venerdì 26 febbraio 2010

Istigatori per Travaglio...



Ieri pomeriggio (25/02/2010) alla Feltrinelli di Roma era in gran forma, sembrava aver ritrovato la sua calma olimpica e la sua sferzante ironia. Il nervosismo che lo aveva spinto solo pochi giorni prima ad affermare: "sono incazzato" (al teatro Quirino) sembra ormai lontano. Finalmente è tornato il Marco Travaglio di sempre: una via di mezzo tra il giornalista ed il pc portatile.
Presentava DemoCRAZYa 2009: il diario politico dello scorso anno horribilis (ma questo si preannuncia anche peggiore n.d.s.) raccontato dal giornalista meno amato dal potere.
"Sappiamo tutti in Italia come la Garfagna è diventata ministro..." ci diceva in proposito delle intercettazioni ("alcune non diffuse") di cui ha elogiato l'indispensabile funzione e per questo osteggiate bipartisan.
Non manca di sottolineare la par condicio per l'entrata al governo della 'ndrangheta al fianco della mafia "ma Dell'Utri c'entra sempre".
Dimostra un certo ottimismo per il "tappo che sta per saltare" in Italia... "ma oggi a differenza di "mani pulite" non c'è nessuna contro parte a prendere il testimone: prova ne è il fatto che Berlusconi, pur in difficoltà, nel momento in cui la moralità s'impone spontaneamente, si permette la pantomima (a cui abboccherà qualche milione di italiani) di cavalcare il parlamento pulito come il miglior Grillo che veniva denigrato fino a ieri l'altro, e il PD non può dire nulla in quanto ha indagati in lista, né può farlo L'Idv che ha deciso di appoggiare De Luca per amor di coalizione" (giù applausi!!).
E ancora: "Le leggi solo per Berlusconi sono fino ad ora 37, le ho contate perché uscirà a breve un mio libro (Ad personam). Con il leggittimo impedimento, il processo breve e il Lodo Alfano 2 quattro ruote muotrici rinforzate taglierà il traguardo dei 40!! Poi ci sono le leggi per gli altri suoi amici...".
Insomma il solito grande Travaglio, ma la vera adrenalina della serata c'è stata con l'incursione di alcuni "guastatori" al momento del "qualcuno vuol fare una domanda?". Una manciata di persone si è avventata sul microfono lanciando le più svariate accuse tipo: aver istigato il lancio della statuetta a Milano, faziosità politica, e poi demonizzazione del "dittatore Di Pietro", per finire poi con "questo è il tempio del sapere, come può dissacrare questo luogo sacro con un comizio?".
"Non toglietegli il microfono, voglio capire la domanda..." le parole di Travaglio in risposta al brusio dei presenti e al personale della Feltrinelli che voleva darci un taglio.
Ovviamente Marco Travaglio ha ribattuto che non ci sono sudditanze politiche, né la volontà di entrare in politica in futuro, rivolgendosi all'ultimo intervento ha manifestato il: "dispiacere per il supplizio di un'ora e mezza al quale si è sottoposto ascoltandomi". Ma senza dilungarmi su tutte le risposte a persone intervenute al solo scopo di destabilizzare e far saltare ancor di più i nervi al "nostro", è stato bello vedere la reazione serena e ficcante di Travaglio che ha sistemato con la consueta eleganza i novelli "bravi" che, evidentemente non all'altezza del compito, hanno fatto la figura degli imbecilli.
Negli ultimi tempi Travaglio ha "sofferto" gli attacchi personali sui quali qualcuno ha pensato di far leva. La giornata di ieri ha dimostrato che non ce n'è per nessuno...

Alla fine Travaglio con grande disponibilità si è gentilmente prestato all'autografo di quanti gli chiedevano di siglare il libro o il giornale anche se "E' tardi, devo correre ad Annozero...".
Anche io, pur non essendo attaccato al "feticcio" del personaggio pubblico, ho raccolto il Fatto Quotidiano del giorno che qualcuno aveva abbandonato tra i libri, ed ho fatto apporre la firma ad un grande giornalista, forse il migliore che abbiamo in questo momento in Italia, intorno al quale, in qualunque modo la pensiate, ruota la libera informazione di opposizione... "Grazie Marco".


P.S.: Ci vediamo domani (27/02/2010) in Piazza del Popolo con il popolo viola ;-)

2 commenti:

  1. Devo ammetterlo, pur pensandola all'opposto di lui su qualche questione non secondaria: è il migliore.
    Oddio, non che la concorrenza sia di quelle di cui preoccuparsi: "Libero" è stato appena sputtanato da Philip Roth, del quale aveva pubblicato un'intervista che lo scrittore non ha mai concesso e nella quale gli si mettevano in bocca giudizi negativi su Obama che non si era mai sognato di dare.
    Il TG1 si è riconfermato la solita cloaca a cielo aperto "assolvendo" due volte il prescritto Mills.
    Insomma, come sparare sulla croce rossa.
    Travaglio, in questo momento, è il miglior giornalista che abbiamo, punto.

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  2. E' il numero uno anche per assenza di concorrenza, certo.

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