mercoledì 22 luglio 2009

In tutto e l'eternità

Penso che l'amore sia il veicolo per un percorso di crescita spirituale proprio di ogni uomo. L'amore, inteso in senso assoluto, è capace di mettere in contatto una persona con qualsiasi cosa la circondi, e oltre. Questo con l'amore, non con la religione, che l'amore lo utilizza per lo stesso fine ma imprigionando l'uomo in culti aventi logiche di potere come secondo fine. La spiritualità di una persona va invece coltivata come una pianta e nel corso del tempo porta i frutti di una visione delle cose e della vita che innalza questo animale chiamato uomo. Penso che non sia semplice amare e che siamo circondati dall'imitazione di questo sentimento, da persone che s'illudono di provarlo ma che miseramente sono ad uno stadio molto distante da quello che si può lontanamente chiamare amore. La nostra società odierna, con i suoi valori, del resto rispecchia questa diffusa incapacità.
Da molto tempo non scrivevo una poesia, quelle pubblicate sono un po datate. L'occasione è nata rispondendo ad uno "stato" su facebook che diceva: l'amore non si fa domande perché non ha bisogno di risposte. Così di getto ho scritto le prime quattro righe interpretando il concetto secondo la mia esperienza. Ma non era nata come poesia. Le altre righe sono venute in seguito, mentre ero in sella alla moto. Ed eccomi qui a condividerle.
Come ho detto sin dai primi versi scritti in questo blog, non pretendo che quelle pubblicate siano belle poesie, ma solo poesie.

In tutto e l’eternità

Un incondizionato stato che parte dalla propria interiorità (e non dalla mente)

per irradiarsi fuori, investendo tutto quello che incontra, inglobandolo a dismisura,

fino a colmare ogni angolo del materiale e immateriale,

fino a farti sentire, per un lungo istante, che tutto fa parte del tutto...

E pure tu, scintilla di ogni cosa, sei diluita e ti perdi dentro l’infinitesimo.

Posso ascoltare la crescita dell’ albero, il cammino del sasso, la voce della tartaruga,

e li amo… poiché siamo in loro, e loro e tutto quello intorno siamo noi…

E pure io, tornato a logiche terrene, non sono (né sarò mai) più lo stesso…

E pure io, piccolo essere figlio dei miei tempi, sono ovunque e l’eternità…

mercoledì 15 luglio 2009

Piazza Navona: imbavagliati contro il bavaglio

"Mi raccomando, pubblicate domani, magari poco dopo mezzanotte ma non prima..." Di Pietro lo stava dicendo al cameraman del suo blog, che aveva ripreso la sua intervista a Piazza Navona, tra un nugolo di ragazzi imbavagliati che gli facevano da cornice. Si è preoccupato di rispettare il giorno di silenzio. E il silenzio di protesta lo abbiamo rispettato tutti, o almeno tutti i blogger che hanno aderito a manifestare (prima assoluta per la "categoria") contro una delle ultime leggi porcheria di questa dittatura mediatica. Da tempo si sta trovando la strada giusta per imbrigliare la rete, ultimo avamposto del libero pensiero, "e ci riusciranno, nonostante anche questa protesta" ci dice il leader dell'Italia dei Valori, che incita comunque l'indomani a scrivere e a fare quadrato. Chiede resistenza, compattezza nei blogger e di impegnarci tutti ad un "atto di disobbedienza civile" come farà il suo partito e molti altri (ad es: Travaglio n.d.s.) "nonostante il regime fascista piduista italiano, vuole impedirlo." Non mi ha sorpreso la sua presenza... in difesa di costituzione, libertà e diritti è sempre in prima fila tra le persone. Dov'era il PD?? Non pervenuto, e nemmeno l'assenza di questo fin(i)to partito è una sorpresa. Presenti però Sinistra e Libertà e la lista civica nazionale Per il Bene Comune. Ma è Di Pietro a catalizzare le telecamere: "Giorgio (Napolitano n.d.s.) non firmare questa legge anti democrazia... e lo chiamo Giorgio non per mancanza di rispetto, ma perché vogliamo avere fiducia nella massima istituzione nella tutela della costituzione"... ma non ci crede nemmeno lui, e non è il solo... "ma attiveremo i neo eletti in Europa" (De Magistris e Sonia Alfano n.d.s.). Parla poi della (piena) compatibilità con il programma di Beppe Grillo.
Ma veniamo al sit-in: non c'era il numero di persone che mi sarei immaginato... forse la piazza dispersiva o forse sono le aspettative ad essere troppo grandi per un paese troppo piccolo. Il "luminare della rete" professor Derrick de Kerckhove dice in proposito nel suo intervento: "mi dispiace di vedervi non in gran numero". C'è Sky Tg 24 . Alcuni giornali internazionali hanno dato rilievo alla manifestazione (es: El Mundo) e quelli nazionali... l'Unità, il blog del futuro Fatto Quotidiano, poi il vuoto. Si arriva finalmente comunque all'attesa protesta con tanto di bavaglio distribuito ed indossato per alcuni minuti a favore di camera... e finisce qui, tra ringraziamenti e brindisi.
La missione è compiuta, ci saranno foto e video, ma l'impressione è che si sia persa un'occasione... quella di abbandonare le tastiere e scendere in piazza, ma anche quella della coesione del mondo dei blogger, visto che si è constatato che molti di questi non hanno aderito. Eppure in ballo c'è la libertà del nostro paese, la difesa di quel briciolo di democrazia rimasta... e questo non dovrebbe nemmeno riguardare solo una categoria, ma tutti noi! Ma si, tanto lo fanno gli altri, ci andranno gli altri, non serve a nulla... e poi siamo italiani no?
Comunque si, non eravamo molti, ma adesso non si dica che non c'era nemmeno un cane!

