domenica 9 luglio 2023

Io sono strano

Io sono strano.
La mia è una lucida presa di coscienza, un'ammissione pesata nel confronto con l'umanità che mi circonda, un coming out.
L'ho sempre saputo, sin dai banchi di scuola. Il mio modo di vedere non rispecchiava quello del branco. Non assumevo gli atteggiamenti della corrente per farne parte. Io correvo da solo. Mi interrogavo e mettevo in discussione i comportamenti davanti ai miei occhi cercando di carpirne l'origine. Criticavo la metodologia di valutazione di un opera letteraria o il significato della parola di un dio e della sua presunta esistenza con il professore di turno. Un precoce psicologo o un dissidente in erba direi.
Io sono strano... e come ogni persona strana sin da piccolo avevo il sentore di non essere compreso, quasi fossi piombato con la mia logica in una famiglia a caso, in una classe a caso, in uno Stato a caso. Forse ero un alieno che era stato lasciato lì tra gli umani, forse una nuova specie di sapiens, una variante: ricordo di queste congetture da ragazzino.
Le persone intorno a me erano conformate ai sistemi. Le persone intorno a me si ponevano poche domande...
Quando ho fatto il militare ero visibilmente estraneo al contesto: a pochi giorni dal congedo potevo essere scambiato benissimo con l'ultimo arrivato. Io, così impermeabile alle logiche imposte, camminavo sempre sulle mie gambe e sulle mie idee... e se inciampavo era per quelle.
Io sono strano, lo sono tuttora, ma di strani, come e più di me, ne ho incontrati nel mio cammino... nei libri, nelle canzoni, di persona: questo mi ha fatto sentire meno strano.
Sono strano, me lo dite voi uomini e donne perché penso che donne e uomini, fisico a parte, hanno la stessa testa... e se non ce l'hanno è solo per un'influenza culturale.
Poi penso che posso imparare anche da un bambino: anche per questo sono strano.

Io sono strano, molto strano, perché ho sempre avuto il desiderio di un'evoluzione e il timore di essere il giorno dopo ancora uguale a me stesso.
Ma io sono strano soprattutto perché scrivo e mi interesso del mondo intorno a me invece di farmi gli affari miei. In particolar modo sono strano quando scendo in piazza anche per il futuro di tuo figlio quando io non ne ho...

Io sono strano, lo hai capito. Non sono spensierato come te, inconsapevole di dove ti stai dirigendo, che vivi alla giornata nel limbo di una superficiale felicità che difendi girandoti dall'altra parte.
Io sono strano. Non meglio, non peggio: strano. Questo è un dato di fatto che si è accresciuto con l'età, una forbice che si è divaricata negli anni. Tanto più ero bisognoso di input, tanto più ero qualcosa di diverso dal mio primo me e da te, che sei rimasto sempre lo stesso.

Il mio è un cammino, ed è senza ritorno, ma è il mio strano cammino e non ho rimpianti.

Io sono strano perché non sono come te, che con la tua vastità sei la "normalità". Lo sono nei tuoi confronti, perché sei tu che mi ci fai sentire: da solo nemmeno me ne accorgerei.
Sono strano, e ci sono così abituato a tal punto che mi ci presenterei quasi: "piacere, sono strano", tralasciando anche il nome.
Sono strano, e devo dire che mi piace, perché strano è diverso e diverso è una risorsa... ed è strano che tu non lo capisca...

Sono un essere pensante, che piange e ama, quindi strano... e non vorrei assomigliare a te, uomo, del quale a volte mi vergogno...


lunedì 24 gennaio 2022

OT m ∞

                                                                           OT m ∞ 

 

Ti Amo, in questo è racchiuso l'universo. Il tempo esiste solo per diminuire i secondi, lo spazio per annullare la distanza dal Nostro Essere.

 


                                                          Ti Amo, tutto il resto è silenzio.

domenica 22 dicembre 2013

Scatti di Massa e jjuppertullì

 Puoi viaggiare nel tempo in modi impensati, basta trovare il portale.




Portale del tempo
(Massa Martana - PG)


Bastava varcarlo, lui era il vero e insospettato portale del tempo. Mi aveva visto bambino, ragazzo e poi adulto... Un giorno le sue ante non mi vedranno più passare e saranno ancora lì, alla porta d'arco del paese a vedere entrare e uscire vita, avanti e indietro. Conosce storie che il suo vecchio legno, si intagliasse una bocca, racconterebbe... o forse non ne avrebbe voglia: troppe cose da raccontare. E a chi? In fondo è quasi invisibile agli occhi il suo tarlato e imbullonato vecchio legno, sempre accostato alla parete come non ci fosse, appunto. Quando entri lo sguardo va avanti alla piazza o alle iscrizioni e ai fregi  murati, oppure alle vetrine laterali del passaggio. Quando esci c'è il mondo di fuori a catturarti. Lui mai. Chi gli si rivolgerebbe ad ascoltare? E' il portale del tempo in avanti, che non torna indietro nemmeno attraversandolo in senso opposto, ci ho provato e andavano avanti i minuti. Ritornerei indietro potento, si ha sempre un rimpianto e la voglia di tornare giovani. La curiosità di vedere quella porta appena posata... Sarà mai stata chiusa? Forse per provarla. Poi ho scoperto il segreto anche per tornare indietro... Bastava guardarla, ma non di sfuggita: osservarne i particolari delle venature, gli effetti che il tempo aveva prodotto su quei battenti, per farti tornare, dalla tua mente di adulto, agli anni dell'adolescenza di altre estati, alla fanciullezza di certi inverni.... ed eri ancora lì sul posto, ma con occhi bambini. In fondo era sufficiente prestargli attenzione: il segreto, così alla portata di tutti, era qui. 


