mercoledì 31 marzo 2010

Cinque stelle e PD: mission complete!!

Perdonatemi, a freddo, una lettura moderatamente positiva di queste ultime elezioni regionali, non prima di un paio di drammatiche considerazioni: il verde razzista impera e questo è il più grande pericolo presente e futuro che si approfitta dei bassi istinti dell'italiano medio. Come scrivevo nel precedente articolo, il fenomeno Berlusconi è al suo declino: per lui numeri ai minimi storici, tenuto in piedi, per l'appunto, solo dalla Lega e dal suo migliore alleato, per cui continuerà impunemente a devastare il paese per i prossimi tre anni...
Detto questo, guardiamo al positivo: il solito italiano medio (lungi dal togliersi la lana di dosso) si sarebbe aspettato che a raccogliere il testimone fosse "l'opposizione per eccellenza": il PD. Ma questo democratico partito, chissà perché, è a sua volta alla deriva dei numeri.
Bisogna dirlo, Il vice di D'Alema ha fatto un ottimo lavoro nel soccorrere l'amico in difficoltà: ero convinto che costretto dagli eventi e messo alle strette nell'infierire sul "centro-destra" sarebbe stato inevitabilmente portato a vincere, seppur di misura, specialmente nel Lazio della vittima predestinata Bonino. Invece il PD ha svolto al meglio il suo compito cominciando nello scegliere un candidato, proprio nel Lazio, non gradito a tutti. In Piemonte poi la candidatura di Bresso con il suo asso nella manica (leggi dichiarazioni suicide sulla TAV e nucleare) è stato un autentico capolavoro. Era difficile, ma sono stati fantastici: proponendo nel loro programma il nulla assoluto, mantenendo toni da camomilla e rimanendo avulsi dalla realtà civile in fermento (leggi Popolo Viola, Popolo delle Agende Rosse, Movimento a Cinque Stelle e web in genere). Peccato per Bersani che in Puglia si sia auto imposto il buon Vendola: beh, sarebbe stato troppo anche per questi fuoriclasse della sconfitta a favor di nano. Per quanto riguarda le regioni più resistenti quali la Toscana, Umbria ed Emilia Romagna... si sta lavorando per il futuro.
Successo per i vertici PD, perché "non abbiamo perso"... è solo il votante piddino che non l'ha ancora capito. O forse sì, ha capito tutto e sono tutti vincenti. Dunque: lunga vita a Re Silvio.
Successo meritatissimo anche per il Movimento a cinque stelle: mission complete!!
Chi si è sorpreso dell'affermazione grillina, non ha il polso della rivoluzione culturale in atto nella rete, del malcontento di chi, proprio nell'area PD, ha mangiato la foglia del gioco sporco di questo partito, ma soprattutto non si è reso conto che finalmente dopo tanto deserto, nella politica italiana, Grillo e i suoi hanno partorito un programma di tutto rispetto. Come ricorderete, tempo fa, molto saggiamente, il PD ha rifiutato l'ingresso di Beppe nei suoi ranghi: gli avrebbe fatto rischiare un possibile salto di qualità e vittorie elettorali oltre che vedersi smascherare i propri altarini dall'interno. Complimenti Partito Democratico!! Complimenti Beppe!!
Molto Bene poi l'Italia dei Valori, De Luca (PD) a parte: Di Pietro si è sputtanato invano, ed era anche largamente prevedibile. Si attendono sempre, per l'infausta scelta, sull'onda della coerenza del partito, le sue dimissioni (che ovviamente non arriveranno mai).
Concludendo: la società civile con l'elmetto, la vera opposizione e la vera politica sono in ascesa, e questo è un gran bel segnale per questa povera Italia. PDL e il PD sono in inesorabile caduta, perché, come dicevano i tarocchi, il futuro non inizia per PD... Ora però facciamo in modo che non si tinga di verde...



giovedì 25 marzo 2010

RaiPerUnaNotte



Non si puo' fermare la libera informazione...
Non si puo' fermare la Rete.


lunedì 22 marzo 2010

Un Caravaggio simil dantesco...

