RIGENERAZIONE
D’improvviso
aprii gli occhi su di lei avendo nelle orecchie l’eco delle sue parole: “Ti
amo! Addio...”
Li
aprii come proveniente da un sonno rigeneratore, come fosse il risveglio di
un’araba fenice che rinasce dalle sue ceneri. Sentivo la forza della vita
sprigionarsi in ogni parte del mio corpo mentre il suo corpo umano svaniva,
come consumato da un’autocombustione interna, per materializzarsi negli occhi
blu di una pantera nera che ora guardavo dai miei rosso fiammeggiante.
“Perché non me lo hai detto prima?”: le nostre anime, in verità,
se lo erano già detto da molto tempo, prima che il tutto raggiungesse la
ragione, prima che il suono fuoriuscisse dalle nostre bocche e lui, il cuore,
l’aveva sempre saputo.
I
lupi ci guardavano in terra come gli Anziani in cielo: la Pantera si accasciò
al suolo priva di sensi.
Dal
mio corpo bianco si sprigionò una luce che passò tra gli Anziani, investendo il
Sommo, per dirigersi verso il cielo.
Il bagliore bianco s’impadronì di ogni cosa sopra quel terreno intriso di
lacrime, ingoiando il suo corpo felino ed ogni singolo quadrupede e sagoma
presente.
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