante silenzio che frappone. Non si capisce, allontanandosi dalla 'tua vita', l'effetto delle menzogne, della violenza che sferzano le parole. Si deve arrivare a toccare il gelo... Si deve vedere il rosso del sangue per comprendere...




Vorresti morire, dentro é già così,  ma non puoi: non sei solo. Devi vivere. Devi per il tuo compagno/a, per chi gli è intorno, per chi ti è intorno. È un macigno sui polmoni... allora è un'interminabile attesa: aspetti che la morte arrivi naturalmente a liberarti dai resti di un'esistenza senza più un senso... senza più me... la 'mia vita'...




Quale che sia la distanza il tuo posto è nel 'luogo che ti appartiene', e lì sei... con lui/lei




Allontanarsi non è una soluzione... e attuandola si rivela la grandissima cazzata e l'inutile massacro qual'è... Non si protegge un 'vitale' uccidendone un altro...





In Amore si è uniti dal mare per procura dell'Universo e si scrive insieme il libro della propria vita...





Sei trascendentalmente tu ad arrivarmi per sentire inverso, senza più alcuna linea di delimitazione che distingua il mio confine...




Io non devo 'pensare': interpretare il tuo agire, un tuo scritto, il tuo sentire... Non posso dare credito a 'quel che arriva', che, per quando a fondo ti conosco, è solo una mia decodificazione ed interpretazione mentale di te... E' dalla tua voce che devo sentire la tua realtà... e anche ascoltata, chiederne spiegazioni...




Rispettarti nei tuoi limiti e scelte è nel mio Amore per te... Amarti comunque è nel rispetto per me stesso e chi siamo...




Se un proprio limite mette alle corde il tuo Amore, metti in forte discussione e alle corde il tuo limite.




In Amore, un allontanamento ha senso unicamente per acquisire gli strumenti per un riavvicinamento...





La 'tua vita' è dove riponi il tuo cuore, e ne condivide il destino...




Puoi dirmi che il cielo è verde, torturarmi per farmelo dire, ottenendo il mio dolore e il mio silenzio... ma i nostri cuori conoscono il suo colore.




Se incontri la 'tua vita' non puoi far altro che viverla... Il tuo libero arbitrio c'è, e consiste unicamente nel poterla distruggere...





Uno smile non maschera il silenzio alla vita....





Il dolore? La morte? Certo che ne vale la pena per la 'mia vita'...





'Non abbiamo fatto altro che rubare ore alla vita' lo si può dire solamente dello spreco del tempo scippato al tuo Amore e ai tuoi affetti 'vitali'... Se poi lo dici alla 'tua vita' riferito al tempo speso insieme, renditi conto della contraddizione in termini...




Allontanare il tuo compagno di vita è sempre un assurdo: farlo perché si vorrebbe viverlo di più, mettervi in un inferno di dolore per questa 'ragione', equivale a rifiutare l'acqua della propria borraccia e morire di sete nel deserto perché si vuole l'acqua nel bicchiere, leggermente frizzante e di frigorifero. Allontanarlo contrapponendolo ai propri figli equivale a gettare, in quello stesso deserto, una tra le tue riserve di cibo o di acqua.




L'Amore è quanto di più grande: grande felicità e grande responsabilità, perché non si torna indietro e si è responsabili della propria come della felicità e della cura del proprio compagno di vita.




L'assolutismo non è una manifestazione dell'Amore,  ma un vizio di forma che devasta l'Amore stesso e il proprio compagno.




Gli occhi che hai chiusi può riaprirli solo la 'tua vita'.





Fino a che non troverai gli strumenti per tornare a parlare con la 'tua vita', sarà la tua vita a parlarti di voi....





La mente è libera di scegliere, ma l'Amore non si sceglie e non ha scelta.





Se nascondi l'Amore ai tuoi occhi, ti urlerà alle orecchie dell'anima...





Sei libero/a di rinnegare la tua vita e la 'tua vita', consapevole che nel caso sei responsabile per te ed il tuo compagno/a di una condanna all'infelicità, al dolore e a quel che ne consegue...





Appartieni alla 'tua vita', e ti appartiene, quale che sia la distanza...




Con la negazione all'Amore si ascoltano le più pirotecniche cazzate della mente...




Quando si manifesta l'Amore, a fare del male può essere solo la sua negazione...




Allontanandosi, in amore, il tempo migliora le cose... in Amore le peggiora inevitabilmente.




L'Amore è la sublimazione dell'Essere.




Si paga con la propria vita l'incapacità di vivere della 'tua'...




Incontrando la 'tua vita' hai l'opportunità di trovare la tua vita o di perderla...




E' sempre molto alta la posta in Amore, perché se perdi il tuo compagno/a, insieme a lui/lei, perdi ogni cosa.... Tuttavia, Amore mio, non è un gioco.




Il tuo Amore è un + 10 o un - 10... mai uno scialbo 0 di una mediocre non-vita, ma la Vita stessa.




Fuggire dall'Amore, quale ne sia il motivo, è l'espressione del non saper vivere...





Nella lontanza, non parlare con la 'tua vita' è un micidiale amplificatore del dolore...





Non è descrivibile il dolore, la mancanza, l'Amore... non hanno parole le cose Reali, Vere, quotidiane, che non ti lasciano scelta, né respiro...





Passare l'esistenza ad innalzare muri non edifica te stesso e fortifica il dolore...





Arriva un momento in cui devi scegliere se sopravvivere indossando la maschera di chi non sei o morire. Alla mia età niente più maschere...




Non sta scritto da nessuna parte che si debba vivere per forza,  soprattutto se la tua vita ti rinnega... A volte morire é la cosa più coerente che tu possa fare.




Se non hai più un'ancora vitale,  ti distacchi dal mondo e voli via...




Le parole mancano per la troppa felicità o il troppo dolore...




Con te,  dentro te,  in qualsiasi lontananza...




Ti Amo... tutto il resto è silenzio. (citazione non mia, ma 'mia').




L'Amore è come un reciproco imprinting con l'unica persona al mondo capace di farti uscire dal guscio per essere contemporaneamente più te ed altro da te...




Le non-soluzioni non solo devastano, ma tolgono energie vitali alle soluzioni....





Dalla persona che ti conosce meglio al mondo, perché ti Ama, si pretende scioccamente che sappia proprio tutto di te, quando nemmeno tu lo sai di te stesso/a,... quando, ed è quello che veramente conta, ci mette l'anima per comprenderti... Si pretende stoltamente non commetta errori, quando tu stesso/a ne commetti... quando, ed è quello che veramente conta, nel suo cuore, non vorrebbe mai farti del male... Si pretende insensatamente abbia tempo solo per stare con te, quando non ne hai tu per te stesso/a.... quando, ed è quello che davvero conta, ti condivide in tutto il tempo che gli è possibile farlo... Si pretende utopisticamente possa allontanarsi da te, quando sei il primo/a a non poterlo fare con te stesso/a.... quando, ed è questo che unicamente conta, ti rimane accanto anche distante... perché sei la sua vita.




Eleva il tuo Amore, è questa e solo questa l'unica soluzione.




La tua libertà non si manifesta nello scegliere, ma nell'Essere, e se non Sei sono false scelte nella prigione di una non-vita...




Chi fugge l'Amore fugge la realtà e la coerenza per un'incoerente menzogna...




L'Amore è quel che E', allontanartene è il tuo rifiuto d'Essere...





Quel che puoi giudicare poco importante o inutile può essere fondamentale per l'altro... Si deve sempre ascoltare una persona, soprattutto poi se è la 'tua'...




La cosa più patetica della 'sopravvivenza' è la maschera fatta indossare alla realtà...




Si è sempre responsabili allo stesso modo per il proprio dovere e per chi si appartiene...




 Ho lasciato un messaggio in bottiglia sul comodino, c'è scritto 'Aiuto Amore mio...'







L'Amore non è una scelta e non ha scelta! Il libero arbitrio è nel viversi o rinnegarsi, verità o menzogna, battersi o arrendersi, vivere o morire. Sempre.




In Amore è differente allontanarsi dal rinnegarsi: nel primo caso puoi essere, più o meno a lungo, costretto dalla contingenza, nel secondo ti stai prendendo per il culo. 




Quando ti adoperi per sopravvivere hai già lasciato da un po' il tuo vivere...




Fare non è vivere. Vivere è Essere e quel che fai è mera conseguenza...




 L'Amore è l'unico eterno di cui disponi...





Se l'Amore non può tutto è quello che sopra ogni altro può, e se fallisce significa che l'hai sopraffatto da limiti e paure... Poi non è la vita che va avanti, ma la tua vita che lasci indietro...




La fallibilità dell'Amore è un pericoloso alibi per i nostri limiti: se ritieni che l'Amore non basta sono questi ultimi che hai fatto prevalere sulla vita!




Se non basta l'Amore sappi che non basta il tuo Essere... dunque trova altrove il capro espiatorio al tuo non saper vivere.




Si dirà: " era strano... '', vero. Si diranno tante cose che non saranno. La verità è che non puoi vivere troppo a lungo la tua vita senza la tua vita.




Il tuo Amore lo puoi sprecare, rinnegare, ignorare, fuggire, far macerare nel dolore, puoi alzare quanti muri vuoi... ma resta ad aspettarti fuori la porta dei tuoi limiti.




La  'decisione' più vera e meravigliosa della tua vita è quando incontri il tuo Amore e lo accogli senza riserve nella sua irreversibilità...  




Ignorare il proprio Amore non è né più e né meno che mettere la propria vita sotto il tappeto e calpestarla.




Il tuo Amore puoi tentare anche di ucciderlo, tanto non muore. Ma attenzione: il tuo Amore è anche una persona!!!



 Sono grato alla mia vita per il privilegio di averla incontrata... grato a me stesso per averla saputa riconoscere...




C'è una grandissima compassione per l'immensa presa per il culo di una mente che per sopperire ai propri limiti arriva a fare molto male a chi Ama e alla propria vita... Una compassione propria dell'Amore.




Ogni rinnegattore dell'Amore professionista è un povero dilettante agli occhi dell'Anima...




In ogni istante la "vita" è adesso... bisogna vedere dove hai lasciato la 'tua' e quanto di merda sia il presente per entrambi...




La fine dell'Amore è nell'emissione dell'ultimo respiro...dell'amore nella soddisfazione dell'ultimo bisogno...




Io non faccio per te, io Sono per te, nato per te... è diverso.




Mai! È la luna tesoro con il sole ogni sera, tutte le luci insieme, 'né io senza di te, né voi senza di me. Mai ... è la nostra vita, la mia vita per la vita ...




L'Amore è il salmone che risale la corrente: quell'unica atavica immensa spinta evolutiva che spazza qualsivoglia bisogno per unirti alla 'tua' persona.




Sul principio che quello che fai alla 'tua vita' lo stai facendo a te stesso/a: ti stai facendo veramente tanto male...


 
Immerso nel silenzio, anche le proprie urla gridano molecole d'afono che rimbalzano nell'ovattato... Solo dentro è un frastuono lancinante che fuori si fa solido incolore e ti cola dagli occhi.




La scelta di non vivere la propria vita, in Amore, è una scelta per due...




La 'tua vita' puoi solo Amarla e aspettarla il resto della tua vita.




Il silenzio di chi Ami è una violenza letale...




Chi si allontana dal suo Amore non deve chiedere scusa al suo compagno, ma perdono a se stesso/a per aver mancato alla vita di entrambi, e riparare...




I muri e gli 'specchi riflessi' non sono difese dal dolore, ma infantili roccaforti e serre dove il dolore viene coltivato e ci si rinchiude con esso, lasciando fuori la realtà e la propria vita...




Non sono uno scrittore, non un sono poeta, né un fotografo, tantomeno non sono il resto... ma ti Amo e in questo sentire Sono.





Non so quanto mi regge ancora il cuore, ma se questo inferno ha una fine, corri ad abbracciarmi. 





Ti abitui ad un paesaggio che vedi tutti i giorni, ma non è detto che quella quotidianità sia tua. Se sei coscientemente lucido di quel che significa per te quel sole, quella quercia, quella luna, allora sarà molto più difficile che ogni volta che li vedi non ti si allarghi il cuore, molto più difficile darli per scontati: allora sarà più facile vivere nella 'bellezza', perché ti appartiene.   




Farsa in corso, ce lo chiede il teatrino...





Posso solo Amarti... comunque.





Il dolore della lontananza da chi Ami non ha soluzione di continuità e ti consuma, istante dopo istante, relegandoti al nulla...




 Il dolore toglie parole alla voce, frasi alle mani, colori agli occhi...




Se il tuo compagno di vita ritorna nel suo inferno condanna entrambi ad un inferno più grande...




L'Amore è fisica quantistica applicata e ti raccorda all'Universo facendoti trascendere insieme al tuo compagno/a la tua individualità, il tempo, lo spazio: energia  pura, quella che move il sole e l'altre stelle...




A volte basta poco per sollevare un cuore,  ma è in quel che È e ci appartiene la felicità...



La violenza è nella differenza tra l'amore e L'Amore, tra il possesso e l'appartenersi, tra l'intolleranza e la compassione, tra il dialogo e la sua negazione, tra il rispetto e il tuo egoismo. La violenza è' nell'assolutismo di un sentimento che toglie dignità agli altri, nella prevalicazione delle 'ragioni' della mente su quelle dell'anima...  La violenza passa per le mani e il silenzio, e puoi perpetrarla su di una donna, su di un uomo, su di un bambino, sulla tua stessa vita.




L'Amore dell'anima e l'amore della mente... da qui due cuori: solo uno batte e ti dirà la Verità




Siamo dove ha Casa l'anima, dove le nostre hanno compimento, dove assume il senso la materia. Io abito lì, dove Siamo, ovunque siamo...




L'Anima vuole compimento, evoluzione, risonanza nella materia.




Il peggiore esempio che puoi dare è quello di nasconderti la chiave di Casa dell'anima...




Molte filosofie, molti uomini, arrivano alla stessa conclusione perché la Verità è una, come Uno è Noi...




L'Amore non torna indietro perché non torna indietro l'anima..




'Sono così' è la mandata alla serratura della tua prigione mentale.




Se le tue parole non sono spese per far parlare l'anima, allora sono parole sprecate...


 

Solo quando percepisci i limiti della parola e della mente ti si apre l'infinito dell'Amore...




Quando la mente ha il sopravvento sull'anima si chiama infelicità...




Che la mente smetti di mancare di rispetto alle nostre anime e alle nostre vite decidendo a tavolino per l'infelicità di entrambi! Che la pianti di prendersi per il culo e torni a fare il suo: mettersi al servizio della nostra Casa, della nostra felicità!





Felicità è il tuo Amore, la tua Casa, il tuo Talento: è la coerenza con la quale vivi, in allineamento con la tua anima, la tua Vita. Ogni altro non è, e non è che degenerazione mentale nel suo opposto.