Nel mezzo del cammin di nostra vita,
ci ritrovammo in una giornata oscura,
che la democrazia era smarrita!
Hai quanto a ricordar questa storia è cosa dura:
mi par su un colle rimembrar di una parata,
di trombe e soldatini che a nessun fan più paura.
"Fate piano col tamburo e la cantata,
che Morfeo è lassù col suo guanciale!"
quando lieve dal palazzo una ventata.
Gli occhi nostri scendon ora e più non sale
e non vi so dir se in sogno o pur davvero,
l'ingresso alle scuderie del Quirinale...

Barbara, nostro Virgilio, ci aspettava davanti all'obelisco sul colle. Noi, ritrovatici in abiti d'altri tempi ci siamo radunati intorno a lei.
Che anno era? Forse la fine del cinquecento o inizi seicento...
Di un certo Michelangelo Merisi, burrascoso personaggio lombardo, comincia a parlarci: "E' un attacca brighe, ovunque vada litiga con qualcuno, ma non è certo uno stupido! E' ospitato dai signori che gli commissionano le opere... e pensate a quali conoscenze può avere accesso!".
Poi ci conduce in ambienti che dovevano esser stati delle stalle. Con la premessa di un caratteraccio, avevamo addosso un po' di timore, quasi entrassimo nella bocca dell'inferno...
Era la sua bottega? Lui per fortuna non c'era. Ci ritroviamo davanti ad un quadro:"Vi guarda, con il suo sguardo lascivo...".
In effetti, rifletto, cerca l'interlocutore. Vuole coinvolgerti nel quadro, ti ci fa entrare, ne sei parte. Forse il dipinto si completa solo quando il tuo sguardo entra in asse con il suo. Eh sì, deve averlo concepito con una persona davanti, che diventa essa stessa pittura, o lui, questo ragazzo diviene reale... ma cosa vorranno dire i suoi occhi?
"E' un innovatore, i suoi colleghi non lo vedono di buon occhio. Guardate la frutta: è rappresentata nella sua realtà, compresa quella "passata"... prima d'ora la natura veniva rappresentata nella sua massima bellezza..."
E' stupefacente la resa dei particolari, la superficie della pesca, e quanto possa essere bella anche una foglia avvizzita...
"...non c'è differenza tra il cesto e il ragazzo... per lui sono ugualmente importanti..."
Importante sembra essere anche la più piccola piega della sua camicia.

Non sembra una bottega, pensavo, bensì la raccolta di qualche collezionista: un ammiratore forse. Quando ci si para di fronte la conversione di San Paolo...

"Lo sfondo è assente, come quasi sempre, e la scena è drammatica, caotica: le mani davanti agli occhi, il cavallo in movimento... tra le prime opere a figure intere di questo artista..."
Dal vivo il quadro era imponente: ricordavo di aver visto un'altra "conversione", a palazzo Borghese, non ricordo quanto tempo prima, ma era la stessa mano... "questa è più bella!" ho esclamato... ma la nostra guida, redarguendomi con lo sguardo ha fatto notare quanto nell'altra, posteriore, si fosse raggiunta una maggiore maturità: più essenziale, con meno personaggi e certamente più efficace.
Questo artista, ci dice poi, conduce una vita non priva di vizi: dal gioco, alle donne... anche prostitute, che spesso dipinge nel ruolo di Madonne...
Quale accostamento, ho pensato... forse è un "tiro" ai denarosi e cattolici committenti: chissà quante risate alle loro spalle... O forse è ancora una volta la cruda realtà, quella della sua vita, che brutalmente viene riportata sulla tela... e bene e male, sacro e profano si mescolano come in un purgatorio...

Mentre ero assorto nelle mie riflessioni, con gli altri come me rapiti dalla bravura di questo Michelangelo, eccoci ancora ad un'opera commissionatagli:
Non si utilizzano molti colori, e spicca sempre il rosso", notava uno di noi... E' vero, ho pensato.
"La luce, non è mai "reale", le fonti luminose sono molteplici e funzionali":
servono a mettere in evidenza un personaggio o una parte della scena piuttosto che un'altra, rappresentano in qualche modo anche lo stato d'animo che vuol essere trasmesso... e quella luce sull'armatura rivolta verso lo spettatore, quasi a cercare un punto di contatto con lui, ancora una volta lo porta dentro il quadro...
"Quello alla destra che tiene la lanterna è un suo autoritratto..."
Significativo: è lui che mette in luce la scena, ce la presenta... e ancora una volta "ci rappresenta l'attimo"...
Il bacio di Giuda: più guardavo con attenzione i dettagli, che la nostra amica guida sapientemente ci forniva, più comprendevo la grandezza di un pittore che già l'occhio profano aveva intuito...

