RIVELAZIONE
La
questione non poteva risolversi in quella spiegazione e comprendevo gli
ostacoli che certi pensieri avrebbero causato alla concentrazione, ma se le
avessi detto tutto lo sarebbe stata di più? Probabilmente no. Quando mi ha
fermato nei pressi dei primi alberi che ci si stagliavano ho
ascoltato le parole che in cuor mio attendevo e che ho cercato di evitare con
un passo deciso, forse illudendo me stesso che bastasse.
“La
Bestia è pericolosa perché è capace di uscire dai limiti della Foresta,
mettendo in pericolo sia gli Stranieri che gli abitanti stessi di Primordia, e
non può essere affrontata tradizionalmente: ci vuole una seconda persona.
Lo è perché può riuscire, accumulando energia, ad attraversare il
portale e fare danni nel tuo Mondo e poi negli altri.”
Cerco
di capire se quanto ho detto le sia sufficiente e mi rendo conto che devo
continuare.
Prendo
le sue mani nelle mie, per farmi coraggio e guardandola negli occhi proseguo di
filata:
“Quando
ho eseguito il Rito della Vita e del Sangue non è stato il veleno lo scotto da
pagare ma l’unione del sangue di un Osservatore con quello di un essere umano:
questo mi ha reso, in parte, mortale e quindi facente parte del tuo Mondo.
Questo mio ingresso ha fatto sì che si creasse una Bestia equivalente in
Primordia che non poteva che unirsi alla tua, avendo noi ognuno una parte del
sangue dell’altro. Se ho detto che non posso più guarirti, né garantire
l’immunità al veleno per me, è proprio per quella mia parte di natura umana.
Non sono più la creatura alata che può guidarti in Primordia, non ne posseggo
più le caratteristiche. Questa sarà, probabilmente, l’ultima volta che
cacceremo insieme. Ma spetta a noi neutralizzarla: se esiste è perché ho scelto
di salvarti la vita. Non posso chiedere a nessun altro di prendere parte ad un
tale rischio. E’ inutile che ti dica che la mia scelta ha infranto le regole di
questo Mondo e che se lo sapessero gli Anziani non avrei nemmeno la possibilità
di portare a termine questa missione. In ogni caso ho giusto il tempo di
provare con te, poi non mi sarà comunque più concesso di restare qui, al di là del
pensiero degli Anziani. Non è concesso ad una creatura, in parte umana, di
permanere in Primordia.”
Credo
che gli occhi, a quel punto, mi si siano fatti lucidi abbandonandosi
all’emozione e dimenticando la razionalità con la quale, fino ad allora, mi ero
sempre rapportato con lei. Un Osservatore non può permettersi certe cose: mi
avrebbero revocato il suo affidamento anche solo per questo senza la miriade di
altre regole che per lei avevo infranto. Sapevo che poteva essere la nostra
ultima volta in Primordia, e questo mi procurava una stretta al cuore.
La guardavo, tenendole ancora le mani come a non
volermene separare e aspettavo una sua replica. Avrei voluto risparmiarle
alcuni pensieri o sensi di colpa e certo tutto questo non l'aiutava. Intanto la
mia natura umana non resistiva ormai molto a permanere in quel mondo che adesso
non mi apparteneva più.
Nessun commento:
Posta un commento
lascia un commento e per cortesia firmati ;-)