Amore e Felicità, nell'abuso di parola, siano quantomeno scritte in minuscolo...




Un nuovo anno non porterà nulla di nuovo se non sei disposto a mettere avanti le verità dell'anima...




Non c'è altro 'tutto' che la propria Vita, e andare avanti non può significare altro che viverla, altrimenti è tornare indietro... e indietro, in Amore, non si torna.




Accontentarsi non è quel poco che si può vivere della propria Vita, ma vivere quella che non ti appartiene: ed è il tuo biglietto per l'infelicità.




Non è 'briciola' ogni modo possibile, anche flebile, in cui posso vivere la mia vita, ma è briciola tutto quello che rinnega la mia anima e non mi appartiene, e che può sembrare apparentemente anche molto di più ad un occhio razionale...




La mia mente è piccola e fragile, non la mia anima, e mi affido a lei.




C'è una sola verità su ogni cosa, e per la verità si è disposti al sacrificio...




In Amore le scelte di uno possono essere quelle di entrambi,  per questo vanno concordate, ma l'uno ha libertà di scegliere indipendente per entrambi, portanto l'altro nel vortice dei suoi effetti, e di qualsiasi natura siano questi ultimi, chi decide è responsabile di entrambi.




Si perdona e si comprende, nella difficoltà, una non soluzione: molto meno perdonabile è adagiarcisi e smettere di cercare la soluzione per vivere la propria vita.... anche se l'Amore ha compassione e perdono di ogni oggettiva incapacità.




Ci hai ridotti alle briciole della sopravvivenza, ed è questo il vero accontentarsi ed il vero dramma della nostra vita... non altri.




In alcuni momenti non ce la faccio... e mi auguro rimangano solo momenti.




E' logico che la tua vita abbia anche la facoltà di ucciderti con l'assenza ed il silenzio, ed è la più ingiusta delle morti.




'Con la tua mano nella mia posso superare qualsiasi inferno', perché è l'assenza della tua mano il solo vero inferno che non so attraversare.




Tutto passa nella vita, meno la 'tua vita'...




Di fronte alla Verità di quel che E' e SIAMO, quello che pensavamo d'essere è totalmente ininfluente...




Sono con te. Siamo in Noi. Noi Siamo Uno: è Amore, è l'Essere.




L'Essere è Amore, dove deve Essere.




Essere o non Essere. Nel primo caso produci Vita, nel secondo non-vita: in entrambi i casi trasmetti l'esempio che influenza e predispone la coscienza che è intorno a te.




Puoi non vivere, inconsapevolmente, e sei un burattino del sistema. Puoi non vivere, consapevolmente, e stai recitando, artefice della tua e altrui morte.




La lontanzanza dalla 'tua vita' è la tua dose di violenza quotidiana; quanto lontano il grado di dolore.





L'unico tatuaggio plausibile è quello all'altezza del cuore, sulla pelle dell'Anima: sono i tratti del 'tuo' Amore.




Al di là del bene e del male c'è la verità, che seppure non è assoluta è assolutamente tua.




Sono 'solo parole' quelle che vengono dalla razionalità, non dal cuore.




Se dobbiamo essere noi stessi, non ci rimane altro che la meraviglia di Essere Noi.





Tutti i giorni si Ama... Ma se si rinnega il proprio Amore, tutti i giorni si muore...





Sono dove Devo stare, in condivisione con la mia vita, nella coerenza di chi mi appartiene... o non Sono.





Dove Devo stare è dettato dall'anima, non dalla mente, che ti colloca invece dove 'deve' un ruolo.




In una coppia 'di vita' puoi non ascoltare il tuo compagno, non confrontarti, non mediare con lui e condurre unicamente per la tua visione delle cose, ma poi è interamente tuo il peso del dolore che procuri alla sua e alla tua esistenza...




Non bisogna guardare al passato, difatti ti Amo adesso, mi Manchi adesso, sono con te adesso, ho dolore adesso, sto morendo adesso...





La coerenza nell'appartenere al proprio Amore è la serenità nel più grande dolore.





Avere dei figli, insieme al peso di un sorriso nel dolore, è la fortuna di quel sorriso stesso... che chi non ne ha non ha nemmeno il dovere di spalancare.





'Tutto' oggi sembra 'nulla' all'incoscente. Nella consapevolezza della propria vita 'Tutto' rimane 'Tutto'.





Chi Ama è sempre innocente a qualsiasi altra scelta precedente alla 'sua vita'.







Quando una persona è la 'tua vita' e il tuo Amore, hai la gioia e il dovere di non lasciarlo andare e non lasciarlo solo.





Alle persone vallo a spiegare che la felicità e l'illuminazione passano per l'Amore, e vallo a spiegare l'Amore alle persone, Amore mio...





Non c'è coscienza nella 'tua vita' che ti piega in due dal dolore con la sua assenza.





Nel cuore il Noi infinito, e l'anima è l'Uno alla tua, ma la mente vacilla allo stillicidio. Gli occhi non colorano, le labbra non ascoltano, le mani non parlano più. La mente rivola pensieri, il corpo manca alla tua innaturale mancanza, fino all'ultimo battito, fino all'ultimo respiro.





Alla propria vita, almeno a lei, la coerenza del proprio Essere, la presenza, l'appartenenza, e se proprio si deve e si è costretti, il teatrino sia per tutti gli altri.





Ho sempre sofferto se ti allontanavi anche solo un centimetro, comprendi quindi perché sto morendo...





Il delitto è il dolore. Il delitto è il tempo non condiviso. La vittima siamo Noi.





Un lupo ulula soltanto alla sua luna, e in quell'acuto si compie la sua natura.






E' semplicemente insensato e distruttivo scegliere tra quello che è la tua vita: in quanto tale la vera sola soluzione è la contemporaneità della sua realtà.





In Amore non puoi che incontrare la più profonda coerenza, perché sei nella più profonda Verità.




Sto male, tanto che non vorrei mai che la mia vita stesse male anche solo un quarto, perché non sarebbe più in grado di portare avanti nemmeno uno straccio di non-vita.




Lei sono io stesso.




Non riesco a respirare dal dolore. Insipiro ed espiro silenzio viziato in una bolla di assenza, e tutto quello che entra nel corpo dissolve e butta fuori vita. Allora la trattengo e brucia viscere e mente, e muoio comunque, comunque con te.




Il rapporto madre-figlio è sacro quanto quello con il proprio compagno di vita, solo il primo ha la precedenza nelle piccole quotidianità (art.0), per cui mettere da parte un figlio o la 'propria vita' è la stessa insensata e devastante condizione.




Il sentore di molteplicità della Verità è dettata dalle sfumature d'immaturità dell'uomo.




Accettare di vivere comporta l'accettazione di morire... e accetti tutto questo solo per la 'tua vita'.




Qualsiasi sia la situazione o la necessità di allontanarsi in nessun caso si deve negare la parola a chi te la chiede, perché non sai mai il motivo della richiesta e i danni della tua negazione.




Quando incontri la tua vita l'unico modo di stare è condividersi per come è possibile, il resto sono un oceano di cazzate.




Perché il salmone risale la corrente... Ecco Perché: perché non ci sono altre coordinate spazio temporali che non siano la tua destinazione.




Voglio starti vicino, dove Sono, il solo luogo dove Siamo.




Nella mancanza di comunicazione si evidenzia una volontà di dolore o una mancanza gestionale che lo alimenta.




Il percorso di crescita di un essere umano passa necessariamente per l'Amore, ed è una strada senza possibilità di ritorno.




E' tale e tanto il dolore dell'anima che non conosce più suono, e il silenzio si mangia la mente.




Nessun grido rende minimamente il dolore, per questo il silenzio e la morte.




Scolori il mare, il cielo e le sue nuvole. Scolori la terra ed i suoi alberi. Scolori gli animali e gli esseri viventi tutti... e tutto scompare... Tutto. E tutto rimaterializza e ricolora appena vi posi lo sguardo. Tutto tranne me, che non ti sono davanti...




Follia è calpestare il palco di un teatrino chiamandolo realtà.




La 'follia' dell'Amore è la nostra espressione più savia .




L'Amore è un viaggio spirituale dove insieme alla completezza e alla felicità si affianca il dolore e la compassione per la presa di coscienza di una non vita passata.





La felicità non deve dipendere dagli altri, ma da noi stessi... ma la 'tua vita' non è 'gli altri', ma Noi stessi.





C'è un solo uomo per una sola donna. E l'Uno. Il resto è dare una voce al teatrino, nella vana illusione d'Essere almeno una propria imitazione.





Una scopata la gestisce anche un adolescente: è l'ormone che monopolizza la mente. L'Amore è cosa da grandi: è una questione di anime...





Ogni tanto mi fermo, in silenzio, ad ascoltarti l'anima, e ad ascoltarne il dolore. Poi riprendono le urla sorde del mio, senza soluzione di continuità che non sia un nostro abbraccio.





Non si torna indietro: né più io né più te, ma l'Uno che rivola sangue se allontanato.





Non ci si accontenta di sopravvivere quando hai incontrato la vita: sarebbe questo il più grande tradimento a lei e a te stesso/a, e qualsiasi cosa ti dia l'illusione di assomigliarle, sarà solo la tua presa in giro, uno spreco di tempo, uno sterile vuoto riempito di nulla.





Siamo, è tutto qui: in quel non essere né più io né tu, ma nell'Essere, il senso della vita.





E' nel formulare un'utopia che l'essere umano si avvicina alla descrizione dell'Amore che non ha mai vissuto. 




C'è una buona dose di infantile autodifesa nel rinnegare la tua vita, e la 'tua vita', quando non hai il coraggio (o la possibilità) di viverla: quando la volpe non arriva all'uva e dice che è acerba genera devastazione sulla già devastante privazione di sé.





Ogni dolore subìto vale la 'tua vita', senza il minimo rimpianto.





L'Amore è l'imprinting nella tua seconda nascita alla Vita.





Ti conosce molto più approfonditamente chi ha fatto un percorso di consapevolezza su se stesso che te (ma conoscerti è una cosa, assecondarti un'altra). Se poi ti Ama ti conosce e ti condivide l'anima.




Bramo scrivere quasi quanto voglio stare con te: sentire interpretare dalla tua voce; prendere forma nella tua mente; dare compimento ad uno scritto e a tutto. Tutto. Al di fuori di questo nulla.





Non ci sono parole per descrivere quanto amore, e nemmeno quanto dolore, per chi Ami.





L'odio è la cartina tornasole della mancanza di conoscenza e consapevolezza di sé e degli altri.





Ci sono molti amori, tanti quanti i gradi di maturità dell'essere umano: ma un solo Amore.





La mente, senza cuore, è un pullman che ti trasporta veloce senza conducente. Il cuore, senza mente, è un conducente senza pullman che non arriva a destinazione se non in sogno. L'anima: lei è dove e con chi deve, senza mezzi.






Chi ti Ama fa del suo meglio e oltre le proprie forze, ed è quello che ho sempre visto fare dalla mia vita, che Amo infinitamente.





Non c'è nulla di male a sentirsi in difficoltà. Non c'è nulla di male a chiedere aiuto. Rimango in silenzio per non essere di intralcio, per cercare di rendergli almeno un po' di quello che, ogni giorno, nonostante tutto, riesce Lei.





Senza la possibilità di uno straccio di confronto non è giusto, non lo è mai... e l'incomprenzione uccide. Ma è quello che, evidentemente, ora possiamo.




Sono con la mia vita in ogni scelta, secondo le sue possibilità di gestione, nel rispetto dei suoi limiti, ma non sarò mai complice del suo rinnegarsi.





Mi è sempre più difficile leggere e scrivere, ma finché ho una stilla d'Essere mi sarà sempre semplice Amarla.





Le cose Vere hanno un cuore e un'anima.




L'unica soluzione, l'unico compimento nell'Essere, l'unico esempio per chi ci è intorno, è l'Amore: se non si ha il coraggio di viverlo (o la forza) inevitabilmente si cade in una bolla mentale involutiva, dove fare non è vivere; dove i sorrisi (non quelli fittizi fuori, ma quelli che si aprono dentro), si spengono: dove la paura, l'odio, l'intolleranza e la depressione prendono il sopravvento, e la ragione, avvelenata e cieca dell'anima, ti racconta di essere quel che non sei: la peggiore versione di te.
Allora ti Amo e mi Amo, se possibile, ancora e più di sempre, perché la nostra esistenza ha bisogno di Noi.





Chi non ha mai incontrato e vissuto la 'propria vita', lo stato di coscienza dell'Amore, non può capirlo e non può parlarne senza il serio rischio di incorrere in una serie di distorzioni dei fatti e del sentire (interpretazioni consequenziali alla proprio limitato vissuto), che nel gergo comune viene definito: 'dire cazzate'.





Amore mio, o posso semplicemente pronunciare il tuo nome: sei sempre Tu.




Cosa vuoi che sia un allontanamento? Un'attesa dilatata tra la nostra voce ed il nostro abbraccio; la parentesi intercorsa tra le nostre mancanze. Cosa vuoi che siano le piccole prese di posizione di un confine mentale, ed il limite del tempo stesso, rispetto all'eternità di quello che Siamo? Nulla, non sono nulla... E' questa profonda e lucida consapevolezza nell'anima che mi culla di pace al di là di ogni umano dolore.




Si rimane a galla dal dolore, nella lontananza dalla 'propria vita', in due modi: mantenendo una centratura sull'anima o prendendosi fortemente in giro: corrispondono ad affrontare l'innaturale con l'Essere o non essere. In entrambi i casi è un enorme, dispersivo, dispendio di energie nella distanza da Sé. Inoltre: la prima ha nell'immediato l'inevitabile soluzione, la seconda produce una consequenziale catastrofe con effetti a cascata.




Il più grande inganno della nostra mente è che sia essa stessa la protagonista.




La mente è il ponte di collegamento dall'anima, un suo strumento decodificatore. Se si devasta la prima, la seconda, per quanto immensa, rimane isolata dal corpo, e si va a fondo.




Crescendo si impara a leggere, scrivere, far di conto e, molto spesso, allenando la mente nella sua logica razionale si ha la percezione di aver compreso il mondo e terminato il proprio apprendistato che invece si finalizza con il collegamento alla propria anima, al dialogo con lei, nell'impare a distinguerla dal resto e a farla condurre nella nostra esistenza: tutto questo ha conseguenza manifesta nell'atto di dare seguito alle nostre vere scelte a dispetto di ogni altra precedente, nella nostra profonda consapevolezza, nell'Amore. Senza questa dimensione si rischia di esistere senza aver mai veramente vissuto un minuto.