Le opere si moltiplicavano al nostro sguardo, una più bella dell'altra, e sembrava un cammino nell'arte, fisico ed interiore...

Giuditta decapita Oloferne:
Una scena dalla straordinaria bellezza e al tempo stesso crudele, con ancora una volta il rosso che spicca: questa volta dalla gola di un uomo.
La mimica dei protagonisti è eccezionale: la repulzione della fanciulla che però deve compiere il gesto; l'incitamento dell'anziana ; il volto sofferente della vittima.
Non tante parole di fronte a questa tela, solo ammirazione.
E' il volto dell'anziana che più mi colpisce: i dettagli del suo viso e del viso di altri anziani in altri suoi quadri mi hanno fatto pensare al profondo amore che Merisi deve avere della vita in tutte le sue forme, anche quando la bellezza viene meno per l'azione del tempo. L'anziana, così come quella frutta bacata che avevo visto prima, esprimono una bellezza che va al di là del bello: è la bellezza del reale, la bellezza della vita in qualsiasi forma si presenti.
Solo chi ama smoderatamente la vita può dipingere come Michelangelo Merisi.

"E' latitante, cercato dalle guardie di Malta, rifugiato in Sicilia, poi a Napoli... ma continua sempre a dipingere ovunque vada..."

"La testa di Golia, decapitato, è un suo auto ritratto, forse sente vicino il momento della sua morte..."
Le ultime parole di Barbara mi mettono addosso un po' di angoscia, più di quella testa gocciolante... possibile che l'umanità possa perdere un tale artista a soli 39 anni? Ma è il suo carattere a portarlo in questa situazione... le guardie maltesi lo inseguiranno dovunque e finiranno per ucciderlo per lo sgarbo commesso.
Eppure lo avrei voluto conoscere, avrei voluto vederlo dipingere, creare dal nulla una meraviglia...

Ma forse in questo viaggio tra le sue opere, attraverso la guida di una sapiente accompagnatrice, ho potuto comprendere il suo inferno e il suo purgatorio... nella bellezza dei suoi quadri ho potuto vederne il paradiso... e in qualche modo, Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, io l'ho conosciuto...




P.S.: Non perdete l'occasione di vedere i suoi meravigliosi quadri alle Scuderie del Quirinale: la mostra è aperta fino al 10 giugno ;-)

domenica 21 marzo 2010

Quasi alla fine di un regime...

Trova le differenze:


Questa volta sì, si puo' dire: siamo quasi alla fine dell'impero mediatico...
Non mollerà senza un ultimo colpo di coda, ma siamo ufficialmente entrati nel finale di uno dei periodi più bui della nostra Repubblica: ora possiamo anche cominciare a guardare al domani... .
Gli occhi esprimevano disperazione, il volto invecchiato stanchezza: la situazione gli sta sfuggendo di mano... le parole erano vecchi slogan riciclati a se stesso: sono finiti i colpi dal cilindro... . Quante volte si può ripetere una bugia?? Le sue parole, come sempre, si appellano agli istinti primordiali della difesa della "preda", che in una società sviluppata equivale ai soldi. Sono evidenziati gli aspetti individualistici-egoistici: ognuno per se stesso. Nessun accenno al senso civico di una equa redistribuzione delle ricchezze attraverso un sistema fiscale efficiente che garantisca adeguati servizi a tutti i cittadini.
La strategia più acuta (??) del suo staff di tirapiedi laureati in psicologia delle comunicazioni è stata scimmiottare il rito liturgico al suo gregge, richiamando all'atto di fede del credente-credulone: "volete voi?? si!; volete voi?? no...".
Ma la manifestazione stessa è un disperato tentativo di rimettersi in carreggiata: la musica andava a tutto volume, cantata da stonati livello-karaoke, e pareva un capodanno anticipato... . Quasi quasi il festival delle opposizioni di qualche giorno prima acquista ora una sua dignitosa dimensione: è l'effetto del peggio messo vicino al meno peggio. La politica di oggi è oramai ridotta ad un leggero canzoniere per rallegrare il pubblico.

