lunedì 20 dicembre 2010
Buon Natale
martedì 30 novembre 2010
L'ultimo messaggio di Monicelli
domenica 28 novembre 2010
Ovvietà climatiche
lunedì 22 novembre 2010
A cena con un berlusconiano
mercoledì 10 novembre 2010
I pagliacci e le verità di Pulcinella
P.S.: Qualora anche cadesse, resterà impresso ancora per anni, sui nostri visi, il trucco di un clown...
lunedì 8 novembre 2010
HOME: la nostra terra
domenica 10 ottobre 2010
Mostri e vittime
E sulla Chiesa? Per quel mostro tentacolare che è la Chiesa quante ore di processo in televisione? Quel prete che dopo aver violentato una quindicenne dice ancora messa e cento altri ancora sotto un complice silenzio... Nella scala della mostruosità è peggiore chi commette o chi copre uno stupro? Ma bisogna saper contestualizzare: non dire il nome di dio invano tranne che nelle barzellette; non desiderare la donna d'altri, ma per i bambini invece... e mi raccomando: alla Chiesa non piacciono in provetta.
Quanto siamo vittime e quanto carnefici? Vittime del tubo catodico che ci forma e ci deforma e di un giornale che si chiama il Giornale, quasi a beffeggiare ancora di più chi lo compra e lo segue come un vangelo. Il Giornale: organo di manganello mediatico al servizio di un mostro che controlla le menti e le tiene in ostaggio. Noi, a nostra volta, padri e madri di quel mostro che ci tiene sotto giogo: mostri che generano mostri. In fondo quella mafia, quella massoneria ce l'abbiamo dentro quando pensiamo che va bene "mangiare tutti un po' " e comunque "io bado al mio". Il mostro ce l'abbiamo dentro quando lo votiamo con lo sguardo assente ripieni di frasi fatte che rigurgitiamo a chi accende il cervello e ci chiede una spiegazione. Noi mostri e vittime: noi povere fragili menti che, oggi, in mente hanno Sarah Scazzi e che dopodomani dimenticheranno tutto.
Muoiono soldati in una guerra chiamata missione di pace e c'è chi distrattamente pensa all'onore dei soldati e della patria anziché all'idiozia, all'assurdità di tutto questo: onorevoli eroi o piuttosto coglioni, vittime di loro stessi e del loro piccolo paese di mostri che li ha convinti che questo significa servire un paese e fare soldi.
sabato 2 ottobre 2010
No B Day 2: la sfiducia viola
Intendiamoci, l'onda viola non rappresenta tutta la penisola, comunque in preda al sonno imposto dai media, e se non ha inciso a fondo l'oceano di gente del primo raduno non ci si può attendere molto dal secondo. Forse tutto questo serve più a noi che c'eravamo, a chi non c'era ma avrebbe voluto esserci. Serve comunque a fare pressione in alcuni partiti (non pensate al PD). La speranza è che il tam-tam sia importante per informare e risvegliare la società e che possa incidere sulle future elezioni.
Prima dell'avvio del corteo tra le persone e nelle interviste televisive si discuteva della carenza di partecipazione e conseguentemente, individuata come una delle cause principali, della spaccatura all'interno del popolo viola su cui vale la pena spendere due parole:
Questa data era stata indetta dalla pagina nazionale viola che non si è consultata con i vari gruppi locali. Il mal contento dei vari gruppi montava comunque già da tempo e riguardava la mancanza di democrazia di chi gestiva questa pagina, autoproclamatasi e con a capo tale Sanprecario, personaggio senza identità. Con il tempo, come ho avuto modo di appurare in febbraio parlando con uno dei gestori di un gruppo locale e poi seguendo l'evoluzione delle polemiche che hanno divampato in seguito, si è cominciato ad accusare di strumentalizzazione la pagina nazionale viola, rea di censurare chiunque facesse scomode domande in merito. Ha cominciato a circolare la voce che dietro le loro azioni ci fosse la regìa di un partito o più partiti che volessero strumentalizzare i viola (Idv - PD gli indiziati). Lo stesso Paolo Flores D'Arcais (micromega) ha preso le distanze dalla pagina nazionale convocando i gruppi viola per il 16 ottobre. Quel che è certo è che un raduno nazionale non c'è mai stato, mentre circa 56 gruppi viola si sono riuniti e si sono dati una carta etica ed un'autoregolamentazione democratica.
Detto questo, eravamo comunque tanti e, una volta compiuti in maniera snella il percorso e l'ingresso in Piazza San Giovanni al grido di "fuori la mafia dallo stato!" e "Berlusconi porzione di escremento" (ma non sono sicuro si dicesse proprio così...), sono iniziati gli interventi: emozionante quello della sorella di Stefano Cucchi, bello il discorso del professor Rodotà, quello della direttrice del Manifesto e l'intervento dei Partigiani dell'ANPI. Non me ne vogliano gli altri, ma il discorso principale, l'anima della manifestazione è stato Salvatore Borsellino con un grande discorso che su RaiNews24 (mi hanno poi riferito) è stato purtoppo tagliato sul nascere.
"Quando parla lui parlano due persone, sono i due fratelli..." ha commentato il conduttore della serata. La conduttrice invece, all'arrivo del nostro cartello davanti al palco con Paolo e Giovanni, non ha potuto fare a meno di salutarli e portarli all'attenzione di un applaudente pubblico che aveva già fatto incetta di fotografie dei loro mezzi busti sorridenti durante il percorso.
domenica 26 settembre 2010
Le due facce del Grillo
Mi ha colpito, nel tempo, apprendere che molte persone non vedevano di buon occhio Beppe Grillo, anzi, lo accusavano dei più disparati doppi fini nel suo impegno sociale.
Reduce da una serie di successi con il suo Movimento a Cinque Stelle e dalla recente manifestazione di Cesena (Woodstock Cinque Stelle) "rischia di spazzare gli altri partiti politici..." come ha avuto modo di dire recentemente Santoro nella sua Annozero tra il serio e il faceto.
Certamente è portatore sano di una politica più alta, di programmi ed idee all'avanguardia. Lo stesso Popolo Viola in un certo senso deve riconoscergli la paternità. Il suo movimento dà l'impressione di essere anche troppo avanti nei tempi e per questo rischia di risultare poco compreso.
Troppo facile però inserirsi nel nulla assoluto dell'attuale corrotta politica italiana anche senza il favore dei media.
Grillo e i media
Uomo libero, per Grillo destra o sinistra (presunti) non ce n’è per nessuno… PDL e PD sono i controllori dei maggiori media e instauratori dell’attuale regime… e questo dice tutto. Dalla cacciata RAI 1986 (editto bulgaro ad opera di Craxi) è in atto una campagna mediatica che tende a screditarlo. Buffoni che vogliono far passare per buffone chi di mestiere fa il comico (ironia della sorte). Questa è la strategia utilizzata nel nostro tempo per rendere inoffensivo un fastidioso personaggio pubblico (anni fa avrebbe risolto una bomba)… e per questo italiano medio è più che sufficiente. Rifugiato nella nicchia del web, Grillo ha creato uno dei blog più cliccati, attraverso il quale passa un fitto scambio di notizie altrimenti sotto silenzio. Interviste a personaggi e persone qualunque, visibilità a giornalisti del calibro di Travaglio (patrimonio giornalistico mondiale), gente portata in piazza (V-day), referendum contro leggi “porcata”, migliaia di persone sensibilizzate, creazione di liste civiche a cinque stelle, appoggio a De Magistris e Sonia Alfano alle europee… dimentico molto, ma direi che basta e avanza. Da www.beppegrillo.it ha saputo trarne il massimo utilizzando anche il linguaggio comico-teatrale perché ha capito che al “tele” italiano si arriva con una battuta e non con la noiosa serietà. Da lì diffonde il suo pensiero, esattamente come qualsiasi blogger, con i pregi e i difetti di ogni persona, perché lui, come ognuno di noi, non è portatore del Verbo.
Grillo e il confronto
Ogni blogger con un minimo di visibilità sa cosa siano gli attacchi gratuiti: Grillo ci ha messo la faccia, il contenitore a disposizione delle persone che possono ragionare sull’informazione e quanto proposto, ma il dialogo in un clima di contestazione mediaticamente “soffiata” diventa difficile, anche con i numerosissimi grillini stessi. Lui ha messo delle linee guida nella carta di Firenze dopo un confronto con i maggiori meetup: ad ogni lista civica, poi, il compito di seguire il canovaccio di un pensiero. La cosa migliore era quella di evitare inutili discussioni con chi non capisce (o fa finta) e vuole screditare. Per quanto riguarda il confronto in TV, preferisce esprimere il suo pensiero in collegamento esterno o in differita, senza contradditorio immediato, per il semplice motivo che, come sempre, in queste trasmissioni ci sono i soliti pupazzetti politici con i foglietti (che chi di dovere ha preparato) tracimanti idiozie che tendono a buttare in confusione il discorso. Il concetto è: io dico la mia, il pubblico ha l’opportunità di ascoltare, poi dopo replicate quanto volete, infangate, denigrate, ma senza di me… non c’è confronto con personaggi di tale squallore. E’ la stessa scelta di Santoro ad Annozero con Travaglio: avrei fatto lo stesso.
Beppe, hai una certa età, i soldi li hai fatti (con il sudore), per riempire le sale non ti servono mezzucci, non sei compreso: chi te lo fa fare? Perché metti in pericolo anche la tua incolumità e non ti pieghi al potere? “Il fatto è che poi vedi tuo figlio piccolo, ti guardi allo specchio e dici che non ti puoi tirare indietro, non puoi lasciargli questo paese, disattendere chi ha riposto in te una speranza”… ti credo, non mi basta sapere altro.
Non sorprende l’opinione dei media e di chi ne è ammaliato, sconcertante invece la posizione del collega Luttazzi, che stimo per intelligenza (meno in questa occasione). Luttazzi, ricevuto lo stesso trattamento mediatico del collega, giudica chi esercita satira incompatibile con l’attivismo politico, dimenticando che un comico è anche e soprattutto un cittadino. Accusa Grillo di populismo e demagogia adducendo motivazioni dal sapore qualunquista. Vinta una causa contro Berlusconi per auto difesa, di Luttazzi non si registrano iniziative significative al di là del palco. Ho troppa stima della persona per maliziare sul perché di tali parole… preferisco pensare ad un abbaglio e pagare il biglietto per un suo spettacolo.
Ringrazio Beppe Grillo per quanto ha fatto e sta facendo per il nostro paese. Comunque pronto, sia chiaro, a criticarlo duramente qualora dimostri di non muoversi per il bene comune. In qualunque modo la pensiate, nella speranza che sempre più persone tra voi aprano gli occhi, seguano l’esempio e si uniscano a remare tutti attivamente per un’Italia veramente libera e democratica… contrapponendo resistenza a questo regime che, spero lo avrete capito, non è solo Berlusconi.