Checché tu ne dica non sei la tua mente, lei è uno strumento, il tramite, il mezzo che puoi utilizzare, se capisci le mie parole. La mente è condizionata dal contesto sociale, anche se dici di no: condizionata da quello che senti intorno, anche se ti ostini a credere che è tutto frutto delle tue tasche. Dalla televisione, dal pc, dalle canzoni che ti piacciono tanto, da quello che ti dicono amici e familiari che ripetono concetti, abitudi, gusti che gli ha messo in bocca questo tempo, questo luogo, questo angolo di mondo. La mente è condizionata dall'ormone, dall'emozione, dalla paura sopratutto. Emozioni frutto dell'interpretazione celebrale degli eventi, non dai sentimenti... La mente si autosuggestiona e si prende in giro. La mente ti regala una falsa identità a cui credere se le releghi le chiavi della tua esistenza.
Non sei tutto questo, non sei questo quotidiano, non sei questo dolore e non è giusto! Questo male non ci appartiene.Conosco il tuo nome e cognome e ancora più conosco la tua anima... Questo Sei. La nostra anima Amore mio. Vivi tesoro, per favore... Vivi.





Non possiamo permettere ad una mente prigioniera della paura di farci del male, non possiamo permettere che il dolore ci renda quel che non siamo. L'Amore è la risposta. Noi Siamo nell'Amore per l'altro sopra ogni cosa, nell'unione dell'anima sopra ogni cosa.





Non c'è nulla che possa non aspettarsi da te chi conosce la tua anima, perché chi ti Ama è in comunione con quella e conosce i limiti e il potenziale anche della tua mente. Può rimanere momentaneamente sorpreso, perché quello che hai in potenza di fare non è detto sia fatto, nel bene e nel male. La 'tua vita' ti Ama in ogni tua manifestazione perché sa cosa aspettarsi, nonstante questo non si aspetta niente e non giudica, desidera solo tu sia la tua massima espressione, nella tua felicità, non altro. Per questo, in cuor suo, spera in Voi.





Mentre la paura ti infila la testa in una bolla teatrale, e la chiama ragione, la tua vita ti rimane accanto senza mangiare, senza bere, senza parlare... e lo chiama morire.





E' una mera illusione vivere in due mondi: la vita è una, e quando hai incontrato la tua si manifesta in ogni anfratto quotidiano.





Se il tuo Amore non ha la forza di vivere, non hai altra scelta che condividerne l'abisso.




Si ha bisogno della 'propria vita' come dell'ossigeno: ancor di più nel momento del bisogno.




E' spaventoso quanto una mente possa far male alla propria anima.





Inaudita violenza è la negazione di un confronto. Inaudita meraviglia è perdonarla.e aspettarla. 





Non c'è ragione che tenga a quanto di più meraviglioso, vero, importante e vitale è per l'anima ed il cuore... tranne la 'follia della ragione'.





Dalla luce che Siamo, aspettando la Casa del nostro abbraccio, lentamente mi spengo.




Quando gli hai tolto il suo Amore, il suo sogno, la sua speranza, il dialogo, il confronto, in definitiva gli hai tolto la sua stessa vita.




Non c'è una vera scelta quando incontri la consapevolezza del tuo Amore, si 'sceglie' solo di vincere la propria paura d'Essere mettendo da parte un copione piuttosto che buttare i Nostri giorni. In sostanza l'unica scelta che puoi fare è di rovinarvi l'esistenza.





Al teatrante la Vita sembra follia, ma ad ogni recita l'unica verità è il giro del coltello nel cuore della persona Amata.





Una mente dominata dalla paura chiama follia la propria vita pur di non affrontarla.





Figli o proprio Amore che sia, lasciare quel che costituisce la propria vita è pura utopia, allontanarsene una devastante fuga da se stessi.





Una briciola di verità è enormemente più di un oceano di menzogna.




Una mente tende ad eludere se stessa e a procurare dolore a terzi piuttosto che affrontare il proprio e la verità: questa è una delle grandi differenze con l'anima ed il motivo per cui una società mentale è votata al progresso ma non alla crescita e al proprio compimento, finendo per risultare distruttiva e percependo l'esistenza come priva di significato.




Affidare le redini dell'umanità ad una società mentale equivale ad affidarla ad un gruppo che inevitabilmente la indirizza all'estinzione propria e dell'ecosistema con cui interagisce.




Una persona mentale la si riconosce da come svuota e stravolge le parole amore e anima, arrivando a negarne l'esistenza. Lo stesso dicasi per una società.




Nell'Essere Uno dell'Amore risponde l'Universo perché rispondono alle medesime leggi e sono della stessa sostanza.
Per cui nell'Amore puoi trovare rappresentato l'Universo stesso, la sintonia con esso e la tua completezza. L'Amore è fisica e matematica: per questo l'Amor che move il sole e l'altre stelle; per questo l'Universo facilita l'unione energetica di due compagni di vita; per questo allontanandosi dall'Amore l'essere umano si allontana da se stesso e dalla propria crescita evolutiva.
E' tutto così consequenziale e semplice, che solo la primitiva limitatezza della mente umana può complicarlo. Solo una mente che si crede il centro e non tramite può complicare l'Amore e generare dolore, infelicità, involuzione.




La mente non può comprendere, nella sua razionalità, il senso... semplicemente perchè non è dato a lei di farlo.




Il senso è trovarci, Amarci, fonderci in altro dalla nostra limitata singolarità, come due pianeti che, entrati nel reciproco campo di attrazione, inevitabilmente e irreversibilmente convergono ed evolvono in un nuovo sistema.




Una volta incontrato e riconosciuto il proprio compagno di vita, sentita la reciproca appartenenza, al fallimento dell'uno corrisponde inevitabilmente quello dell'altro: sono individualità dello stesso Essere: un inscindibile sistema. 




Un incubo prolungato è un girone d'Inferno.




Non ho pensato, ho vissuto di amarti (web): l'Amore non è ragione ma Vita presieduta dalle proprie anime, le quali si compiono al di là di ogni regola o convenzione sociale. Ne consegue che un ritorno alla bolla mentale dell'essere umano è il dramma che ci allontana da Noi e rende insignificante l'esistenza... Ma queste mie parole, oltre la frase d'inizo, sono superflue a chi conosce l'Amore.





Non è chi ti Ama, con la sua dolorosa verità, a ferirti, ma tu stessa che non sei capace di ascoltarla: così finisci per tacitarlo, generando una spirale di dolore sul dolore, allontanadovi dalla soluzione.




E' inaudito il dolore come è inaudita la violenza che lo genera: sono i frutti della paura, della mancata gestione, della debolezza di una mente soggiogata, autoreferenziale, chiusa....  l'Amore non c'entra nulla, non è mai entrato nulla con queste cose.




Non mi aspetto nulla, tranne quel che mi appartiene.




Ci vuole molto coraggio a vivere la propria vita, per tutte le rinunce di quella che non ti apparteneva. Ugualmente ci vuole molto coraggio a non vivere la propria vita, per la condanna inflitta a se stessi ed il proprio compagno.




Ad ogni scelta dettata dalla paura ti allontani dalla tua vita pagando duramente le conseguenze insieme a chi ti è vicino.




La propria peggior versione di sé è quella mentale, perché è la mente ad essere fragile, fallace, influensabile, paurosa, rancorosa. E' la mente l'unica a poter intraprendere le peggiori scelte per la nostra esistenza. E' quindi la mente, senza l'ausilio dell'anima, la nostra prima nemica e fonte di infelicità. Fortunatamente non siamo solo quella, ed evolvendoci con il nostro compagno di vita possiamo portarla alla sua reale funzione.




Prima di aver incontrato la propria vita non si ha coscienza e non si è in grado di distinguere tra mente, anima e cuore, tantomeno si ha percezione del pieno significato delle parole appartenenza, Amore, Essere, felicità, completezza, spiritualità. In sostanza, prima di questo incontro non si ha coscienza di sé ed ogni scelta precedente sarà stata, inevitabilmente, parzialmente o totalmente fallace per la propria e altrui esistenza.




Poche altre cose sono irreversibili come l'acquisita coscienza dell'Amore e l'appartenenza al proprio compagno, poche altre cose sono così vere per la propria esistenza.




La controprova che la Verità è una ed una sola è che in ogni epoca l'essere umano, innalzandosi, è giunto alla medesime conclusioni partendo dalle più disparate culture. Dunque la Terra è fisicamente uno sferoide e non piatta come suggeriva la razionalità di alcuni, e l'Amore ha una sacralità evolutiva comprovata e regolata da precise leggi universali, ugualmente eluse e distorte dalla ragione umana in proporzione dello stato di consapevolezza dell'individuo.




I tuoi figli non ti appartengono, la 'tua vita', il tuo compagno, sì.




Nei confronti della 'tua vita', non potere, non dovere, non volere sono solo i 'racconti' della tua mente.




Non è appoggiando una mancata gestione dettata dalla paura che si dimostra l'Amore, ma incoraggiando la propria vita a compiersi, evolversi, cercando insieme la soluzione, nella consapevolezza che c'è ed è perfettamente nelle nostre possibilità. Per cui non mi arrendo ad una non soluzione, né me ne rendo complice. Non sarebbe Amore, Amore mio.





La non-soluzione è quella non-scelta, o scelta mentale, che sposta il dolore da un piatto all'altro della bilancia avente come risultante una non-vita, facendo di questo inganno un inferno permanente.





La Verità è una, come l'Amore, ma essendo frutto della coscienza, non può essere così dichiarata a chi non l'ha raggiunta.




L'infelicità nella consapevolezza è dettata dal mancato coraggio di fare la cosa giusta per la propria vita. L'infelicità nell'inconsapevolezza è dettata da un vuoto a cui non si sa dare nome che generalmente viene colmato di superficialità.




La più grande vergogna che una persona cosciente può provare è quella per la sofferenza del proprio Amore, della propria vita, affogata di dolore per mano di una mente che si chiama pure a ragione.




Mettere se stessi e gli altri in una bolla di menzogna facendo del male a se stessi e alla 'propria vita' piuttosto che viverla perché la verità ferisce o rischia di ferire chi vuoi bene: un apparente dilemma che si concretizza al manifestarsi della paura.




Se intraprendi la strada della paura piuttosto che della vita, per quanto bravo attore pensi di essere, trasmetti questo modello comportamentale ai tuoi figli, rendondoli futuri attori nel tuo stesso dramma.




La domanda è quale sia la minor sofferenza ed il miglior insegnamento in prospettiva per i propri figli tra il rimanere in un matrimonio in sofferenza e senza amore o per questo separarsi, oltretutto avendo incontrato il proprio Amore. La risposta potrebbe essere sorprendente.





Preferisco vivere e guardare il tramonto insieme piuttosto che fotografarlo. Viceversa preferisco fotografare un tramonto piuttosto che guardarlo solo, per osservarlo più a lungo, zoomarci dentro, e trovartici... Oppure per condividere poi insieme la mia commozione nel sentire come quel tramonto fosse una tua manifestazione nel mondo... 



 


ot in m ∞ e mm... e al di là della materia, nell'assenza di tempo e spazio, Sono con te e ti Amo da ogni epoca e angolo del Cosmo.




Dal tuo compagno puoi pretendere rispetto per le tue scelte, chiedere comprensione per i tuoi limiti, per i tuoi errori e per il tuo dolore, chiedere di perdonarti, anche se non ce n'è bisogno, per tutto questo... e da chi ti Ama tutto questo lo hai, senza bisogno di nessuna pretesa, perché è nell'Amore che sia così. Ma devi altrettanto... e non puoi pretendere che, unitamente a questo, ci sia assenso nel merito di quelle tue scelte e della loro gestione, non solo perché comprendere e perdonare non significa giustificare, ma perché ogni scelta dell'uno coinvolge direttamente l'altro compagno di vita (per questo certe scelte non possono essere unilaterali). Soprattutto non puoi pretendere complicità per quello che distrugge la vita in nome della paura delle conseguenze della verità. Puoi aspettarti dal tuo compagno, bensì, dolore nel silenzio per un dramma che giornalmente si consuma, e per questo dolore devi altrettanto rispetto, in attesa di un confronto e di imboccare la soluzione in vece di una non-soluzione.





La soluzione non può essere mai voltare le spalle alla propria vita o lasciarla assetata di un confronto.





E' pericolosa tanto l'incoscienza quanto la paura nella coscienza. 






Quanto ho scritto e qualunque pensiero possa manifestare sono solo osservazioni, idee, intuizioni, non la realtà, non la verità. La tridimenzionalità di quella può esserci solo confutando il tutto con la 'mia vità', solo con Lei. Fino ad allora saranno pensieri in attesa d'Essere.




Arriva il punto in cui fuori resta l'involucro con cui, a fatica,  lasci parlare gli altri a cui usi la cortesia di una facciata per non farli incontrare con la morte. Arriva un punto in cui non riesci più a parlare, un punto di non ritorno per te, per tutti, tranne che per la 'tua vita', fino all'ultimo respiro.




Relegato in un angolo non hai altra scelta che Amare e aspettare il ritorno della tua vita o l'arrivo della tua morte.




Si accetta di sopravvivere soltanto nella speranza di vivere.




Lo stato di coscienza aumentata porta a morire piuttosto che non vivere o sopravvivere, e la vita è nel coraggio della verità di chi si È.




L'Amore è la cartina tornasole della coscienza, il lunguaggio privo di caratteri della Verità della legge universale.




Nell'incoscienza hai una sola possibilità di evolvere a coscienza e infinite possibilità di compiere cazzate ai danni della tua vita e chi ti è accanto.




Nell'ignoranza non solo non vivi 'bene', ma muori male.




Un distinguo, tra amore e Amore, è che nel primo si è capaci di stare insieme soltanto finché le cose vanno idilliacamente bene: sin quando c'è una situazione di 'benessere tipo' con annessa pretesa che il partner non debba mai procurarti, seppure involontariamente o indirettamente per delle proprie problematiche, un  dolore.




L'essere umano abusa spesso della sua libertà di scegliere, scegliendo di non scegliere o la fuga, prendendosi tristemente per il culo.




In Amore, la fuga è la falsa scelta razionale come scappatoia dalle paure per le vere scelte per la propria libertà. 




La coscienza aumentata passa dal dolore perché è nell'infelicità che ti domandi dove stai andando e perché non stai vivendo.




Il sistema composto con il tuo compagno di vita è molto più un rapporto con se stessi (è un sistema ampliato di sé) e si distacca  molto dalle regole del vivere sociale.




Equipararsi alla morale e alle regole sociali del proprio tempo equivale all'osservanza di una qualsiasi religione di massa con le medesime conseguenze involutive e spersonalizzanti.




Voltare le spalle all'Amore è, tra l'altro, il trionfo della standardizzazione e della morale sociale nei confronti della propria vita.





L'Essere Noi e Uno è il nostro inestimabile sistema ampliato di sé.




So esattamente cosa voglio: voglio Te! Niente teatrini o circhi mediadici, niente maschere o nasi da clown, ma la mia vita che mi appartiene, che ci appartiene, ed è custode del nostro senso.




E' incosciente ingenuità pensare che la 'tua vita' ti faccia solo star bene, perché il tuo Amore, prima ancora che meraviglia, è crescita... e nell'evoluzione c'è quasi sempre un passaggio nel dolore.




