Un cappello e una pipa d’ulivo:
sbuffa nuvole in un lembo di terra,
grottesco calumet…
Ci dice: “restiamo Umani…”
Lo dicono i suoi occhi tristi
che hanno inghiottito violenza:
Lo dicono a me che stringo i pugni
per un’umanità che mi ha deluso…
“Restiamo Umani…”
dice la sua voce ferma
all’uomo nella bestia che lo guarda
nel delirio di quell’unico dio…
Più umano tra gli uomini
esplodi in un milione di schegge
e ti conficchi nelle carni
Ora non sei, e sei nel passo di ognuno di noi…
(in ricordo di Vittorio Arrigoni)
Stefano Perni
Bellissima. Bellissime parole Stefano.
RispondiEliminaPasquale
Bellissima e toccante. Vittorio VIVE!!
RispondiEliminaDaniela
se riusciremo a ricordarci di questo, forse ... resteremo umani! grazie!
RispondiEliminaRoberta
Con le tue parole, il ricordo di Stefano sarà per sempre.
RispondiEliminaCarla
Vittorio, eroe in terra di Palestina. I tuoi versi lo onorano. Rossella
RispondiEliminaBellissima poesia
RispondiEliminaSpero di aver fatto cosa gradita nell’avere dedicato una sezione alla poesia invitando i visitatori a leggere tutte le altre poesie di Stefano.
vedi link:
http://www.nuovastagione.eu/index.php?option=com_content&view=article&id=242&Itemid=291
Ringrazio tutti per l'apprezzamento. Ringrazio Vittorio per tutto quello che ha fatto...
RispondiElimina@Carletta: immagino che volessi scrivere Vittorio ;-)
@Renato Soffritti: iniziativa imbarazzante. Certamente gradita.
Occhi di bambino
RispondiEliminaTi odiavano da vivo uomo dagli occhi di bambino,
ma non hanno fatto i conti che ci sono luci che non si spengono neanche al tramonto,
stelle solitarie dentro un buio inconsapevole
che mai si accende.
Con le mani nude e libero
dalle catene mentali
non incitavi alla guerra ma
al pane quotidiano restiamo umani
perché siamo tutti uguali.
Ti odiavano da vivo uomo dagli occhi di bambino
il tuo sguardo non conosceva odio
il loro sguardo malato aveva paura del tuo cuore,
viviamo ancora tempi mostruosi
ogni vita è prigioniera
dei propri tormenti
la tua vita parlava d'amore,
volevi un mondo di pace
ma sapevi che gli uomini
hanno dentro la guerra.
Ti odiavano da vivo uomo dagli occhi di bambino
il tuo sguardo non conosceva odio
il loro sguardo malato aveva paura del tuo cuore
il pensiero deforme odia la vita libera
gli uomini macchina sono figli del passato
morti che si credono vivi
ti hanno ucciso il corpo
ma non hanno fatto i conti che la vita
non finirà mai il suo cammino sulla terra.
Ti odiavano da vivo uomo dagli occhi di bambino
il tuo sguardo non conosceva odio
il loro sguardo malato aveva paura del tuo cuore
non avevi paura del nemico della vita,
che giudica da un pulpito arido senza futuro
restiamo umani dicevi sempre
era il tuo pane quotidiano
il seme della vita il solo
che fa resuscitare i morti
quelli che ti hanno ucciso
quelli che ti odiano anche da morto
Ma non hanno fatto i conti che ci sono luci che non
si spengono neanche al tramonto,
stelle solitarie dentro un buio inconsapevole
che mai si accende.
Con le mani nude e libero
dalle catene mentali
non incitavi alla guerra ma
al pane quotidiano restiamo umani
siamo tutti uguali
siamo tutti uguali.
bruno franchi
@Bruno Franchi: Grazie Bruno, veramente molto bella...
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