Le immagini aeree fotografano impietosamente una debacle. Cinquecentomila, dicevano... un milione dicono poi! Ed erano centomila, se ci arrivavano... . Piazza transennata, sistemata ad arte per dare un'effetto ottico... . E solo questo sono: un'effetto ottico, una finzione... Il confronto con il cinque dicembre Viola è improponibile: Viola batte Berlusconi 1.000.000 a 100.000. Palla al centro? No, partita finita... è finito... .
Fantastiche poi le persone che al passaggio del corteo hanno mostrato alle finestre degli edifici drappi viola o rossi, con il disappunto dei facinorosi pidiellini seguiti dai mercenari al seguito.
La rete li deride: ridicoli!; buffoni! Intervistano i partecipanti e scopri la tizia pagata dall'agenzia interinale, le majorette pagate in nero... risposte dai "bamboccioni" che non raggiungono un senso compiuto. Che molti fossero poi stati pagati me lo conferma anche un fidato infiltrato : "Ma lo sai quanto gli hanno dato? 100 euro a testa! Che spreco di soldi! Ti rendi conto quanti soldi? ...Ci ho parlato con le persone venuti da fuori con i pullman, avevano la direttiva di cantare e applaudire a tutto quello che veniva detto...". Chiaro?


Poi Paolo Borsellino messo tra i tarocchi: "i tarocchi d'Italia" dice lo striscione... e si tocca il fondo... . Si dirà che nei confronti di Paolo non c'erano intenzioni dispregiative: ma Paolo in mano a questi manipolatori, corruttori, ladri??
"I risultati del mio lavoro io non li vedrò, li vedrete voi, dopo la mia morte, perché la gente si ribellerà, si ribelleranno le coscienze di buona volontà." (Paolo Borsellino). Borsellino un tarocco?? Attenzione, con queste parole vi ha fatto le carte!! Perdonali Paolo da lassù... . Anzi no! Ripensandoci, sii impietoso, come noi!!!

Ora dicevo, possiamo cominciare a guardare al domani... e i tarocchi dicono che il futuro non comincia per PD...



P.S.: Voglio riportare il commento semi-serio del Popolo Viola di Palermo (Filippo):

"Dopo aver visto le immagini, sentito e letto alcuni commenti, mi viene questa considerazione: Teniamo conto che, anche se i partecipanti alla manifestazione sono stati 150.000, almeno 1/3 erano comparse pagate, totale 100.000, di quest'ultimi almeno la metà non aveva idea del motivo per il quale stavano manifestando, totale 50.000. Di questi 50.000 almeno 49.000 sono stati comandati per partecipare rimangono 1.000. Di questi 1.000, 999 erano: deputati, parlamentari, senatori candidati consiglieri comunali etc.. di maggioranza, quindi non si capisce contro chi stavano protestando! Rimane 1, ma stiamo parlando di un corruttore, colluso con la mafia, amico di Craxi, iscritto alla P2 etc.. in un paese normale dovrebbe stare in GALERA. TOTALE 0."

P.S.2: non si poteva non mettere in coda questa fantastica testimonianza di belati in ordine sparso... buona visione ^___^