L'infelicità, nella coscienza aumentata, è data dai danni causati dall'incoscienza e dalla paura altrui, e soprattutto dal proprio mancato coraggio di Essere.




La 'tua vita' è ogni cosa per definizione. Se non ti risponde sono quindi solo rovine e macerie




C'è chi violenta e uccide giornalmente la propria vita... e c'è chi ha la 'follia' consapevole di Amarla oltre ogni limite della ragione e del 'giusto' sociale.




Con il proprio compagno si vive tanto la meraviglia di Essere quanto le difficoltà di esserlo: l'Amore, per i vizi di immaturità propri e sociali (all'Amore estranei), non è mai rose e fiori.




Con il tuo compagno di vita è ingestibile un allontanamento semplicemente perché utopistico e artificiale.




Sono nell'angolo in attesa della condivisione di una verità, mentre è di scena una rappresentazione mentale di una menzogna.




Il tradimento più alto è quello verso la propria anima, il proprio cuore, il proprio Amore, dunque verso la 'propria vita'.




Il fallimento di un essere umano consta nel non vivere la propria vita per una (sociale) qualunque.




Una vita allineata ai valori di una sociètà è puro inarimento dell'anima. 




L'Amore, nella sua verità, non è mai sulla pelle degli altri, tantomeno dei propri figli, a differenza dell'amore che recita e insegna le battute di una farsa sulle loro spalle.




Non esiste una giusta causa per non vivere il tuo Amore.




Non ci si stanca di ciò che è vero, semmai della falsità delle apparenze mentali che muta con la maturità.




Per la paura di procurare un dolore immediato spesso la mente sceglie di fare danni per dieci volte tanto nel lungo termine e per generazioni a venire.




Per Amare e Vivere ci vuole coraggio, coerenza, verità: è quindi esclusivo di una presa di coscienza.




Non ti Amo per i tuoi difetti e inconsapevolezze, ma nonostante e per chi Sei.




Il dono più grande non è nel passato e nemmeno nel domani, ma è nell'offrire al tuo Amore il tuo eterno presente.




Vivere cento storie non racconta quanto hai vissuto, ma quanto non lo hai fatto. Raccontami dell'unica che ti appartiene, allora sì mi racconterai la 'tua vita'.




Della tua vita devi rispetttare la paura, i cali di coscienza, quindi tutte le scelte che questa immaturità della mente comporta. Accettarle perché, pur quanto puoi farla crescere come compagno, varcare la soglia della consapevolezza tocca sempre a Lei, e viceversa.




Chi si nasconde dietro un dito della mente non si rende conto della sua trasparenza agli occhi dell'anima.




Il superamento del dolore attraverso l'Amore è indubbiamente quanto di più alto, ma nei momenti di bassa il dolore distrugge la mente fino al delirio, e si ha bisogno più che mai di chi Ami per uscirne. 




La depressione è sempre il sintomo di una violenza sulla propria vita.




All'inerzia ed il silenzio della tua vita segue il silenzio e l'inerzia col mondo.




La mente mette la testa sotto la sabbia travestendola di ragione, mentre l'anima la guarda a braccia conserte come per dire: "hai finito?".




La felicità è vivere quel che Siamo.




La seconda occasione consiste nella tua seconda nascita alla 'tua vita'.




Si è molto più vivi nella verità del dolore che fingendo un sorriso.




Si comincia a vivere la propria vita abbandonando quella nel ruolo sociale in cui pensavi d'essere.




L'Amore, come processo animico, dunque puro, è cosciente, coerente, atemporale, quindi costante.




L'essere umano non può che essere in perenne fuga dalla sua ignoranza, o non essere mai nato. La società ne fa invece uno statico privo di vita.




La violenza è l'impossibilità d'Essere, e si perpreta sul proprio compagno di vita, come su se stessi, nella priorità della sua escalation.




La 'tua persona' è colei alla quale eri destinato per Essere... e tuttavia poteva non essere, lasciandoti un'esistenza a vagare senza meta a metà.




Ci si abitua a tutto con persone o circostanze frutto di ruolo o contesto sociale, in sostanza ci si abitua con quanto di artefatto è concepito dalla mente umana, ma non ci si abitua con la verità del tuo compagno che esige di essere vissuto nel profondo e mai perduto.  




Il mio luogo non è più un luogo, ma dove devo essere per Essere.




La Verità non puoi trovarla in una scatola, tuttavia puoi chiuderci la tua e 'vivere' di menzogna.




Da bravi scolaretti saputi si puntualizza sulle regole sociali proprio mentre si è bocciati alla scuola della propria vita.




Una persona 'priva di vita' ricerca nello specchio sociale un fittizio ritorno d'essere. 




Mettere cuore e anima chiusi in uno scrigno è, in realtà, l'inscatolamento della propria mente che smette di collaborare con loro, relegando se stessi e il proprio amato al dolore, alla violenza dell'assenza e all'infelicità, gettando così nella spazzatura i propri giorni.




Siamo consapevole Amore che allontana il proprio Essere nell'incosapevole ignoranza.




L'accezione negativa dell'Amore è la cartina tornasole dell'incosciente incapacità di vivere.




Se puoi vedere poco i tuoi figli rimani madre, vedendoli per come è possibile. Così è in Amore per il tuo compagno di vita: accontentarsi non c'entra quindi nulla.




Quel che ti dice o ti fa un amico 'pesa' il doppio che se fosse un conoscente, per il tuo Amore questo è dieci volte tanto.




Lo capirebbe anche un bambino che i rapporti nel sociale non valgono con la 'tua vita': con chi Ami è un rapporto con te stesso.




La tua seconda vita è quando non ci sono parole per descrivere l'Amore che provi.




Il sistema che componi con la 'tua vita' non ha eguali se non in quello genitore/figli e, come in quest'ultimo, chi è 'sposato dal mare' ha dirette responsabilità per l'altro ed un legame d'eternità che prescinde se stesso. 



 
Ogni genitore vorrebbe per i propri figli un futuro di libertà, coscienza, sana crescita e felicità, è quindi paradossale, al di là della teoria delle belle parole, un esempio all'insegna di un'incoerente rapporto d'infelicità che volta le spalle all'Amore e alla 'propria vita', e che li instrada quindi nella 'chiesa' delle marionette sociali.




E' apparentemente paradossale come una 'tutela' presa per paura (dunque mentale) divenga sistematicamente un maggior danno.  





In Amore, a differenza che in amore, 'andare avanti' ha un significato pressocché opposto.





Per quanto lontano ti porti la tua paura sappi che non ho la minima intenzione di continuare la mia esistenza senza la verità di quel che Siamo.





Se sai prenderti pensiero e cura di un cucciolo di cane, sai farlo del tuo Amore.





Il tempo attenua la parodia di un sentimento. Mentre in Amore il dolore aumenta proporzionalmente al tempo e al modo di lontananza da chi Ami e intacca la mente fino alla sua devastazione.





Se tutto il resto è silenzio, Amore mio, è paradossalmente al silenzio che ci hai relegato...




Il più grande male, nei confronti di chi si Ama, è negargli la parola: si crea una devastazione e un dolore tali che sparagli a bruciapelo è forse un'eutanasia di più amorevole pietà.




Non saper gestire può sfociare in violenza e questo accade per aver lasciato alla sola mente le nostre presunte scelte.




Nella difficoltà puoi reagire cercando la verità o prendendoti per il culo con dei palliativi. 





Andare a fondo porta inevitabilmente con sé il proprio compagno di vita.




Puoi fare tanto e, se non è vero quel che fai, non hai fatto niente.




C'è 'scelta' e scelta, quella contro l'Amore porta ragionevolmente a valanghe di merda. 




Non credere che il mio dolore sia la mia sconfitta, poiché è dovuto alla resa dalla tua coscienza. Non credere che non creda nella tua coscienza, poiché in lei è il solo rimedio alla nostra sconfitta.




Il dolore è dovuto all'incoscienza e/o alla mancata applicazione della coscienza.




No comment. Non ho parole di fronte alla violenza del silenzio.




Peccato che la paura trasformi la tua vita in parole rinnegate, la verità in una manfrina, l'evoluzione in involuzione, il tempo in vuote azioni. Peccato l'inganno a dispetto dell'Essere. 




Puoi vivere nell'incoscienza tutta una vita e non aver vissuto nemmeno un minuto. Peggio, puoi scegliere di tornare all'incoscienza, ed è un suicidio/omicidio.




Il tempo è un fattore ininfluente sull'Amore che è un processo animico, dunque atemporale.




L'evoluzione è un processo di consapevolezza, dunque strettamente legato all'Amore, non alla tecnologia.




Il senso di colpa fa parte dell'inconsapevolezza. Nell'Amore, difatti, non ce n'è alcuno.




La sofferenza può essere la conseguenza prima della consapevolezza, nel caso è determinata dalla presa coscienza della sommatoria delle cazzate commesse per la propria inconsapevolezza precedente.




Si cerca stoltamente di difendersi dalla propria incapacità di relazionarsi con chi Ami con la violenza del silenzio, generando dieci volte più dolore dell'atto stesso del non saper vivere. 




'Non sei nel mio reale' è solo una delle cazzate per fornire un alibi al proprio mancato coraggio di vivere per accontentarsi di una virtuale 'non vita' di merda a scapito di Essere Noi stessi.




Oggi inizia il carnevale, per cui è consentito mettere una maschera sull'altra.




Certamente non è più facile buttare via la tua vita, ma nell'immaturità è più semplice che viverla.




Rinunciare al proprio Amore consiste nel buttare nel cesso, con sé, il proprio compagno di vita, e darne esempio ai propri figli e a chi ci è intorno per generazioni, le quali tenderanno a fare lo stesso, arrivando, paradossalmente, ad elogiare una scelta mentale (sociale), fino al giorno in cui la coscienza svelerà il drammatico errore a cascata di intere esistenze.




L'Amore è la sommatoria quantica di due persone che annulla l'asse del tempo e dello spazio e assorbe a sé tutta l'energia, a formare lo stato di coscienza dell'Uno. 




Quando ti chiederanno cosa hai fatto nella tua esistenza puoi rispondere Amare o non aver saputo farlo, allontanando, nel dolore, la tua vita.




La coerenza è prerogativa delle cose vere come l'Amore, dunque 'sei la mia vita' per l'esistenza.




Mi manchi, e sono con te.




La vita è troppo breve per non viverla con la 'tua'.





E' ovvio che la vita ce la si 'complica' con la 'propria'.




Con chi scopi si chiama amante; con chi fingi moglie o marito; con chi Ami si chiama la 'tua vita'.




Preferisco un dolore profondo e vero ad una finta esistenza.




L'immatura violenza del silenzio si acutizza nei giorni chiave dell'anno.




Si può avere rispetto di una 'scelta', comprenderla, pur non condividendola... e una scelta è tanto meno condivisibile quanto più prevede violenza.




Ami quando nel ricordo anziché l'aspetto, di chi Ami, visualizzi la luce.




Occupare il tempo non è vivere, è occupare il tempo.




Spesso si confonde la realtà con la quotidianità: la realtà è data dalla verità, cosicché il teatrino quotidiano di una non-vita  è enormemente meno reale di uno schermo dietro il quale c'è il sentimento della 'tua vita'.  




Per l'art. 0, nel quotidiano, i figli hanno la priorità. Si ricordi però sempre che l'anima è il Nostro bambino interiore.




Lo dico per l'art.1: 'sei la mia vita' significa che sei vitale!




Ci riconoscemmo e con lei abbracciai la mia verità, per cui non mi contate in questo teatrino...





Il maggior gesto d'Amore per la 'tua vita' è nel lasciargli, nella lontananza, lo spazio di crescita e nell'attenderla il tempo che serve.




Arriva il momento di smettere la parola e ritirarsi a sentire solamente, osservare solamente, finché si esprime il solo battito.




Puoi riuscire a piegare anche prima un diamante che l'Amore.




L'Amore è quel che senti e vive nonostante... 




Il tempo aggiusta  la commedia umana, mentre i danni del 'controvita' sono permanenti.




La controprova che L'Amore esiste è nella nostra stessa esistenza.




Se non 'scompare' la propria individualità in chi ami è solo tempo che passa.




Se Ami, l'ultima volta che hai veramente vissuto è nel momento della sua condivisione.




In Amore non si torna indietro e allontanarsi è la più grande e drammatica sconfitta della propria esistenza, per cui non è mai qualcosa né di dignitoso, né di coraggioso, tantomeno non è mai qualcosa di giusto, Mai.




La vergogna più grande di un uomo è lasciare il proprio Amore nel dolore




Il dolore, come l'Amore, mangia il tempo, e non sai più che anno è.




Voltare le spalle a se stessi ha degli effetti a cascata su ogni aspetto dell'esistenza e drammaticamente peggiorativi della persona.




Ti ho proposto di far cessare il dolore per le tue paure in cambio della mia morte nel dolore... e nemmeno te ne sei accorta.




Rimproveri le mie montagne russe quando sono la tua non-soluzione per cessare le tue.




Il picco più alto nelle mie montagne russe è il solo star male.




Chi fugge dalla vita non sta difendendo la propria famiglia, ma la propria incapacità di mettere in discussione i propri errori ed il mancato coraggio nel porvi rimedio, lasciando, ai propri figli, l'eredità dei propri limiti.





Dici: "Chi ci tiene il modo lo trova!", ti invito a rifletterci, perché non sono io ad essermi arreso. No, non c'è una condizione, nessun if - then da esigere ad altri che non a se stessi: in questo caso la frase è dettata da una mente che lei sì, è in cerca di giustificazioni dal superare i propri limiti. E poi qual è il soggetto? Tiene a cosa? Io so solo che dire 'tengo a te' non rende quanto e che il modo di vivere chi Siamo c'è e lo si deve trovare insieme, parlando innanzi tutto, e l'impegno ce lo deve mettere per primo chi fugge. E se poi tu o io non lo trovassimo, un modo, significherebbe che non ci teniamo? Non è così che stanno le cose. Sai bene che il punto è solo il coraggio di vivere... e che stiamo morendo.




La sola scusa, la sola incoerenza, la sola follia, la sola viltà, è di chi fugge dal proprio Essere.




Si butta dalla torre una persona amata perché non si è in grado di buttare giù la propria incoerenza... e chi precipita lo deve fare anche in silenzio, per tutelare il senso di colpa e preservare intonsi e inaffrontati, mi raccomando, i limiti di chi Ami.




La coerenza di chi volta le spalle all'Amore è una barzelletta raccontata alla vita.




Le urla più strazianti non hanno suono.




Chi davvero vive, chi davvero Ama, poi davvero muore. Gli altri non sono davvero mai nati.




Quando sei alieno al mondo e senti di aver fatto quello che dovevi è il momento di lasciare il pianeta.




Paradossale anelare libertà per poi abbandonare il proprio Amore.




Il ritratto dell'incoscienza è una maschera in fuga.




