IL RITO DEL SANGUE (2a parte)
Non mi ha sorpreso trovare i nostri spiriti guida al
nostro arrivo, ma non mi aspettavo affatto di ritrovarci così attesi: il
vecchio Druido e i suoi confratelli non solo sapevano di noi, ma anche cosa
fare per prepararci al Rito della Fusione. Questo mi ha fatto dedurre di far
parte di un ingranaggio molto più grande di quanto non avessi pensato e che
quel che stavamo facendo avesse un’importanza che travalicava il tempo e lo
spazio. Non esitammo nel seguire le istruzioni che ci rivelarono l’utilizzo del
pugnale. Il nostro sangue era ancora insieme e, confesso, mi interrogai un
istante sulla necessità di questo passaggio. Ma eravamo determinati ad andare
avanti a dispetto di qualsiasi cosa si dovesse affrontare.
Quando
mi voltai a guardarla per acconsentire al Rito di preparazione, la Luna
illuminava la determinazione nel suo sguardo, la stanchezza nelle sue rughe, la
bellezza del suo volto. Quella sua immagine avente per fondale una Stonehenge
tirata a lucido, come appena inaugurata, mi rimase dentro anche quando guardai
di nuovo il vecchio Druido per seguire le sue parole. In realtà ogni volta che
la guardavo avrei voluto dirle che l’amavo, come non l’avevo mai fatto. Non
c’era stato il modo in quelle concitate ore in cui eravamo stati sballottati
nei mondi e nei millenni e, nonostante avessi ascoltato le sue parole, avevo un
fondo di insicurezza nel dichiararle così apertamente quel che provavo: il
timore di sentirmi stupido o di non essere ricambiato. Paure, solo piccole
paure provenienti dalla parte della mia natura umana.
Ci
lasciarono soli in quel magnifico sito ora avvolto dalla nebbia, quasi a darci
un senso di privacy e protezione, sarebbero tornati al momento opportuno. La
nenia che recitavano, mentre la coppa e le nostre vene ricevevano il sangue,
parlava della sacra unione di due corpi che divenivano uno, di due anime che
divenivano una, delle opposte energie che confluivano a formare l’energia
primaria dell’universo.
Ora
eravamo soli, l’uno accanto all’altra… ed è lì che cominciasti a parlare...
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