giovedì 18 marzo 2010

Il discorso del Popolo Viola di Palermo

Mentre si svolgeva il festival dell'opposizione italiana in Roma, il Popolo Viola organizzava manifestazioni nel resto della penisola, isole comprese. E mentre ero a Roma, un po' "viola" e un po' "agenda rossa", e seguivo il discorso di una palermitana nella mia città, una mia amica leggeva un discorso proprio a Palermo.
Il Popolo Viola a Palermo (e in Sicilia in genere) ha per me un significato forse più importante che nel resto d'Italia. Questa regione, tra le tante bellezze, si porta dietro il fardello di quella mafia che oggi ritroviamo al governo (e sparsa nel resto d'Europa e del mondo). Proprio per questo, la mobilitazione e presa di coscienza dei suoi abitanti ha doppia valenza come messaggio chiaro e deciso ad un sistema che ci ha portato sull'orlo di un declino. La gente non ci sta più, in realtà nella sua maggioranza non c'è mai stata e ora nel momento più buio della storia della Repubblica, si riscopre nell'unità d'intenti e nel coraggio e scende in piazza per gridarlo!
Forse mai come in questo momento storico combattere il marcio di una sporca politica vuol dire combattere anche il pianeta della malavita, e le due cose nello spirito del Popolo Viola si confondono quando portiamo in alto (e nei cuori) i valori di uomini come Falcone e Borsellino.
Il movimento Viola è la giusta reazione allo sfacelo politico italiano: all'accentramento arrogante di potere media-economico di un uomo sugli altri, all'allontanamento dei princìpi della Costituzione, e cosa forse più grave, al tradimento di una precisa classe dirigente di opposizione nei confronti dei propri elettori.
Serviva un "organo di controllo" nei confronti dei partiti, così esposti alla corruzione... e qualcuno che li costringesse ad orientarsi per il bene del paese: queste le funzioni che il Popolo Viola, spontaneamente autoconvocatosi dalla rete, ha assunto.

Un grande in bocca al lupo per il futuro del Popolo Viola tutto e di Palermo in particolare.

Ecco il discorso che Alessandra ha letto sotto la pioggia ai suoi concittadini.

CAPPELLO INTRODUTTIVO:
E' la normalità che viene richiesta, perché è il bene perduto. E' la democrazia che si reclama, perché è in un "regime di fatto”, in un “regime mediatico" o in qualunque altro modo lo vogliate chiamare, che stiamo vivendo. E' la giustizia che viene invocata, perché calpestata... Sono le dimissioni che si chiedono, perché sacrosante!!
Se oggi siamo qui, se il Popolo Viola è chiamato a prendere in mano le redini del destino del proprio paese, è perché qualcuno ha tradito la nostra fiducia! Chi era preposto a governare ci ha ingannato, chi era preposto a fare opposizione, ci ha ugualmente ingannato (o ad essere buoni non è stato all’altezza). Ora tocca a noi contrastare il declino sociale e culturale in cui siamo stati trascinati. Non è più il momento di delegare qualcuno al nostro posto. E’ il Popolo Viola, apolitico, apartitico, libero da ogni vincolo di potere, che deve dettare le regole ai partiti per raggiungere quel grado di civiltà accettabile, oggi così lontano… .

IL DECRETO SALVA LISTE:
Il Decreto salva liste è l’ennesimo atto di arroganza che questo governo si è permesso! che questi nostri dipendenti si sono permessi… perché questo sono e si dimenticano di essere: nostri dipendenti. La gravità di questo sopruso, del gesto, al di là della decisione del Tar che lo ha reso nullo, la dice lunga sulla decadenza del momento storico che stiamo vivendo. L’arroganza di voler imporre il verdetto ai giudici, di interpretare la legge, o meglio stravolgerla incostituzionalmente; la firma fulminea e collaborativa del Presidente della Repubblica: queste le cose che hanno ancora una volta ferito il paese… e non a caso molti hanno indicato il 05/03/2010 come il giorno della morte della nostra democrazia.

LEGGITTIMO IMPEDIMENTO:
Legittimo impedimento: l’ennesimo “titolo” apparentemente innocuo per coprire l’ennesima porcata. L’ennesima mancanza di rispetto verso il popolo italiano. “La legge è uguale per tutti”, questa frase che campeggia nelle aule dei tribunali non ha ormai più ragione di essere. Perché qualcuno, per non rispondere delle proprie azioni, come ognuno di noi sarebbe chiamato a fare, le leggi le stravolge e le vìola! Abbiamo un Presidente del Consiglio che si permette di partecipare a festini con escort, di andare a feste di compleanno di diciottenni, di intrattenersi al telefono con i vertici RAI per decidere delle sorti di alcune scomode trasmissioni… ma non trova il tempo di rendere conto alla Giustizia... . Legittimo impedimento l’ultima scappatoia, l’ennesima legge a proprio vantaggio che ha sottratto, questa sì, tempo e spazio ai problemi reali del paese. Caro Presidente del Consiglio, il Popolo Viola le dice: legittimo impedimento?… leggittimo un cazzo!