La grande bestia che è in noi si riduce ad essere la mancanza d'Essere.




Il più acerrimo nemico dell'incosciente sono L'Amore e la Verità, che sono due aspetti della Coscienza.




Ecco Amore, se vuoi e ci tieni puoi, il resto è una scusa a te stessa.





Non resta che Amarti, ancora e ancora: ogni mattino, ogni sera, ad ogni risveglio. Non resta che la verità, la mia vita, la coerenza del mio ultimo respiro.




L'Amore ha un vantaggio sui suoi imitatori: l'insensata certezza di chi si E'




Non si è le proprie paure o bisogni, ma questi limitano chi si è.




Il tempo esiste solo per giustificare l'attesa, lo spazio a colmare la distanza dal Nostro Senso, la materia a specchiarsi nell'opposta e soffrirne la separazione. L'Amore è l'assorbimento degli assi di tempo, spazio ed energia, fino al punto del Nostro Essere Coscienza.




Nel far l'Amore con la 'tua vita' è nell'assorbimento degli assi spazio/temporali a provocare l'elevazione a Coscienza nell'Uno, poiché la Coscienza è nella riunione all'Uno dell'Universo duale.




Il più meraviglioso 'Ti Amo' lo hanno pronunciato i miei occhi inglobando ogni mondo quando ti hanno vista e quando, nell'abbracciarti, li ho abbracciati poi tutti.





La gente è colma di stupide regole per sopravvivere, mentre a me interessa solo vivere la mia vita.




Non so cosa debba ancora vedere, nella mia esistenza, oltre quello che vorrei e che non vedrò forse più.





E' l'Amore il solo idioma della Coscienza.




Nell'atto creativo è la manifestazione evolutiva insita nell'Amore.




Fare cose e vivere è l'equivalente di amare ed Amare.




L'educazione all'Amore genera uomini liberi.




'Non basta l'Amore' è la più incoerente giustificazione del proprio fallimento di vivere, e casomai a non bastare è l'amore.




La grandezza di un amore la si vede da come finisce. (perché l'amore, a differenza dell'Amore, finisce.)




Puoi chiamare scelta quella generata dall'anima, il resto è frutto di condizionamenti sociali, paura... o, se preferisci, non consapevolezza.





Se le persone si rendessero conto di quanto è immatura l'affermazione "sono fatto così", cambierebbero.





L'estetica veste questa società come l'ego ed il bisogno l'amore. Entrambi non vestono di verità.





Nella bilancia della vita, l'Amore è l'unico piatto che sostiene la Verità.




Si nasconde e fugge lo sconfitto nella coscienza, L'Amore non ha necessità di celarsi a nessuno.




Chiamo la 'mia vita' a riprendere consapevolezza e coraggio. La chiamo alla coscienza e a compiersi nell'Essere che ci appartiene. Chiamo chi Amo semplicemente alla Nostra Essenza.




Ti Amo, in questo è racchiuso l'Universo...
Ti Amo, in questo è racchiuso l'Universo. Il tempo serve solo all'attesa di Noi, lo spazio a colmare la distanza  dal nostro Essere.




Ti aspetto nel Vero, al di là di quel che tu chiami reale.




Io sono per te il coraggio, la verità, la coerenza di essere una e completa, l'Essere, l'Amore, la Vita. Questo sei per me.




L'amore è una commistione di bisogni. L'Amore il bisogno di condividere con quell'unica persona al mondo.




Si deve avere vergogna di far stare a contatto chi si vuole bene con la propria menzogna e chi si Ama nel dolore.




E' la tua forbice dal vivere la Verità a determinare il tuo grado di dolore, e la Verità è percepibile unicamente dall'anima, perchè da essa stessa generata.




La parentesi è una storiella dalla manifesta incoscienza in cui è inconcepibile affermare 'Ti Amo, sei tutto e la mia vita'. Tuttavia può così essere appellato il vissuto con chi Ami come una puerile giustificazione di una mente che fugge dalla 'sua vita' per il quotidiano di una non-vita di merda, per convincersi (e convincere) che non solo la realtà, la verità e la giustizia è quella merda scelta a tavolino, ma è anche tanto buona e deve mangiarne chi ti 'appartiene' e con te ha riconosciuto nell'altro, e nell'anima, il proprio compagno. Tesoro, se ti fa stare bene, ti dico che è così come dici tu, come è vero che il cielo è verde, ma quando hai finito di prenderti per il culo ti ricordo che nella merda stiamo morendo, gettando i minuti, le ore, i giorni, gli anni di questa nostra, unica, vita.




Qualunque silenzio, qualunque dolore mi arrechi è un torto a te stessa, poiché non c'è distinzione in chi Siamo.




Con tutto il rispetto Amore mio, ma senza Noi, senza la 'nostra vita', 'andare avanti' e 'ripartire' un cazzo! E' un'utopia, una contraddizioni in termini ed un prendersi per il culo di fatto.




Se accogli con dignità la verità della felicità e non la celi allora non puoi non farlo con la verità del dolore di quella stessa tua vita.




Se sei nel dolore è perché non stai vivendo la tua vita.




La coerenza è nell'accettare la felicità come il dolore, la vita come la morte: tutto da chi è 'tutto'.




Una relazione da poco vola via come un foglio di carta. L'Amore, se si allontana, non è per il vento, ma per incapacità di vivere, il cui solo rimedio è la vita.




Sono sollevato che per te non sia reale, perché vuol dire che il mio dolore, ed io stesso, siamo solo eterea  illusione.




Mai smettere di parlare è la regola di chi si vuole bene. In Amore è ossigeno.




Alla meraviglia dell'Amore si contrappone la parolaccia dell'amore e del suo abbondono.




Risposta ad un commento sotto un mio post del giugno 2013, interrogato sulla felicità:

"E' vera e può essere perenne... che sia o meno duratura dipende se si voltano o meno le spalle alla propria vita. Illusoria è la felicità del bisogno, dell'ego, delle ideologie... di tutto quello che viene dalla testa anziché dall'anima e il cuore... La ragione dice quello che secondo lei è giusto, ma quel che crede giusto può non essere la propria vita, e quindi felicità.".


E' il proprio coraggio che determina la propria felicità e quindi di chi Ami.
Il coraggio è di vivere, dunque di non rinnegare quel che profondamente senti e ti appartiene.
Il coraggio è nel lasciarsi alle spalle decisioni prese a tavolino, nella consapevolezza che nell'intraprendere simili decisioni (razionali, sociali) o confermandole, si ha come solo risultato quello di amplificare il loro effetto devastante. Non è vero che non abbiamo altra scelta che confermare i propri errori, e questo non significa che bisogna venire meno ai doveri che ci hanno accumulato, ma abbiamo sempre la possibilità di scegliere la Verità ed integrarla. 
Dare esempio dell'Amore è il più grande insegnamento ed il più grande compimento dell'esistenza. Non c'è modo più profondo di trasmettere cos'è la vita se non mostrare la Vita stessa nel pieno del suo esercizio: allora mostreresti la Libertà, perché è la tua libertà; la Felicità perché è la tua felicità; la Verità, perché è la tua verità; la Coscienza, perché è la tua coscienza; l'Amore, perché è il tuo Amore. Il suo allontanamento è, di contro, per noi stessi, per chi si Ama, per chi ci è vicino, il più grande esempio del danno.
Quel che non ha motore nell'Amore e nella Coscienza è tempo gettato, il resto è una grande scusa alla vita. Questo qualsiasi cosa creda giusto una ragione viziata da un contesto sociale privo di quell'Amore e quella Coscienza.


Non bisogna aver paura di essere felice, né di morire, consapevoli che sono il risultato del grado di lontananza dalla propria vita.





Scelta è quella determinata dall'anima. Si propaga invece l'errore, in un frattale che accresce ramificazioni con una curva aurea dal numero approssimato a Fibonacci, di una 'scelta' sociale. Vedo, nello spazio-tempo, le conseguenze del falso uniformarsi all'anti-verità dell'umana morale: è l'errore che porta con sé il dolore e l'incoscienza in Noi ed intorno, fino alla sua correzione nell'Amore.




Non ci sono parole per il dolore, per il silenzio, per la ghettizzazione di chi sono perché Sono, per il mancato confronto, per la violenza, per il rinnegamento. Non ci sono parole per l'Amore e chi Siamo. Non ci sono mai parole sufficienti che possano arrivare a spiegare l'importanza della 'tua vita' nell'esistenza.




Sono dolore con due gambe. Sono dolore per sempre, come l'Amore, e come l'Amore posso capitare al suo posto, o scelto/imposto/subìto in questa vita. Non figlio dell'Amore, ma della sua assenza.




Si lascia andare il superfluo, per questo Sono con te.




Dove vuoi che sia, al di là dei corpi, la mia anima, se non abbracciata alla tua?




L'Amore è voce del verbo dare, dove ricevere è un mero effetto collaterale.




Ricevere amore è il bisogno del bambino, non il fine dell'adulto.




Consapevolezza è guardare a trecentosessantra gradi, per comprendere, infine, che quel che stai guardando sei tu stesso.




Le macerie d'oggi sono l'effetto transitorio del mancato coraggio su di un Amore incrollabile. 




La depressione è un deficit dell'anima.




Morire è la coerenza alla finzione di calmierare la tua assenza.




L'emozione non è un sentimento... e gli stati mentali cambiano.




Non siamo le nostre paure, tantomeno i nostri disturbi, ma senza coraggio ne condizionano l'esistenza. 




Il tuo Amore è il tuo punto di non ritorno.




Se segui le logiche sociali sei un inconsapevole, a meno che siano le stesse tue, allora non saranno della società e tu sarai proprio realmente inconsapevole.




Il dolore va vissuto, attraversato e nella sua coerenza ne puoi morire. Solo allora non indosserai una maschera e se ne morirai sarai proprio tu a farlo.




Davvero chi hai nel cuore (la 'tua vita') non puoi averla nella tua vita? Perché c'è un enorme controsenso in queste parole, oppure il palese senso di un mancato coraggio.




Se tutto questo mio oceano di dolore ti fornisse almeno una doccia di effimero sollievo...






Di te cammino dietro le quinte mentre mostri al mondo la tua marionetta.





Molti non vedranno mai quel filo sottile che unisce le vite, altri vedranno solo quello come non ci fosse altro.




In Amore se decide uno 'ne pagheranno' le conseguenze.




Appartieni sempre a chi ti appartiene, anche se è in fuga.




Gli amori sono molteplici e tutti ingenuamente tali, ma l'Amore è Uno.




Il tuo compagno di vita è tale qualsiasi falsa esistenza tu stia conducendo.




Il dolore toglie il respiro, intacca la mente e tacita l'anima. E' questa la depressione. 




Il dolore è un sasso nell'acqua, allora sei le sue onde circolari che intersecano quelle degli altri, fino a che l'Amore ti riporta alla quiete.




Quando ti abbraccio e resto in silenzio è perché sto ascoltando l'Universo.




Siamo paura e dolore sciolti nella verità del Nostro incontro.





L'Amore è la costante contro l'effimera innaturalezza di quel che non E'.





Di contro all'Amore, per l'amore puoi non essere consapevole, anzi, ne è il requisito fondante.  





Il dolore che hai e/o procuri si aggancia all'Amore per eludere il tempo, ma non ne fa parte.




E' una questione di priorità e di maturità: la 'propria vita'.




Senza Noi posso regalare al mondo solo la mia solitudine.




La presenza stessa del tuo inconscio è indice di una mancata coscienza.




Tempo e silenzio calmierano la sofferenza di una non-vita non fornendo, al contempo, alcun oblio all'Amore.




Abbandonare ogni teatrino è l'unica priorità di un'esistenza altrimenti priva di significato.   




In quell'angolo ti aspetta il mio corpo e la mia mente, mentre l'anima è in ogni tempo Uno alla tua.




Aver fatto quanto si è potuto non giustifica affatto il non cercare la crescita e gli strumenti per provarci ancora: l'Amore va difeso ad oltranza, quanto un figlio.




Chi ama lascia andare, ma chi Ama E' sempre con...




Accontentarsi di una non-vita è l'unica imperdonabile violenza alla 'propria vita' ed alla propria intera esistenza.




Non si tratta di colpa, ma è un semplice dato di fatto la responsabilità della lontananza della 'tua vita''.




Tutto è una scelta in questo teatro duale: vivere o non vivere, Essere o non Essere, affontare o scappare, Amare o voltare le spalle... ma nello stato di consapevolezza non esiste alcuna scelta.




L'Amore è sempre innocente.




L'Amore fa l'uomo libero, l'amore fa l'uomo libertino.




Bene è lasciare andare quel che non puoi cambiare, ma l''Amare non rientra nella categoria. 




C'è una stretta correlazione tra l'Amore, la coscienza e l'Universo stesso.




Il coraggio, l'esempio, il senso, la coerenza e la consapevolezza sono sempre inversamente proporzionali alla distanza che si pone dalla 'propria vita'.




Se fuggi dalla verità fuggi da me. Non ti voltare, vedresti i tuoi occhi e la tua vita farsi piccoli. Ti troverai nel palcoscenico sociale, dove mi troverai ad abbracciarti dall'interno della tua marionetta.




Non è mai doloroso l'Amore in sè: è nell'immatura fuga da lui la Nostra unica condanna all'inferno.




Le non-soluzioni non creano dei non-disastri.




Nell'incoscienza e nella presa per il culo vengono storpiate le parole amore, vita, maturità, crescita e concetti come 'andare avanti'.




Vivere è nell'Amore, non nel tenere il punto di un errore.




E' improbabile mantenere un equilibrio con delle urla nella testa.




Il cielo piange stelle cadenti a dirotto, o le stelle sono fisse e sono io che sto lacrimando...




Io sono te, tanto che nella tua anima sei me stesso.




Art. 2: Non si gioca mai con l'Amore, tantomeno al gioco della torre, perché quando si tocca terra poi si muore davvero.




E' meraviglioso quello che Siamo, anche da qui. Ripaga ogni dolore.




Tanto più sono consapevole tanto più mi muovo dietro le tue quinte, che sono lo specchio delle mie.




La differenza la fa che, a dispetto del mondo e forse di te stessa, quando dici 'io' so dove guardare. 





I figli e chi Ami vanno integrati e difesi perché non c'è nemmeno bisogno di un perché.




Arrivare a Noi è la meravigliosa capacità di innalzarsi sulla commedia umana. Rinnegarci il ritorno alla peggiore fiction, immergendo la testa sotto la sabbia della menzogna, mossi dall'automatismo sociale e dalla paura.





Si ha sempre meno respiro ascoltando il dolore.




Si scambia la vigliaccheria per coraggio, pur di fuggire.





Il dolore è infinita pioggia battente. Per questo ora vedo il cielo da sotto il mare.





Perché ho compreso quel che conta e ho smesso di girare sulla ruota, Amandoci.





Prima era cercare la vita, dopo è stato prepararsi alla morte. In mezzo Noi.