giovedì 9 luglio 2009

Alla notte bianca del Fatto Quotidiano (intervista a Padellaro)





Ancora non uscito nelle edicole, il Fatto Quotidiano del Direttore A. Padellaro e M. Travaglio si dimostra già la realtà più impegnata del panorama mediatico (ok, ci vuole poco!) organizzando la notte bianca contro il "bavaglio" della nuova legge che si occuperà di chiudere le bocche di giornalisti e blogger. Arrivo di corsa alle 19.30 e non c'è ancora una gran folla all'Alpheus Multiclub di Roma, ma da lì a poco le transenne terranno fuori dal cortile del locale i ritardatari... nessuna paura, nel piazzale antistante si sono allestiti degli schermi per seguire l'evento e il tratto di strada verrà chiuso alle auto. Nei pressi dell'entrata stazionano le personalità che parteciperanno alla serata, la maggior parte "sono entrate già dalle cinque" ci dice la persona del servizio d'ordine. Si vedono Beatrice Borromeo e Sandro Ruotolo da Annozero, Francesca Fornario, Oliviero Beha, il comico Dado... tra la folla compaiono, direttamente dal web, Piero Ricca e Claudio Messora (byoblu), il quale riprenderà più tardi con la sua telecamera Stefania Pace sul palco. Esce poi Antonio Padellaro, direttore del nuovo giornale, che molto gentilmente concede un'intervista a me e ad una ragazza che stazionava nei pressi:


Come sta andando l'adesione al giornale? Quali gli obbiettivi? (Padellaro) "Molto bene, abbiamo raggiunto le quarantamila richieste, ma noi abbiamo bisogno di circa diecimila persone, quindi se ne confermeranno l'abbonamento ventimila, andrà più che bene."


Quale accoglienza avete avuto dai media? (Padellaro) "Abbiamo fatto tutto da soli, con il passaparola e internet, non siamo stati menzionati, ovviamente, dalla televisione ne' tanto meno dai giornali che non hanno scritto nulla su questa manifestazione, anche se non ci si meraviglia nel nostro paese. Qui a Roma ci sono delle testate importanti che non hanno scritto due righe, nemmeno un trafiletto piccolo... va bene la concorrenza, mah... (lascia intuire che sarebbe almeno un dovere deontologico scrivere qualcosa n.d.s.). Ma si parla di tante altre cose, ad esempio di cucina, di come si fa la pasta alla carbonara... perché qui rispetto alle zone limitrofe si fa in maniera differente!" continua... "comunque non dico che erano costretti a scrivere, ci mancherebbe... noi semplicemente ne prendiamo atto".


Su internet il giornale come si sta organizzando? (Padellaro) "adesso abbiamo il sito l'antefatto e voglioscendere di Marco (Travaglio n.d.s.) in seguito ci sarà un sito del giornale su cui confluiranno poi tutti."
La scelta del giorno 8 in concomitanza con il G8? (Padellaro) "nessun collegamento con il G8, è stata una data scelta indipendentemente."


Come nasce il "Fatto Quotidiano"? (Padellaro) "Abbiamo pensato di fare questo giornale con Marco per dar voce a molti fatti che non ne hanno... il giornale avrà sedici pagine, riunisce molte firme importanti e uscirà a fine settembre... ma poi ne parleremo, ora devo rientrare..." Grazie Antonio Padellaro.