LA DEMOCRAZIA:
E’ questa l’Italia che volevamo? Per cui hanno dato la vita Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato? Possiamo ancora dire, alla luce dei fatti, di essere in una democrazia? Non siamo più una democrazia, o siamo molto vicini a non esserlo: L'Italia assomiglia di più ad una dittatura con il guscio sottile della Repubblica, fondata sulla corruzione, sulla truffa, sulla malavita! La democrazia è un qualcosa che giorno dopo giorno, sopruso dopo sopruso, illecito dopo illecito, complici i programmi televisivi che ci hanno distolto dalla realtà, abbiamo perso… . Di questo dobbiamo ringraziare lei, Presidente del Consiglio! La democrazia è un bene da difendere ogni giorno e di cui ci dobbiamo riappropriare!!

CONCLUSIONI: Guardateci, vestiti di viola contro ogni convenzione, contro ogni sciocca scaramanzia, manifestare per la giustizia e la democrazia. Guardateci combattere pacificamente e determinati il cancro che ha colpito questo paese, che ha preso i centri di potere ed infine il controllo delle menti. Guardateci, perché noi, non i partiti che ci hanno rubato gli ideali, siamo la nostra ultima speranza... . Vergognatevi dell'apatia che vi incolla alle sedie e vi fa cianciare uno sterile lamento... . Difendeteci, perché se prendono noi avranno preso tutto... .

"Bravaaa!!!", "Un discorso emozionante..." le hanno gridato, le hanno detto... . Io non ti ho potuto ascoltare, ma devi essere stata grande ;-)



P.S.: Per apolitico, nel discorso, si intende un movimento che non pratica la politica tradizionale di partito, ma una forse più vera, da fuori, dal basso, dal popolo...