La vita sono quei preziosi minuti che lasci sfilare mentre hai paura.  
Allora sei solo spettatore di giornate dall'interno della marionetta del tuo ruolo... e guardi allontanarsi non quel poteva, ma quel che doveva essere e non è, ma che in fondo, sublimando ogni tuo sperpero di tempo e tremore, E' comunque, come sempre, la 'tua vita'.





In fondo l'esistenza è una palestra per allenare la consapevolezza alla vincita sulla paura per l'esercizio dell'Amore.





Le persone vivono la loro vita, ammesso la trovino, ed io con gioia accetto la 'mia'. Ma non intendere per vita la sopravvivenza, in una puerile presa in giro delle parole.




 L'Amore è una manifestazione di consapevole intelligenza.




Intorno alla ricchezza si accumula tanta povertà... e la miseria umana fa male anche solo vederla.




Ci si appella ad una morale senza porsi il quesito di chi l'abbia costruita e perché. Ci sorprendiamo, forse un giorno, a scoprire che non è mai stata la nostra.




C'è chi ti è vicino al capezzale e chi si manifesta al testamento e non sono quasi mai le stesse persone.





La follia è abbandonare, ma soprattutto fregartene di chi Ami, per chi ami, dimostrando così di non sapere amare nessuno.




Una non-soluzione, se non ben gestita, degenera in violenza. 




Se una colpa c'è è di aver ridato anni al tempo e distanza allo spazio, sciupandoli.




La coerenza al sentimento è il maggior omaggio alla propria vita e la maggiore grandezza del proprio Essere.




La mia esistenza è dell'unica con cui Sono, e della sola che può svuotarla.




Vince sempre l'eternità e la coerenza dell'Amore su di una temporanea paura di esistere.




l'Amore perdona la stoltezza, perché il vero problema rimane l'uso di un'insensata 'violenza' dettata dalla paura.




Non sei maturo (ma è umano) se fai trapelare la tua coerente sofferenza per la mancanza della 'tua' persona. E' invece maturo non avere il coraggio di sentire il dolore del tuo amato mentre gli fai del male con il tuo silenzio e abbandono, rifuggendo il confronto (come dire: 'ti sto girando il coltello nelle viscere, ma fai silenzio e, anzi, sorridi'). L'Amore è molto al di sopra di queste piccole fragili cose, e attende.




Incontrando la 'tua vita' ne divieni il primario custode.





Mi manchi. Quindi manco a me stesso.




La paura ti fa trattare chi Ami alla stregua di un delinquente, ma difendi l' "amore" del ricatto, del bieco bisogno, una non-vita.




Voglio quello che ho sempre voluto, stare con te in ogni forma possibile in questa esistenza. Semplicemente quel che mi appartiene e nulla di più.




E' infantile non parlarsi e precludere i propri profili. Sembra di sentire in sottofondo un paradossale, autodistruttivo, distruttivo e fuori luogo gnegne gnegnegne alla propria vita.




Anche in una casa bellissima, c'è sempre il cesso.




Quanti giorni, quante ore, quanti minuti sprecati per noi che abbiamo la facoltà di sciogliere il tempo.




Non è necessario far del male a chi appartieni per 'non farne' ad altri, anche perché il maggior male che puoi produrre a tutti è non Amare.




Mi fa sorridere chi afferma che il tempo cambia le cose: il tempo attenua solo un vissuto povero di consapevolezza.




Bisogna imparare delle regole per comprendere che è solo facoltativo rispettarle.




La scelta è dell'inconsapevole.




Non siamo un contesto, ma l'assoluto.




Si prende atto, compiaciuti, dell'ammaestramento del cane, senza la coscienza del proprio.




La realtà è una e immutabile. Per questo l'Amore è reale. Il resto è un frattale e virtuale mondo duale.




Non c'è nulla che non sappia della persona che Amo, l'incognita può essere solo il se e il quando.




Il fondo è far sentire un delinquente la persona cui appartieni.




Sei inevitabile, con nemmeno la volontà di evitarlo. 




Se condurrò l'esistenza nella coerenza del mio Amore, allora sarà stata la mia vita.




Reale non è il quotidiano, ma quello che senti e le sue conseguenze: quell'Amore, quel dolore.




L'Amore è l'unica realtà, e la sua negazione è di chi passa di amore, in amore, in amore, in amore.




Il silenzio è la coerente espressione dell'Amore e del dolore. Un lucido osservare, aspettare, fino ad esalare il respiro.




Quel che non si conosce, tendenzialmente, lo si pone a religiosa superiorità, quando non c'è nulla di superiore alla propria anima, tanto più all'Uno della Nostra.




L'inconsapevolezza di questa società è causa della più profonda solitudine.




L'Amore è la più grandiosa manifestazione, il male fa solo più rumore.





Non soldi, bellezza o nozionismo. La misura di un uomo è data unicamente dai passi compiuti nel proprio cammino di consapevolezza.





Ci sono tanti modi di morire, senza te è il peggiore.




L'Amore è la ragione sopra la ragione.




Non immagini, ma che dico... sì che lo sai, quanto ho bisogno di te nei momenti di buio al di là dell'oscurità della nostra stessa distanza.




Sei ogni cosa, per questo se ti allontani mi allontano da me.




E' l'assenza l'inferno della mente.




L'inferno e la violenza sono due effetti posti alle facce della medaglia del totale abbandono.




Vivere senza la mia vita: è questo l'assurdo in termini, a me che non ho più dolore da spendere per i miei genitori, tanto sono saturo. Ma sei libera di muoverti nell'illusione di una non-vita anche per me, che ti aspetto alla fine di ogni spazio-tempo.



L'Amore è coerente consapevolezza in un mondo d'inconsapevole incoerenza.




E' infine la paura il Nostro mostro da sublimare, e quello dell'intera umanità.




Devo rendere conto a me e alla 'mia vita', e se ti condanna non rimane che pagare la pena con la coerenza e la dignità del proprio Amore.





Se aspetti la 'tua vita' significa che non sei anestetizzato in una che non ti appartiene, ma lei lo è.





Ogni mattina provo a raccogliermi, ogni mattina con un pezzo di meno.




Mi sento un guscio vuoto, senza il suo soffio vitale. Sono seppellito dagli inutili mi piace, dall'ipocrisia, dall'incoerenza, da questo futile teatro umano e dalla mia stessa inconsapevolezza, dall'assenza, anche di senso, anche di me. Onestamente non ce la faccio più. Non so più tornare ad ogni tempo e ad ogni spazio. Non si torna dall'Essere senza essere nulla. Non si torna indietro dal nostro unico ed inestimabile Uno. Non si torna soli nella dualità, senza sentire almeno la gravità dell'orbita dell'altro. Nessuno, o quasi, può capire perché pochissimi comprendono lo stato coscienziale dell'Amore, ed è come capire chi siamo e da dove veniamo, se esiste un dio e perché, ed è come sentire pieno anche il vuoto dello spazio tra i pianeti, quando ora sento un eco insostenibile in qualsiasi materia di questo piccolo mondo. Nella sofferenza mi sento un fragile guscio senza i suoi contenuti ed ho paura, e fatica, tanta, ad aprire ancora gli occhi, ad ascoltare ancora un giorno, a subire ancora un arco di sole, ancora un ciclo di luna, senza te.




Il disamore non appartiene all'Amore.




L'Amore è un'anima divisa e ritrovata all'Uno.




L'amore passa di amore in amore, ed è mera esperienza. L'Amore è compimento.




Posso affrontare qualsiasi cosa, se mi tieni la mano.




Sono sbranato vivo dal dolore, ma non avrà mai la Nostra anima.




Sarebbe un buffo controsenso essere considerati morti dalla 'propria vita', se non fosse letale.




Si accettano consigli, quand'anche richiesti, su argomenti di cui le persone non sanno minimamente nemmeno di cosa stanno parlando. Magari ti parlano di amore quando invece il tema è l'Amore.





Nell'inconsapevolezza non si ha percezione del danno. Nel consapevole rigiramento di frittata non ci si vuole invece rendere conto della violenza perpretata a chi A/ami.




Ero così bello, così pienamente me stesso, così felice quando scrivevo e condividevo. Insieme si poteva tirar giù l'Universo. Eri così bella e così tu, come non lo sei mai stata. Finalmente libera. Siamo meraviglia, quando ci siamo ridotti a non essere niente per la paura di ferire chi, così, feriamo davvero, mancando a loro, mancando a noi stessi. Noi, che potremmo dare loro, e al mondo, il beneficio della luce riflessa dell'Amore, della felicità, del compimento all'Uno. Noi, che così emaniamo invece solo buio, che distribuiamo a chi dobbiamo e vogliamo bene.





Condannato a vagabondare in tondo nell'oblìo, ma voglio solo tornare a casa.




L'inferno non è 'solo' l'abbandono di per sé, ma la mancanza di sostegno nei momenti bui dell'esistenza.


 

A differenza di altri abbiamo compiuto l'eterno Noi. A quello mi rivolgo per cercare un respiro.




Ti Amo infinitamente, come ci siamo sempre Amati. E' questo l'eterno presente.




L'Amore per Noi è il ponte per l'Amore per il tutto, perché Siamo della sostanza di ogni cosa, ed ogni cosa stessa.




Ci chiamano Fiamma gemella o coppia alchemica, coloro che possono unire la dualità, il principio maschile e femminile, nel sesso sacro. Per me siamo Amore, ma sono parole, tentativi razionali di spiegare lo stato evolutivo irrazionale dell'Essere. So solo che siamo dei privilegiati che devono rendere grazie all'altro per l'incontro con sé stessi.




Sentire con il cuore/anima è aprire gli occhi alla sola verità che alla duale stantardizzazione sociale/mentale non si palesa.




Qualunque cosa sentita e detta in Amore è eterna, perché eterna è la sua natura quantica.




Tu sei 'Lei' (ed io 'Lui') in un modo così sfacciato che mancano solo gli aeroplanini che volano con il nostro nome.




Ho la sensazione di essere di nuovo in ritardo. Ho urgenza! Di parlarti, di rivederti! Sto ricominciando a correre! Fanculo alle paure, ai demoni e al dolore del cazzo!




Una cosa deve essere chiara: non sono d'accordo! Un'altra cosa devi sapere: Ti Amo...! Ma questo lo sai già.




La coerente responsabilità verso Noi stessi non è seconda ad alcun'altra figlia di una non vita.




La paura di perdersi è dell'amore che non è Amore, che invece non si perde mai.




Non siamo nemmeno a metà di un percorso nel quale non possiamo permetterci sospesi.




Non immagino nulla che si appartenga come la  Nostra stessa anima.




Siamo due piccoli interi che si appartengono, si sommano, si amplificano fino a tornare Universo.




Hai ragione, non si può tornare indietro e non serve urlare il dolore in un'area di sosta lungo la strada. Per questo dobbiamo parlarci.




Da quando ci siamo incontrati mi Amo e non mi interessa altro che la Verità. Credo sia uno dei più bei complimenti che possa farti.




In questa società non ci si 'riconosce' prima dei quarant'anni, poi è dura integrarsi con gli errori di una non-vita.




Dopo una lunga osservazione ho constatato che una non-soluzione è un non-sense, ma di merda.





L'Abbandono lo provi solo con chi Ami e chi Ami lo porti sempre con te.





Il silenzio è la voce di tante cose e su tutte la voce dell'Amore e del dolore.




Tra dieci anni so solo che non ho nessuna intenzione di esserci senza di te.





L'emozione è il mero stato presente là dove il Sentimento è lo stato eterno.




L'emozione è spesso fuorviante, fallace, effimera se scollegata dal Sentimento.




Preferisco tenere gli occhi chiusi e trovarti dentro piuttosto che aprirli ad uno sguardo nel vuoto.




Navigo a vista, ma la notizia è che sono ancora in barca.




Siamo la mano destra e la mano sinistra di un unico Essere.




Siamo innanzi tutto Noi, poi chiunque e qualunque cosa.




Trova gli strumenti per vivere la 'tua vita' integrandola nel tuo quotidiano... perché la 'tua vita', seppur nella sofferenza, ti vive e ti aspetta comunque.




Non è necessario, ed è assurdo, arrivare a rinnegare, cancellare, abbandonare, anche se vuoi allontanare, non frequentare la 'tua vita', aggiungendo così dieci volte dolore al dolore, tenedo così sul cuore il peso della violenza perpretata a chi Ami.




Sono tutti troppo intenti a fare un altro giro di ruota, a dare una spinta ancora ai propri bisogni.
Io ho la necessità di una pausa di verità, di scendere ad osservare i criceti per trovare la compassione di me, la forza di non risalire, quella di vivere.




Puoi raccontartela come ti pare, il dolore non è prerogativa di uno solo di Noi, ed è dovuto alla radicale privazione della fisiologica, minima, interazione.




So che non hai gli strumenti per comprendere e ti perdono. So che non stai cercando di acquisire gli strumenti per comprendere e questo non è perdonabile. In ogni caso è Amore per te.




Non è compleanno, non è Natale, così come nessun giorno è giorno senza la tua voce.




Così presa a fuggire da Noi da non renderti conto dell'entità della violenza per Noi.




Tra allontanarsi e abbandonare c'è un abbisso in cui precipitare.




Non ci si aspetta da un amico che ti sia vicino in ogni buio della vita, ma dalla 'tua vita' certamente sì.




La meraviglia è nell'Amore che Siamo nonostante come (e dove) stiamo.




Ti Amo è la costante universale dell'Essere nell'incoerenza e la paura della mente del piccolo essere umano;




Quando la costante dell'Amore dell'anima è parassitato dal dolore della mente si manifestano inferno e malattìa senza soluzione di continuità.




Ti Amo è Essere (Noi) nonostante.




L'Essere è la piena e coerente espressione del proprio potenziale attraverso l'incontro con la 'propria vita', ed è Vita.




Il dolore, il negarsi, l'allontanarsi, l'abbandonarsi, l'aspettarsi, il dimenticarsi, soprattutto l'Amarsi al di là di ogni spazio-tempo, la stessa tua intera realtà sono concetti molto diversi da quelli che la tua paura, mascherata da razionalità, ti distorce. La verità non te la racconta mai quel che ti induce a non vivere la 'tua vita', dunque a non Essere.




Unione e divisione: la prima è conseguenza evolutiva dell'Amore (e fine dell'universo), la seconda l'effetto involutivo della paura (e causa di dolore e malattìa).




La malattìa arriva dalla negazione dell'Essere, del sentimento, dunque del senso.



 
Rispetto la tua libertà e le tue scelte: ti Amo. Questo non significa che sia d'accordo con quelle scelte. Si evidenzia proprio nella verbalizzazione della discordanza di pensiero la mia libertà, il mio Amore, la Nostra crescita.




Credo nella coerenza, nella felicità come nel dolore, nel momento della vita come quello della morte, senza la mistificazione della paura che tende a non farci vivere pur essendo in vita e a farci morire senza alcuna consapevolezza.





