Penso che l'amore sia il veicolo per un percorso di crescita spirituale proprio di ogni uomo. L'amore, inteso in senso assoluto, è capace di mettere in contatto una persona con qualsiasi cosa la circondi, e oltre. Questo con l'amore, non con la religione, che l'amore lo utilizza per lo stesso fine ma imprigionando l'uomo in culti aventi logiche di potere come secondo fine. La spiritualità di una persona va invece coltivata come una pianta e nel corso del tempo porta i frutti di una visione delle cose e della vita che innalza questo animale chiamato uomo. Penso che non sia semplice amare e che siamo circondati dall'imitazione di questo sentimento, da persone che s'illudono di provarlo ma che miseramente sono ad uno stadio molto distante da quello che si può lontanamente chiamare amore. La nostra società odierna, con i suoi valori, del resto rispecchia questa diffusa incapacità.
Da molto tempo non scrivevo una poesia, quelle pubblicate sono un po datate. L'occasione è nata rispondendo ad uno "stato" su facebook che diceva: l'amore non si fa domande perché non ha bisogno di risposte. Così di getto ho scritto le prime quattro righe interpretando il concetto secondo la mia esperienza. Ma non era nata come poesia. Le altre righe sono venute in seguito, mentre ero in sella alla moto. Ed eccomi qui a condividerle.
Come ho detto sin dai primi versi scritti in questo blog, non pretendo che quelle pubblicate siano belle poesie, ma solo poesie.
Da molto tempo non scrivevo una poesia, quelle pubblicate sono un po datate. L'occasione è nata rispondendo ad uno "stato" su facebook che diceva: l'amore non si fa domande perché non ha bisogno di risposte. Così di getto ho scritto le prime quattro righe interpretando il concetto secondo la mia esperienza. Ma non era nata come poesia. Le altre righe sono venute in seguito, mentre ero in sella alla moto. Ed eccomi qui a condividerle.
Come ho detto sin dai primi versi scritti in questo blog, non pretendo che quelle pubblicate siano belle poesie, ma solo poesie.
In tutto e l’eternità
Un incondizionato stato che parte dalla propria interiorità (e non dalla mente)
per irradiarsi fuori, investendo tutto quello che incontra, inglobandolo a dismisura,
fino a colmare ogni angolo del materiale e immateriale,
fino a farti sentire, per un lungo istante, che tutto fa parte del tutto...
E pure tu, scintilla di ogni cosa, sei diluita e ti perdi dentro l’infinitesimo.
Posso ascoltare la crescita dell’ albero, il cammino del sasso, la voce della tartaruga,
e li amo… poiché siamo in loro, e loro e tutto quello intorno siamo noi…
E pure io, tornato a logiche terrene, non sono (né sarò mai) più lo stesso…
E pure io, piccolo essere figlio dei miei tempi, sono ovunque e l’eternità…