domenica 14 marzo 2010

Il festival dell'opposizione: punto di vista viola

Mare di bandiere variopinte... e a stento si vedeva il palcoscenico. Il viola fa da collante ma non predomina tra i duecentomila per "l'ammucchiata" (definizione dal basso, intesa come di Berlusconi n.d.s.) al grande evento.
Si è tenuto un bel concerto ieri a Piazza del Popolo in Roma, di più, un festival! Il festival dell'opposizione italiana... " ma il PD allora che c'entra?" "è l'organizzatore..." "Ah!".
La classe dirigente che ha consegnato a Berlusconi i media e l'Italia, tra un inciucio e l'altro, si vede costretta in prossimità delle elezioni a dover imporre opportunisticamente il suo ruolo leader dell'opposizione, così come deve recitare il copione. I vertici PD sono altresì costretti a non ignorare alcuni eventi (altri sì n.d.s.).
A condurre la vj di Mtv Paola Maugeri, che di politica non ne capisce un'acca, ma ci presenta in apertura un buon numero di gruppi di nicchia "che fa sempre alternativo di sinistra..." ci ragguaglia una fonte viola. Bravi, davvero bravi.
Ora, non mi ricordo i nomi di tutti i partecipanti, ma c'era anche quel gruppo (nobraino?) così originale che stava dalla Dandini in questi giorni... non si è badato a spese!
Giusto il tempo di presentare il primo ospite (il socialista Riccardo Nencini) che ha il compito di "pilotare" la piazza verso un comportamento di rispetto nei confronti del Presidente della Repubblica che ha firmato fulmineamente e collaborato all'ennesima porcata incostituzionale; discorso applaudito da alcune scimmiette ammaestrate e ascoltato con attonito silenzio, alcuni sparuti fischi e parole di dissenso da altri. Si rimette mano alle chitarre! Non prima che l'ospite citi una canzone di Vasco (Sally n.d.s.). "Questa citazione..." dice la conduttrice "è proprio..." "una caxxata", si conclude tra la gente sotto il palco, mentre lei opta per "piacevole sorpresa...".
Mi guardo smarrito intorno, guardo Paolo e Giovanni, i miei amici, poi l'orologio... Sento un senso di disagio. Poi chiedo: "ma è il primo maggio??" e di risposta :"e dopo Boldi e De Sica che ci fanno vedere?"
E' il momento del secondo ospite della giornata: Emma Bonino! Applausi, senza esagerare. Cita Gandhi, ci dice che il suo partito non è in piazza e che "siamo cittadini, non sudditi!" Bene!. Insomma, ormai ci si trova e rappresenta tutti, anche se non tutti la amano. Doveva essere la vittima sacrificale per le regionali nel Lazio senonché un panino ha rovinato la frittata! Alla fine si leva un timido "Emma! Emma!".
Riprende la manifestazione canora: "vi piace il jazz?" "sì, ma ce lo sentiamo a casa!!" si afferma dalla piazza! (però, ragazzi, che bravi questi musicisti!!!). "Ma siamo venuti ad una manifestazione o al festival di Sanremo??". Il nervosismo comincia a serpeggiare soprattutto nell'area viola. Gli iscritti ai partiti invece sono molto più pacati, anzi, rallegrati dalle molteplici note. Io conforto i "miei": "tranquilli, li rassicuro... più avanti c'è Cristicchi...". Ma intanto c'è Frankie Hi Nrg con una bellissima "quelli che benpensano"... uno dei pochi slogan (fuori la mafia dallo stato!) è soffocato dalle note...
Ma veniamo ai super ospiti: spopola Vendola (il più applaudito) con le sue arti oratorie e la sua enfasi che ci riportano al lavoro e all'unione d'intenti (e ad un senso alla giornata n.d.s.). Un'imbavagliato e sottomesso Di Pietro si allinea per il bene comune a non parlare di scomode realtà, anche se non manca di criticare il fatto che solo ora gli altri partiti si sono accorti del pericolo piduista e che per le leggerezze passate "dovrebbero fare un atto di umiltà e chiedere scusa...". Lo hanno fatto?? Naaah!. Segue Ferrero.
Ma ecco tra un canto e l'altro, il padrone di casa: Bersani (non Samuele!). Si alza di qualche decibel il microfono (la voce deve dominare la piazza...) e parte il cantante più atteso. Non male le sue parole (gliele ha scritte D'Alema? n.d.s.): bla bla bla lavoro, bla bla bla Costituzione, bla bla bla unione, bla bla bla vinceremo! (guarda Pierluigi che questa volta non hai alternative! n.d.s.). Il tutto condito da qualche battuta che prende sempre il suo porco applauso: "perché Berlusconi non prende la carriola e porta via le macerie? (dall'Aquila n.d.s.)" "che faccia presentare le liste alla protezione civile la prossima volta!".
Cristicchi sul palco... uno, due, tre pezzi, come gli altri del resto... applausi per l'amato cantautore!



"Insomma tu per chi voti?" "beh... sono combattuto..." dico guardando Giovanni e Paolo quasi a scusarmi con loro per averli portati con noi, "ma penso di votare per Stefano Di Battista... il suo sax è grande!! Certamente il migliore!"
Ma alla fine vince sul filo di lana Cristicchi con la geniale trovata di intonare le note della canzone del Principe dello stivale.
"Mi sa che anche questo festival era truccato..." "eh sì... mi sa proprio di sì!!".




P.S.1: Nonostante l'edulcorata manifestazione, il compitino è stato raggiunto: gerarchie stabilite e tutti uniti contro Berlusconi... Ma devo dire di aver provato dei brividi sulla schiena al pensiero che certi individui possano essere il solo nostro futuro.

P.S.2: Premio indiscusso della critica ad una professoressa siciliana, Barbara Evola. Ma come si chiami non importa: quel che conta è che il suo intervento, vero, dal basso, ha catturato tutti e fatto scuola e doposcuola ad ogni politico italiano, parlando con la disperazione di chi il regime lo sta vivendo sulla propria pelle. Ha aggredito il microfono con l'urgenza del dolore e lo ha rilasciato con la stessa forza, per tornare a confondersi tra la gente. Nella piazza un lungo istante di silenzio... seguito da applausi scroscianti.



P.S.3: Al Popolo Viola, davvero altra cosa, unico vero vincitore della giornata, unica vera alternativa ideologica e culturale italiana, alcuni scatti da tenere in archivio: