Spinti da un'urgenza di vera libertà e informazione, di quella che cercano le nostre mani e vedono i nostri occhi: chiamateci blogger o se preferite "i risvegliati" da un sonno-Morfeo che ha colpito i nostri amici, fratelli e genitori... in molti casi noi stessi.
Alcuni non sanno perché siano in questo tempo e in questo spazio: ma nessuno è qui, tranne poche eccezioni, per protagonismo stile "Italia uno".
Siamo stati chiamati da qualcosa che stonava, che non andava nella quotidianità delle nostre vite, e un grido si faceva strada dalla gola e cercava sfogo per essere emesso.
Siamo stati chiamati da qualcuno che ci ha bussato sulla spalla per farlo a nostra volta ad altre centinaia e offrire il nostro punto di vista, la pillola rossa di una scomoda conoscenza.
BlogNews, come una nuova Zion, ci offre riparo da un virus che ha infettato il nostro mondo e sta formando le nuove generazioni come numeri e pile di un sistema da cui succhiare, e ridurci ad un involucro senza coscienza critica.
Dalla nostra nicchia, dal centro di una blog-sfera senza destra né sinistra frutto di un programma, a migliaia di chilometri da una superficie di superficialità mediatica, ci riorganizziamo, ci confrontiamo, ci votiamo: ma non basta. Noi sappiamo chi siamo, di cosa stiamo parlando, altrimenti non saremmo qui... ma non basta.
Abbiamo capito (o lo stiamo per fare) che non c'è un eletto, ma un frammento di esso in ognuno di noi e che uniti possiamo, dal basso, preparare la nostra controffensiva.
Ci sarà il tempo, non ora, in cui da qui produrremo un terremoto che sconquasserà gli automi del potere e ne vedremo fuggire i suoi servi. Un tempo in cui i mezzi di controllo dovranno cedere all'unica fonte di confronto attendibile alla quale le nuovi generazioni future attingeranno per poi parteciparne attivamente.
Fino a quel momento formiamo la Resistenza, chiediamo la Resistenza... noi siamo la Resistenza.
Alcuni non sanno perché siano in questo tempo e in questo spazio: ma nessuno è qui, tranne poche eccezioni, per protagonismo stile "Italia uno".
Siamo stati chiamati da qualcosa che stonava, che non andava nella quotidianità delle nostre vite, e un grido si faceva strada dalla gola e cercava sfogo per essere emesso.
Siamo stati chiamati da qualcuno che ci ha bussato sulla spalla per farlo a nostra volta ad altre centinaia e offrire il nostro punto di vista, la pillola rossa di una scomoda conoscenza.
BlogNews, come una nuova Zion, ci offre riparo da un virus che ha infettato il nostro mondo e sta formando le nuove generazioni come numeri e pile di un sistema da cui succhiare, e ridurci ad un involucro senza coscienza critica.
Dalla nostra nicchia, dal centro di una blog-sfera senza destra né sinistra frutto di un programma, a migliaia di chilometri da una superficie di superficialità mediatica, ci riorganizziamo, ci confrontiamo, ci votiamo: ma non basta. Noi sappiamo chi siamo, di cosa stiamo parlando, altrimenti non saremmo qui... ma non basta.
Abbiamo capito (o lo stiamo per fare) che non c'è un eletto, ma un frammento di esso in ognuno di noi e che uniti possiamo, dal basso, preparare la nostra controffensiva.
Ci sarà il tempo, non ora, in cui da qui produrremo un terremoto che sconquasserà gli automi del potere e ne vedremo fuggire i suoi servi. Un tempo in cui i mezzi di controllo dovranno cedere all'unica fonte di confronto attendibile alla quale le nuovi generazioni future attingeranno per poi parteciparne attivamente.
Fino a quel momento formiamo la Resistenza, chiediamo la Resistenza... noi siamo la Resistenza.
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