La felicità si vive in pienezza così come il dolore, non puoi negare nessuno dei due, altrimenti non hai mai vissuto.




l'Amore è al di sopra del bene o del male e l'unica domanda che ti pone è se vuoi vivere, ma la scelta è dell'immaturo.




L'interazione con gli altri, umanamente, ci influenza, e la propria vita, nel bene o nel male, dieci volte tanto. Ma della propria vita, a differenza degli altri, non si può fare a meno e bisogna accettarne il destino tracciato da una maturità che, fino all'ultimo respiro, può evolvere.




Ci sono cose che valgono per gli altri, ma Noi non siamo gli altri.




Chi segue i suoi bisogni materiali incarnerà, prima o poi, la banderuola.





Con 'maturità e sensibilità' abbandonate brutalmente e umiliate la persona a voi più importante, chi Amate. Rinnegate voi stessi e la 'vostra vita', gettatela come fosse un oggetto. E' certamente questa la non-soluzione e il non esempio.





Certe cose sono inconcepibili... e di una inconcepibile violenza.




Inevitabilmente sono confluite e ho percorso l'unica strada per cui sono nato, la Nostra. Il resto sono i vicoli ciechi di una non-vita.




Sono colui che E', semplicemente, perché insieme siamo l'Essere e separati il silenzio.




Se vuoi comprendere una persona devi saper vederne l'anima. per far questo devi aver compiuto prima un lungo cammino per vedere la tua. 




Voglio vederti ridere, fin dentro all'anima, e vedere nei tuoi occhi il mio sorriso.




Per sottrazione della 'mia vita' rimane l'attesa e un respiro spezzato.




Io non ti ho, ti Sono.




Osservatore: dell'Amore e della paura, della violenza e dell'ignoranza, dell'attesa e della speranza.





Mi sento profondamente fuori asse rispetto al pianeta.




La certezza è dell'Amore, l'incertezza della cosa tarocca che qualcuno chiama amore.




Il danno è lo strappo che dilania l'esistenza, centimetro dopo secondo, il cui solo rammendo è nell'ago dell'Amore.




Non puoi far altro che fare finta con tutti, per prima con te stessa, meno che agli occhi di chi ti Ama.




Persegui il facile moralismo sociale come fosse tuo e ti rendi utile nel disperato tentativo di avere un ruolo in una comunità artificiale. Credo sia questo per te sopravvivere, quando Vita è Essere Noi.




Sai perfettamente che sei la 'mia vita', che ci riguardiamo, e non mi muovo da Noi.




Il senso ultimo di ogni cosa è la scelta dell'Amore, che non è una scelta. Poi è il lucido e coerente riconoscere quell'Essere Uno nel duale spazio-tempo in divenire. Il resto sono parole del silenzio.




L'Amore è elidere la dualità nell'incontro dell'altro sé (l'Amato), dopo averla elisa in se stesso.




Le scelte sono dell'inconsapevolezza, dunque mentali e prevalentemente errate, talune di merda.




L'unica scelta, anche solo razionale, che non si può compiere è quella che contempla l'abbandono del Sentimento, perché equivale a violentare e uccidere se stessi e chi Ami.




C'è differenza tra l'Essere e adeguarsi a quel che la ragione pensa d'essere.




L'incoerenza è chiamare 'vita' prima Noi e poi l'infelicità, nel tragico gioco dello scambio di significato delle parole di questa involuta società.




Siamo due elettroni spaiati che, senza alcuna scelta, si sono ritrovati per fisica a completare l'atomo. Esemplificazione del ritorno all'Uno di questo Universo.




Il dolore è inevitabile e naturale nell'assenza di chi Ami, e il dolore porta in dote una buona dose di infelicità. Chi sostiene che la felicità non dipende dagli altri dovrebbe specificare per prima cosa quali altri, ed essere così coerente da non manifestare la meravigliosa gioia nell'incontrare la 'propria vita'. Credo sia puerile comportarsi in un dato modo nel bene e negare l'equivalente nel male. Pretendere una manifesta serenità d'animo in chi soffre nella privazione della sua persona più importante, oltre ad essere irreale, rappresenta la manifestazione dell'inconsapevolezza stessa, tanto che chi ha questa pretesa, in genere, scappa di fronte al dato di fatto e vuole essere trattato da bambino, pur non essendolo. Il discorso è diverso se il peso dell'infelicità altrui pesa su di un minore che non ha gli strumenti di comprendere e sostenere tali dinamiche: in questo caso una momentanea maschera del sentire può essere giustificata a tutela, almeno fino al raggiungimento di una maturità che permetta di comprendere la natura stessa della vita.




Se perdere Te fosse come perdere chiunque altro, sarebbe la fine del mondo e la svalutazione stessa dell'Amore.




E' presunzione pensare di non essere compresi prima di aver parlato, tanto più che l'anima di chi ti Ama è la tua stessa.




Amare porta al dissolvimento del tempo che intercorre tra la domanda e la risposta; allo stato di consapevolezza nella sublimazione del sé per il Noi.




Prima ancora che vero, semplice, inevitabile, l'Amore è una cosa seria.




Consapevolezza e inconsapevolezza signicano non chiedersi mai perché, ma per motivi diversi.




Che il ruolo della mente sia di mettersi al servizio dell'anima è un concetto ostico a chi ha carenza di equilibrio e consapevolezza.





Non è importante quanti anni hai, ma in che modo hai impiegato il tuo tempo: se percorri o meno l'evoluzione, se non rinneghi te stesso, la tua anima; se, nonostante tutto, trovi e accetti il compromesso per Essere Noi, dando un senso ad ogni giorno. 




Se arrivi al punto di far dubitare chi ti Ama dell'opportunità di dirti o meno cose importanti della sua vita, come un grande dolore, allora stai toccando il fondo. Perché comprendo con il cuore e con l'anima le tue difficoltà e le tue logiche, chi meglio di me, ma quegli schemi difensivi non mi appartengono, né voglio mai farmeli appartenere, tantomeno intendo giustificarli, per i danni incalcolabili a chi Ami e a te stessa. Ma nel momento stesso in cui non ti comunico una morte, significa che siamo morti noi stessi, non come coppia, ma come individualità.



  
La comunicazione si taglia ad un assassino, al limite ad un ladro, non a chi Ami e, sopratutto, a chi ti Ama.



  
La violenza è anche togliere la possibilità di chiederti un semplice ''come stai?".




L'abbandono (non "l'allontanamento") della 'tua vita' è tanto un atto di vigliaccheria quanto di sofferenza, estraneo al rapporto stesso, che necessita la profonda comprensione, compassione e il saper aspettare, potente e unico, dell'Amore.




Il tempo non esiste. E' dimostrato quando siamo occhi negli occhi e ancora di più quando siamo l'uno dentro l'altra: allora siamo insieme il resto della vita e lo siamo sempre stati. 





Ti Amo oggi come ogni oggi. Per sempre è solo Amore.




La coerenza dell'Amore è il diamante inestimabile che ammutolisce il frastuono del dolore.




Nello spazio-tempo punto a Te come alla polare. E' questo il mio talento.




Non è questione di giusto o sbagliato, ma di Essere e non Essere. 




Ci sono poche cose di cui vale la pena parlare... e quasi nessuna è nei media. 




Quando non si ha il coraggio di vivere ci si racconta la superfilosofia che non sarebbe potuta andare altrimenti che non vivere.




'Non posso fare nulla per te' è plausibile unicamente nell'accezione della libertà arbitraria di non fare nulla per chi Ami, dunque per sé stessi. Tolto questo è una cazzata alla pari di ogni superfilosofia da auto-presa per il culo.




Mi si è abbassata la vista, forse perchè ho visto tutto quello che c'è da vedere, forse perchè non vedo più Te.





Non si lotta più per le difficoltà e il dolore insiti nel vivere. E' di tendenza il tutto o niente, l'importante è soddisfare bisogni a sofferenza zero. E' la superficialità 'usa-getta e dimentica' dell'amore a favore del disvalore del Sentimento. Poi ci si definisce evoluti, civili e si ostenta di conoscersi e di conoscere l'Amore.




E' la visione dell'Uno che chiarifica l'involuta visone duale su cui poggia il sociale.




Vivere e Amare costa dolore per gli ostacoli mentali involutivi della società in cui si "vive" e da cui si ha il dovere di prendere le distanze.




Le cose non stanno come ti sei ingannata di pensare, hai scambiato la realtà con il quotidiano, inteso la paura per coraggio, confuso la vita con la non-vita, ottenendo solo la tua complicità ad un condizionamento sociale, un cattivo esempio, il perpretarsi della schiavitù, il Nostro inferno.




La dualità, le lateralizzazioni, gli estremi, lo schieramento emotivo da stadio rendono l'uomo schiavo. In questo senso una personalità borderline è la meno libera che ci sia e l'Amore, per lui come per chiunque, è la sola riunione ed il solo Essere.




Ti ho sognata, ed è un felicità umanamente indescrivibile.




Semplicemente ho bisogno di Te almeno quanto un figlio, che un giorno non ne avrà più.




"Non si torna indietro (da Noi)", le tue parole. Hai ragione, non si torna da uno stato evolutivo, l'entropia aumenta sempre. 




"Ricordati che ti Amo sempre". Anch'io...




Quando hai consapevolezza dell'Amore non si tratta di scelta, ma di coraggio di vivere.




Mi manchi ogni istante di questa non-vita senza Te.




Prendersi per il culo è lasciarsi alle spalle il coraggio e chi Ami, e chiamarlo vita.




L'inconsapevolezza è senza i perché, senza un (tuo) pensiero, volatile come le emozioni, con l'illusione mentale della scelta e della libertà.
La consapevolezza è azione in coscienza, coerenza del Sentimento, senza una scelta, senza un bivio.




Consapevolezza o inconsapevolezza eqivale a Vivere o subire la vita.





Il miracolo siamo Noi, con il coraggio di Vivere o la vigliacca rassegnazione di sfilarci via il tempo dei Nostri giorni, per morire ancora prima di morire. 




Illudersi di scegliere, di preservare, annegando la mente nel pensiero che il tempo mitighi l'Amore e il dolore, risolvendo chissà cosa anziché produrre una progressiva devastazione.
Impara mi dici. Ad abbandonare chi Ami voltandogli le spalle, rinnegandolo, non vivendo la (propria) vita, subendo il quotidiano che t'illudi di chiamare vita, nella schiavitù dell'emozione, nella servitù del bisogno. No. Imparo l'esatto opposto, non quello che serve per calmierare un senso di colpa, perché sei il mio speculare, l'Esempio, il riferimento, il mio specchio che mi appartiene per evolvere, come io per te. Siamo Uno, senza l'altro ciechi e squilibrio, dove l'altro è completezza, risoluzione, rivoluzione, senso, medicina, infine profondo Sé. La propria stessa anima riflessa in un perfetto piano di simmetria. La propria stessa coscienza che deve necessariamente integrarsi e tornare ad essere Tutto.




La resa è all'Amore e solo a Lui. Accettalo e torna a combattere Amore mio, perché se le persone non vivono 'la propria vita', poi muoiono.




Non ci sono parole per l'Amore come per la devastazione, il silenzio accomuna gli estremi.




Alle persone non si può che augurare di più di qualcosa come Noi. 




Quel che provo è frutto di una consequenziale coerenza, dolore compreso.




Comprendo la tua malattia come il mio dolore, entrambi ci offuscano la mente. La distanza ci rende così fragili. 




L'Amore è la sola Realtà dalla quale miseramente fuggiamo con l'artificio della mente. 




Non avevi idea di quanto tutto questo mi avrebbe devastato, che solo il mio 'allontaniamoci' sarebbe stato il mio sacrificio d'Amore, che il tuo 'abbandoniamoci' sarebbe equivalso ai titoli di coda di un'esistenza, che ti avrei aspettata fino all'ultimo respiro perchè solo Noi è la nostra vita, ed una falsa, una persona consapevole, non può fingerla. 




Col mio ultimo respiro ti perdonerò tutto, meno l'avermi lasciato solo nei giorni più bui dell'esistenza.




In Realtà non abbiamo bisogno di parlarci, quanto di incontrarci. 




Ci interessa solo che le sbarre della nostra cella siano ben serrate, sigillati insieme alle stronzate mentali che pervadono il quotidiano e che la Realtà sia ben fuori di Noi. 




Il mio dolore sono solo spilli mentali che l'anima non sente, perché nell'Essere Siamo Noi. 




Quando ti ho (ri)conosciuta ho realizzato che c'eri sempre stata, che ci sarai ancora e che il tempo non riguarda l'anima.




Si deve rendere conto all'Amore, avere mente per l'Amore. Non ci sono bivi, non esiste altra morale.




L'unione delle proprie parti, come l'unione con la 'propria vita', in quanto salto di consapevolezza, è un processo irreversibile.




Il grado di appartenenza alla scatola ed il grado di argomentazione alla sua non appartenenza delineano il grado di libertà di una persona.




La coerenza, come la felicità, è un effetto collaterale dell'Amore.




Il peso, la coerenza e il significato delle parole:

'Sei la mia Vita', in Amore (l'unica Realtà), significa sei tutto, ogni cosa: sei il mio respiro, sei tu e me stesso/a; Siamo Uno, sempre nel tempo (che non esiste), e a voler minimizzare sei qualcuno di molto più di importante: sei indispensabile, vitale, complementare, colui/lei che in sé rappresenta tutte le donne (o gli uomini) del pianeta che siano esistiti o che verranno, per cui non ha alcun senso guardare altrove, qualsiasi siano le condizioni della reciprocità; colui/lei con cui fare l'amore è espressione del Sentimento profondo, un mezzo di fusione (non sola passione), e mai il fine del rapporto, e per questo enormemente e di gran lunga migliore di ogni altro; colei/lui verso il quale darsi, reciprocamente, è l'unico istinto, senza l'infantilismo di ricevere elemosina affettiva, in un appagamento ed un'energia che trabocca illimitata a beneficio dell'umanità e torna poi all'Universo da cui attinge. Siamo, e in questo Essere siamo l'esempio stesso del senso del Vivere; la bussola, per chi guarda, per intraprendere il cammino della consapevolezza; la rotta verso l'Uno che discioglie il duale mondo virtuale e (solo) miseramente materiale che artificialmente ci avvolge.
'Sei la mia vita', per chi invece vive nell'incosapevolezza, significa tutto o il suo contrario, dipende dal tempo trascorso; dipende poi dal contesto in cui è vissuto o quanto il rapporto soddisfi un bisogno. Si può variare da una pallida imitazione dell'Amore (che se enunciato risuona alle orecchie utopistico, o bene che vada romantico, anziché 'maledettamente' Reale) al 'mi ero sbagliato', 'era una persona importante ma...', 'gli volevo molto bene ma'... La parola perde coerenza, si svuota di significato e viene palleggiata, tra le altre, insieme alla parola amore in un balletto in cui tutti i partecipanti sanno e si fanno l'occhiolino, me(n)ttendo in scena una mascherata per soddisfare il proprio egoismo, per cui una scopata si infiocchetta con un contorno di belle parole inconsistenti e convenevoli rituali, mentre rimane una scopata, la cui passione viene scambiata per Sentimento. Dunque vale tutto, e di amori così se ne possono succedere a centinaia, salvo non riempire il vuoto di una concezione così povera della vita, per cui l'altro resta altro e, in definitiva, solo uno strumento a tempo determinato. In questa condizione tutti prendono (rubano) il loro obolo di attenzione, schiavi di una civiltà che li vuole esattamente così, mossi al tendersi dei suoi fili: manipolabili, ideologizzati, inscatolati, pappagalli delle altrui vuote parole mediatiche e culturali.

