lunedì 26 gennaio 2009

Guccini


Un Grande, non ci sono altre parole per definirlo. Eravamo in diecimila al Palalottomatica venerdì sera... Forse per una volta possiamo credere alle cifre dei media!

E' stato bello vedere ancora il Guccio dal vivo. E' stato bello vederlo con amici che apprezzavano (tranne un'eccezione che è venuta come pegno d'amore!). L'evento ha abbracciato varie generazioni e il nostro minuto gruppo ne era una testimonianza (io e Francesco abbiamo portato le zie!).

Non ho mai avuto miti, non ho mai eretto una persona sopra ad un piedistallo e non lo faccio ora con Francesco Guccini: mi piace considerarlo un fratello maggiore o un amico e il suo modo di rapportarsi alle persone me lo lascia credere senza sforzi. L'ho scoperto che avrò avuto circa 26 anni (tardi!) ma è stato un colpo di fulmine... Il suo metro musicale/poetico... ma soprattutto i suoi valori rispecchiavano i miei. Venerdì ha dato solidarietà alla famiglia di Eluana Englaro e prima di cantare "Auschwitz" (mai prima le parole mi sono entrate così dentro) ha detto: "Non ho imbarazzi a cantare ora questa canzone, perché so qual'è la differenza tra un popolo e un governo... e spesso i governi non agiscono per il bene dei popoli." Credo non ci sia bisogno di commento.

Le sue canzoni sono sempre attuali "tornate a casa nani, levatevi davanti...", sembra che dalla storia l'uomo e noi italiani in particolare non impariamo mai! (il pensiero, lo so, è amaro). Mi ha commosso come sempre, tra le altre, "Don Chichotte" e in particolare sempre quel punto "mi vuoi dire caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro...".
Abbiamo bisogno di persone come lui, del suo modo di vedere la vita con un occhio ben spalancato, vigile, che sa aprire quello di chi lo ascolta. Di chi sa cantare l'amore magistralmente, ma anche e soprattutto la società e i suoi mali...

Grazie Francesco. Anche se le mie parole non ti arriveranno mai butto li un ringraziamento per quello che mi hai dato e hai dato a tutti quelli che ti hanno ascoltato e spero che sempre più persone ti scoprano come ho fatto io.


3 commenti:

  1. allora... il 20 si è insediato obama e io stavo lì... non che abbia visto la cerimania... primo perchè lavoravo, e secondo perchènon mi importava la diffusione dei media... ma quello che la gente diceva. quindi ho aviato le "indagini" sul perchè questo signore abbronzato delle hawai era diventato presidente degli stati uniti d'america... e vuoi sapere cosa ho scoperto: è diventato presidente perchè gli americani sono semplici! ora ti spiego cosa si intende per semplice: non sempliciotto, non ingenuo, ma semplice, non deformato dalla dietrologia. nessun americano pensa che dietro a una frase che tudici ci siano molteplici sensi e interpretazioni. in inglese una parola è una parola e significa quello... non ha plurimi significati. quindi che succede di bello in USA, che tutti questi semplici personaggi, resisi conto che il loro presidente GWB li aveva resi antipatici a tutto il mondo, resisi conto che stanno a un passo dal baratro della povertà (e lì se sei povero non hai neanche il diritto di stare male), resisi conto che si stanno avvelenando da soli... hanno pensato: ma se questo presidente non funziona, perchè non cambiamo le cose? e... magia...è saltato fuori Obama!è stato soloil risultato di una esigenza di cambiamento. ma una esigenza che non viene proprio dalbasso... solo che anche all'interno dei due soli partiti c'è aria di ricambio... nessuno supera i 70anni!!!! da noi uno di 70anni è un ragazzo e quelli di 50addirittura poppanti!
    abbiamo ancora gente che stava nella costituente! incredibile! e sai perchè? perchè noi siamo dietrologi, non diciamo mai una cosa per quella che è. siamo disonesti dentro e speriamo che vivendo in una stanza sporca nessuno si accorga delle magagne e tutto passa...
    in america se li deludi hai chiuso. qui dimmi uno che ha chiuso!

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  2. Cara Delilah(!!), penso che fa bene andare fuori di casa perchè si capiscono i "genitori" e il luogo che hai abitato fino in quel momento... Si, siamo messi male nel nostro paese e c'è bisogno di un occhio critico che lo metta in evidenza, uno come Guccini per esempio... Gli americani hanno tanti difetti e ci sono andati in antipatia negli anni, ma hanno pregi come quello che hai sottolineato tu: Sanno rinnovarsi e hanno una visuale più diretta delle cose. La speranza è che non solo l'onda della crisi ci raggiunga, ma anche il vento che Obama ha ispirato. Certo è che per cambiare abbiamo bisogno di essere coscienti di quel che siamo come paese... e non siamo sulla buona strada.

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  3. Maddai!!!!
    oltre a scoprire che abbiamo un giorno di differenza e altre cose in comune, ho appena scoperto che anche tu eri al concerto di Guccini al Palalottomatica!
    Salutoni!

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