 Uno scatto è lo sguardo interiore di un uomo che racconta un mondo fuori ed uno dentro di lui...










Pensiero nebuloso
(Massa Martana - PG)










Quadrante rotto *
(Massa Martana - PG)










Iride lunare 
(Massa Martana - PG)











Sole spento
(Massa Martana - PG)











Interseco solido
(Massa Martana - PG)











Autostoppista rasta
(Massa Martana - PG)











Puntale lunato
(Massa Martana - PG)











Valle dei fumatori
(Todi - PG)











Impantanato nella nebbia
(Massa Martana - PG)











A bocca asciutta *
(Massa Martana - PG)











Reggisole
(Massa Martana - PG)











Coppa focale
(Massa Martana - PG)











Atmosfera post solstizio
(Todi - PG)











Tramonto in cataratta
(Todi - PG)













Serale sul confine
(Todi - PG)











Vortici pietrosi *
(Massa Martana - PG)











Massa Christmas
(Massa Martana - PG)














 Fendinebbia accesi
(Todi - PG)










 Captatempo 
(Massa Martana - PG)






 Avanti e Indietro

 Imboccherei il portale del tempo
per tornare indietro
e incontrarti prima,
 amarti prima
...vivere prima...
e non andrei più avanti 
per non avere un giorno di meno
 per fare tutto questo...

 ...





* Le fotografie "Quadrante rotto", "A bocca asciutta" e "Vortici pietrosi" sono una citazione delle foto esposte al bar   Centrale di Massa Martana.



mercoledì 18 dicembre 2013

Compimento

Cliccate sulla copertina per visionare introduzione e i capitoli precedenti de Le Ali dei due Mondi


http://stefano-blu.blogspot.it/p/le-ali-dei-due-mondi.html

COMPIMENTO



Le stelle erano meravigliose sopra quella valle. La Via Lattea ne sfoggiava a milioni, e, insieme all’Orsa Maggiore, rubava gli occhi ad una Luna discostata e lattiginosa, velata come a nascondere un mistero o una commozione.
Una stella si staccò da quel quadro: la sua traiettoria rigò il cielo con la luce e la velocità di un lampo. Sembrò partire proprio da quella Luna e, attraversato il firmamento, indicare un punto preciso di quella valle. Esprimete un desiderio: stanotte tutto è possibile.
La nebbia sopra di noi assunse un moto rotatorio a formare un coro impalpabile occupato da altrettanti inconsistenti figure canute, al centro del quale era ora possibile ammirare la stellata. Fluttuava il Sommo, sorridente, al centro dell’architettura circolare: osservava la scena che si sviluppava sotto di lui.
Il bagliore bianco s’impadronì di ogni cosa.
Il giorno dopo, per il paese, girarono molte versioni dell’accaduto: chi parlò di un meteorite che si era abbattuto nella campagna, chi di un’esplosione sorda dovuta chissà a quale gas fuoriuscito dal terreno. La più accreditata fu quella dello sbarco di un ufo; c’era chi giurava di avere avvistato, da lontano, anche i suoi occupanti camminare tra i boschi.
I lupi ci sollevarono dal terreno e ci presero in groppa, evitando i percorsi più battuti alla saggia guida del loro capobranco. Raggiunsero infine la piccola casa.
L’amico lupo si infilò da una finestra lasciata socchiusa, riapparendo dalla porta al lato opposto del salone.
Ci adagiarono sul letto, distesi l’uno al fianco dell’altra, in posizione fetale, riprendendo subito la via per i monti, tutti meno il loro capo: lui rimase nella stanza ancora due lunghi minuti, per salutarci. Venne da te, leccò la tua faccia, poi la tua mano che fuoriusciva dal perimetro del letto e vi mise il suo capo sotto.
Poi venne da me e fece altrettanto. Se ne andò sapendo che non ero più solo e non avevo più bisogno della loro presenza: non li rividi mai più.
Quando ripresi i sensi il sole filtrava tra gli scuri.
Vidi i suoi capelli, la sua bianca schiena e frenai l’impulso di destarla. Restai ad osservarla mentre la felicità rese incerti i contorni e raggiunse il tessuto del cuscino.
Rimasi ad ascoltare il sentimento nell’assenza di suono che veniva sottratto al mondo intorno e tutti gli altri mondi. Era a pochi centimetri ed era ancora così tanto: la distanza tra il sogno e il reale compimento delle nostre esistenze.
La abbracciai dolcemente, per non interrompere il suo riposo ed il suo respiro regolare.
Godetti dell’odore del suo collo, facendo aderire il mio corpo al suo come in un incastro che non aspettava altro di vedersi comporre, e mi addormentai così.