Chi Ama sa la sua Vita, consapevole del significato e del peso del suo incontro e della sua perdita, là dove la moltitudine non l'ha compreso perché non ha mai incontrato se stesso.





La gioia è in ogni singolo frattale di Noi.





Ti aspetto con la forza e la dignità di chi Ama.




Se non hai la 'tua vita' e non c'è null'altro da sapere, si può anche chiudere un'esistenza.




L'Amore è solo dei coraggiosi, consapevoli che vivere significa un giorno morire.
Gli altri non muoiono perché, inconsapevolmente vigliacchi, non hanno mai vissuto.





L'Amore muove tutto, tuttavia in questa piccola società tutto muove la paura e impera l'infelicità.





Lo spazio.-tempo non ci riguarda, eppure Siamo in ogni suo tessuto. Cosicché dove vai Sono con te, ed in ogni istante Sei con me.




Il senso, nella sua coerenza, è nel perseguire ciò per cui esisti: l'Essere. La scelta sociale rimane all'inconsapevole.





Incontrandoti non ho avuto altra scelta che tra l'Essere o non Essere. Ma la seconda opzione è relegata all'inconsapevolezza di vivere.




Sdraiandomi capita di sprofondare più in basso e ancora, fino a dimenticare l'ossigeno.





Siamo l'Essere al di sopra di tutto che t''illudi di uccidere nel sogno per espiare un senso di colpa che non esiste.




Tu non sei più tu (come io non più solo io) da quel grande circolo di pietre e dallo sposalizio del mare in quel tempo e all'inizio di ogni tempo.




La cecità della paura non riesce a vedere allo specchio che il ridicolo di se stessa, inoculando solo un inutile estemporaneo dolore alla propria vita.




Fregarsene della 'propria vita' equivale a strangolarla con le proprie mani. A volte il silenzio, di quelle mani, è la propaggine.




Puoi fare tutto, dipende perché: la consapevolezza dei perché delle proprie azioni determinano il proprio grado di libertà.




Se non fai male a chi Ami significa che stai vivendo la 'tua vita'.




Ti Amo, in fondo conta solo questa coerenza che, come ogni giorno, ho la necessità di esprimere.




Mostrarti una fittizia normalità per mettere a tacere la coscienza non è aiutarti. L'unico aiuto ad entrambi risiede nel vivere la bellezza di aver incontrato l'altro (la 'propria vita') nei limiti di chi c'è e delle nostre possibilità.




Un giorno qualcosa si spezza dentro e ti separa da qualcosa di grandioso. E' quello il giorno in cui inizi a morire, perché la morte la decide l'anima che non può più vivere se stessa.




Il nostro incontro è il solo miracolo da accettare.




E ancora una volta ho bisogno della 'mia vita', e ancora una volta, dentro di me, ci sei.




La cattiveria, la rabbia, l'invidia, l'egoismo, l'ego: in sintesi la paura, antitesi dell'Amore, sono solo manifestazioni d'inconsapevolezza, la forma che assume l'ignoranza.




Imporre la propria assenza (da Amore/Vita a zero) è un atto di estrema violenza, comprensibile solo come conseguenza di un profondo squilibrio interiore, comunque mai giustificabile.

Tuttavia la perdono, perché i suoi errori sono i miei errori, la sua forza la mia forza, perché Lei è me stesso e Noi perfetti nell'imperfezione.





Quando ci siamo visti il tempo ha rallentato. Quando abbiamo fatto l'Amore si è arrestato. Ora i nostri orologi sono in uno scrigno, giocattoli dimenticati.




Quando sei affamato mangeresti pressocché qualsiasi cosa e la sazietà è a tempo: così è l'amore. L'umanità confonde l'Amore con l'appetito.




L'Amore non è soggetto né al bisogno né al tempo, ma all'incontro con te stesso.




Non devi dare risposte a me, io sono la tua vita. E' a te stessa che dovresti dare la risposta di questa Nostra sofferenza, di questa non-vita. La risposta è solo la paura della ribellione alla convenzione sociale alla quale ci pieghi. La risposta è la paura di vivere. La risposta è la paura.




In questa umanità siamo dei bambini, anche quando abbiamo i capelli bianchi. Siamo bambini a cui necessita più tempo per capire e a cui non ne serve alcuno sei siamo Noi.




Il teatro(ino) del mondo lo percepisce il consapevole ed il disturbato mentale, ma con reazioni e interpretazioni molto differenti.





Non si fugge il dolore. Lo si guarda coerentemente in faccia giorno dopo giorno, fino al tuo ritorno.




 
L'assenza totale non la si accetta ma la si subisce e corrisponde a violenza, quale ne sia il motivo.




Non c'è tempo, allora c'è vita. Se il tempo scorre è l'attesa, il tempo perduto senza Noi.





Non hai saputo far altro, lo capisco, e lo hai fatto male, come uno sbaglio è ogni scelta mentale, come sbagliano tutti per la paura, come sbaglio anche io, come tu sei me stesso.




Siamo solo lo scomposto di un Essere.





Vivi anche per me, anche se è una non-vita ed il tuo solo strumento per affrontare la giornata. Ma gli strumenti si trovano.




C'è stato un momento, solo uno, in cui avrei voluto girarti(mi) le spalle, ma non potevo tradire la mia vita... e come hai detto non è più possibile tornare indietro.




Se vuoi sapere come sto basta che tu ascolti il mio silenzio... e di quelle grida avrai solo una pallida idea.




Quando entriamo nel campo dell'abbandono di chi Ami siamo alla fuga da se stessi alla quale non intendo piegarmi fino a che ho un respiro della mia vita. Tornare estranei è la difesa di chi si prende per il culo.





Siamo automi fin troppo prevedibili, fin troppo programmabili, cui solo l'Amore anima il corpo. Cui solo il dolore rende qualcosa che non torna.




Ti Amo, in questo è racchiuso l'Universo. Il tempo esiste solo per giustificare l'attesa; lo spazio per accorciare la distanza dal nostro Essere.




La crescita insegna che la società è fittizia e le tue regole dettate dalla tua consapevolezza sono le sole che contano. Il destino è percepito come quello imposto dalle prigioni sociali, mentre l'unico destino è nell'incontro della 'tua vita'... e nel coraggio di viverla.




Non credere in una religione è una questione di consapevolezza e di libertà.




Se non sei capace di vivere chi Ami e tutelarlo non sarai capace a prenderti cura di te e di chi ti è intorno. 



 
La coerenza e l'Amore sono un'unico indossolubile, questo ieri come oggi, come domani. La coerenza non ha tempo e ti guarda dritta negli occhi, a riflettere me stesso.




Ci si allontana per difesa, per l'impossibilità di affrontare la Verità. Ci si ripudia e si sparisce per difesa che viene utilizzata a pretesto per fare una scelta sbagliata, chiamata in causa per giustificare l'incapacità di vivere, e con un trasfert si incolpa l'altro, si violenta l'altro, si tortura l'altro, attaccando prima di essere attaccata, quando mai lo saresti stata... quando te stesso, non chi ti Ama, è il tuo unico possibile nemico. Difesa è convincersi di essere in una ragione ed una giustizia che non è nemmeno per te stessa, condannando entrambi.




Ti lascio nell'illusione che sia tutto come dici tu, mentre io resto qui che ti Amo.




Evidentemente ho commesso un crimine (l'Amore?) o più di uno, o molto di più, perché un criminale sarebbe stato trattato meglio.




Ti perdono, ho comprensione della malattia. Sappi che ti avrei perdonata comunque e ti Amo immensamente ogni giorno, ogni istante.




L'autenticità e la coerenza dei sentimenti, se ce ne fosse bisogno, è comprovata dal tempo... che mi ha dimostrato l'immortalità dell'Amore e la devastazione quotidiana del tuo abbandono su ogni evento dell'esistenza.




Grazie dell'Amore e della presenza che mi hai espresso nel silenzio... ma ho disperatamente bisogno di te e del tuo aiuto... almeno in uno scritto, se non in voce e nella fisicità di un abbraccio che ci appartiene.




In queste macerie resta invincibile l'Amore... la speranza di rivederti e di abbracciarti ancora e ancora e ancora... e di fermare il tempo. Mi rendo conto che questa, solo questa, è la motivazione del mio continuare a respirare senza apparente motivo. Ti Amo, per questo sono ancora qui.




Mi rendo conto che è l'Amore che provo tutto quello che conta... e conta che lo provi, anche dilaniato dal dolore. E' questa la grandezza dell'Universo. In questo la felicità è quando mi tieni la mano in quel dolore.




Quello che di più temerario e vivo possiamo fare nella nostra esistenza è seguire l'Amore, il resto è semplicemente morte.




Il conflitto nel rapporto tra mente e anima è la nostra più grande guerra che ci rende piccoli e infelici.




Le scelte mentali e le sue non-soluzioni sono la nostra rovina, che siano nostre o della 'nostra vita'. Così devastanti che o ti rialzi zoppo o non ti rialzi più.




La morte di mia madre ha rafforzato la consapevolezza che il posto della ragione è al servizio dell'anima, e che la mia anima è con la tua al di la di qualsiasi vincolo temporale.




Il momento di pace è quando dormo senza sogni, l'unica pausa dall'inferno che non sia un tuo abbraccio.




Devi stare molto male per negare l'aiuto alla tua vita. 




Lo stato di Amore ha la frequenza più alta di lucida consapevolezza.




L'abbandono è comunque la risposta mentale del vigliacco.




Spiegami le tue ragioni. Anzi no, non ce ne sono: è paura.





Li stai cercando gli strumenti? Perché in fondo è tutto qui: li stai cenrcando? Altrimenti sono vite buttate.



Il saliscendi di tranquillità e sofferenza è un percorso di consapevolezza.




Si ha tanto delle responsabilità verso i propri figli quanto con la 'tua vita' e non si può sparire con nessuno dei due.




Per quanto hai estromesso la 'nostra vita' dalle nostre esistenze, quella rientra dalla finestra del cuore.




E' diverso il punto di vista del consapevole. Vede coglioni o semplici lavoratori dove gli altri vedono eroi.




Parli di realtà confondendola con la quotidianità, mentre la realtà è che così mi (e ti) stai uccidendo.





Non vedo l'ora finisca tutto, perché quel che ci hai imposto non è vita.





Uccidere o abbandonare la 'tua vita' non fa differenza, in entrambi i casi sei senza vita.





Nella situazione in cui sei mi hai dimostrato tutto l'Amore, e nella logica manifestazione dell'Amare necessita tornare a confrontarci.




Certo che dobbiamo rivederci, è inevitabile. Io non respiro.




Bisogna osservare l'artificialità della società per comprenderne le regole ed essere liberi di infrangerle.




Senza l'altro siamo irrimediabilmente soli. Questo è l'inferno.




Tanto è il dolore che ogni parola lo acuisce e il silenzio è un baratro. 




Un mondo di mascherine priva la libertà anche di chi non ne indossa.


Un effetto evidente dell'Amore è la coerenza con cui si irradia nel tempo.
 
Insieme incarniamo l'Universo e l'intenzione si fa materia. E lo so:
So che separati siamo un inutile dolore, e non è giusto.
So che quando ti penso è luce.
So che non sei responsabile, non di tutto, ma ti perdono. So che c'è una stella infinita nel mio cuore che irradia per Noi. So che ti Amo e questo è al di sopra. Non serve sapere altro. So che ho necessità di ringraziarti di questo Amore. So che devo condividerlo con te. Questo so.






Ti aspetto per un tempo che ritrovati non sarà mai esisistito, così come il dolore.

 



Credo che chi assimili l'essere umano alle pecore faccia un grave torto a queste ultime. Credo che se una campagna mediatica persiste nel dire che gli elefanti volano, molti cominceranno a pensare che Dumbo è ispirato ad una storia vera. Credo che il pensiero critico, e in generale il pensiero, sia divenuto un bene di lusso riservato a pochi, mentre gli altri credono di farlo quando pappagallano le parole della televisione. Credo che possa sbagliarmi nel credere quello che credo, ma ogni giorno ce n'è la riprova.
Credo che l'uomo sia solo una specie di scimmia e in quanto tale scimmiotta: tende a ripetere coattivamente, nel bene e nel male, quello che vede e ricerchi l'approvazione di chi ha davanti, gratificato da una nocciolina. Credo che un pensatore, avendone coscienza, possa fargli fare i più insensati giochi da circo, quelli che vediamo da millenni. oppure dargli uno stimolo evolutivo, se gli vuole bene. Ma l'Amore non è cosa da scimmie, e una scimmia, seppure pensante, rimane una scimmia, ed è gratificata dal potere sulle altre e dall'accumulo di noccioline, anche quelle che non mangerà mai. - rilessioni di una scimmia -





Morire, senza la tua vita, è una questione di coerenza.




Ti ho dato l'idea di essere forte, non lo sono. La materia è duale e Noi siamo l'intero Universo, ma se non ci siamo per l'altro l'Universo implode, e la materia stritola l'anima fino all'ultimo respiro.  





Sai che non volevo questo dolore. Non l'ho mai cercato e solo tu me lo potevi dare, come mutarlo in felicità.



Non è vero che abbiamo bisogno degli altri. Abbiamo bisogno di noi stessi e di chi si Ama. Ognuno ha un sano bisogno della propria vita. Ho bisogno di te.
Mi disintegro. Non sto morendo, forse qualcosa di più. Sono oramai nell'aria, nei sogni, nei tuoi ricordi. Sono nel silenzio al quale mi hai relegato e che mi distrugge.





Ad ogni inizio fa capolino una fine, tranne all'Amore. Tranne per Noi. Tranne a te dentro me.




Quando sono solo sento le voci delle persone importanti. Ora sento solo quelle. Il raggiungimento della felicità è costellato di dolore, invece molti pensano sia stare bene. Cosa vuol dire stare bene? Anche l'eroina ti fa stare bene.






Se ho già chiesto aiuto forse non l'ho gridato abbastanza. HO BISOGNO DI TE!!! Il tempo non aggiusta, demolisce quando è Amore... Non ci sono più i miei genitori, eppure questo non sfiora l'inferno della tua assenza...