Arriva il momento dell'ingresso e raggiungiamo la sala con il palco che sembra alquanto angusta per l'occasione... c'è Montanelli ad attenderci sullo schermo a cui seguiranno Biagi alle prese con l'editto bulgaro (applausi), Luttazzi e altri... Indicatori dello spirito del giornale che verrà. Seduti davanti al palco, colpisce l'età media dei presenti intorno ai trenta... evidentemente il popolo del web. Escono Travaglio e Padellaro ad aprire la serata e sono applausi... (nel video dal minuto 4.30)

Si ha una gran voglia di parlare, la serata prosegue con circa un'ora di ritardo sul programma. Dopo un video-regalo di Sabina Guzzanti versione viril Berlusconi , intervengono Gomez, Tinti e Malavenda per l'analisi dell'ennesima legge porcata, con un Travaglio che afferma "sembra una legge fatta dal colpevole!" (giù applausi). Una esilarante Maria Stella Gelmini (Caterina Guzzanti) irrompe sul palco con un Travaglio spalla d'eccezione. Si ride, ma si torna seri con Vulpio, Flores D'Arcais e Beha che invoca un rinnovamento linguistico: non è giustizialismo volere la legalità! E basta con gli "ismi". Vengono recitate le note intercettazioni telefoniche sulle scalate bancarie e ovviamente su Berlusconi e Dell'Utri... tanto surreali da non sembrare vere. E' annunciata la presenza della Serracchiani e Marino, ma al momento di salire sul palco si scopre che se ne sono andati... forse perché la sala aveva dimostrato, durante gli interventi, di criticare l'operato del PD (oltre che del PDL)?? Sta di fatto che, venuto a conoscenza della ritirata, il pubblico ha invocato a gran voce un applauditissimo De Magistris che però ha lasciato la parola all'altrettanto applaudito Di Pietro. Travaglio scherza... "come qualcuno ha scritto, il vero finanziatore del giornale è lui... l'assegno?" Padellaro più tardi preciserà che non si faranno sconti a nessuno, Di Pietro compreso.

Collegati anche con altre piazze in giro per l'Italia (grande lavoro dei meetup di Beppe Grillo), sul palco Pancho Pardi e Furio Colombo (PD), Barbacetto, la Fornario, Roberto Natale e altri per una serata piacevolissima (ma scomoda seduti sul pavimento!) in cui tutti hanno manifestato la volontà di un cambiamento, di una reazione, di qualcosa di nuovo rispetto alla brutta china che il nostro paese ha intrapreso... qualcosa come il Fatto Quotidiano.

Le premesse per la nascita di un nuovo media, punto di riferimento per una sana informazione, ci sono tutte. Tanti auguri a Padellaro e Travaglio!


lunedì 6 luglio 2009

Sotto il nome di Peppino Impastato.

Italia, sai contare? Sai camminare?? Contare e camminare insieme lo sai fare???



Basterebbe questo video, senza dire altro... ma alcune parole voglio mettercele.
Ero arrivato in anticipo alla manifestazione "io so" promossa dall'ass.ne italiana vittime di mafia in Piazza Farnese. Davanti al palco, con persone venute da tutta Italia, ho guardato questo stesso spezzone interpretato magistralmente da Luigi Lo Cascio e trasmesso a ciclo continuo insieme ad altri filmati nell'attesa degli interventi. "Di che film si tratta??" chiesi... "i cento passi... bellissimo!" mi è stato risposto. Mea culpa, non lo avevo visto... e quella scena, potente e intensa, mi era entrata dentro per i valori, per la rabbia ribelle... e se vogliamo, per la pazzia di un gesto plateale impregnato di un alto senso di giustizia. Mi ripromisi di vederlo, ma l'ho fatto solo pochi giorni fa, mangiando i dolci di pasta di mandorla che avevo comprato durante il mio giro in Sicilia. Ho potuto approfondire la storia di una grande persona, incosciente... forse con una sua dose di ingenuità, ma convinto dei suoi valori fino a sfidare la mafia, la sua famiglia... il suo paese... determinato nello scuotere le coscienze con la sua irriverente radio Aut da dove denunciava boss e misfatti. Morì, ad opera di sicari, il 09 maggio 1978... eroe dei nostri tempi ma solo perché intorno aveva mediocrità... Una persona normale, come me e te, che ha dato l'esempio e la sua vita.



Grazie Giuseppe Impastato, ovunque tu sia...

Oggi alcune persone hanno raccolto la sua eredità... come ad esempio il Centro Siciliano Documentazione "Giuseppe Impastato" e altre associazioni che combattono la mafia e il malcostume nel nostro Paese. C'è Pino Maniaci che con la sua Telejato, nelle stesse zone, sembra ricalcarne le orme, subendo minacce di morte e attentati...




Uno, due, tre, quattro, cinque... cento passi... ITALIA CAMMINA!!!