Mi ha colpito, nel tempo, apprendere che molte persone non vedevano di buon occhio Beppe Grillo, anzi, lo accusavano dei più disparati doppi fini nel suo impegno sociale.
Reduce da una serie di successi con il suo Movimento a Cinque Stelle e dalla recente manifestazione di Cesena (Woodstock Cinque Stelle) "rischia di spazzare gli altri partiti politici..." come ha avuto modo di dire recentemente Santoro nella sua Annozero tra il serio e il faceto.
Certamente è portatore sano di una politica più alta, di programmi ed idee all'avanguardia. Lo stesso Popolo Viola in un certo senso deve riconoscergli la paternità. Il suo movimento dà l'impressione di essere anche troppo avanti nei tempi e per questo rischia di risultare poco compreso.
Troppo facile però inserirsi nel nulla assoluto dell'attuale corrotta politica italiana anche senza il favore dei media.
Grillo e i media
Uomo libero, per Grillo destra o sinistra (presunti) non ce n’è per nessuno… PDL e PD sono i controllori dei maggiori media e instauratori dell’attuale regime… e questo dice tutto. Dalla cacciata RAI 1986 (editto bulgaro ad opera di Craxi) è in atto una campagna mediatica che tende a screditarlo. Buffoni che vogliono far passare per buffone chi di mestiere fa il comico (ironia della sorte). Questa è la strategia utilizzata nel nostro tempo per rendere inoffensivo un fastidioso personaggio pubblico (anni fa avrebbe risolto una bomba)… e per questo italiano medio è più che sufficiente. Rifugiato nella nicchia del web, Grillo ha creato uno dei blog più cliccati, attraverso il quale passa un fitto scambio di notizie altrimenti sotto silenzio. Interviste a personaggi e persone qualunque, visibilità a giornalisti del calibro di Travaglio (patrimonio giornalistico mondiale), gente portata in piazza (V-day), referendum contro leggi “porcata”, migliaia di persone sensibilizzate, creazione di liste civiche a cinque stelle, appoggio a De Magistris e Sonia Alfano alle europee… dimentico molto, ma direi che basta e avanza. Da www.beppegrillo.it ha saputo trarne il massimo utilizzando anche il linguaggio comico-teatrale perché ha capito che al “tele” italiano si arriva con una battuta e non con la noiosa serietà. Da lì diffonde il suo pensiero, esattamente come qualsiasi blogger, con i pregi e i difetti di ogni persona, perché lui, come ognuno di noi, non è portatore del Verbo.
Grillo e il confronto
Ogni blogger con un minimo di visibilità sa cosa siano gli attacchi gratuiti: Grillo ci ha messo la faccia, il contenitore a disposizione delle persone che possono ragionare sull’informazione e quanto proposto, ma il dialogo in un clima di contestazione mediaticamente “soffiata” diventa difficile, anche con i numerosissimi grillini stessi. Lui ha messo delle linee guida nella carta di Firenze dopo un confronto con i maggiori meetup: ad ogni lista civica, poi, il compito di seguire il canovaccio di un pensiero. La cosa migliore era quella di evitare inutili discussioni con chi non capisce (o fa finta) e vuole screditare. Per quanto riguarda il confronto in TV, preferisce esprimere il suo pensiero in collegamento esterno o in differita, senza contradditorio immediato, per il semplice motivo che, come sempre, in queste trasmissioni ci sono i soliti pupazzetti politici con i foglietti (che chi di dovere ha preparato) tracimanti idiozie che tendono a buttare in confusione il discorso. Il concetto è: io dico la mia, il pubblico ha l’opportunità di ascoltare, poi dopo replicate quanto volete, infangate, denigrate, ma senza di me… non c’è confronto con personaggi di tale squallore. E’ la stessa scelta di Santoro ad Annozero con Travaglio: avrei fatto lo stesso.
Beppe, hai una certa età, i soldi li hai fatti (con il sudore), per riempire le sale non ti servono mezzucci, non sei compreso: chi te lo fa fare? Perché metti in pericolo anche la tua incolumità e non ti pieghi al potere? “Il fatto è che poi vedi tuo figlio piccolo, ti guardi allo specchio e dici che non ti puoi tirare indietro, non puoi lasciargli questo paese, disattendere chi ha riposto in te una speranza”… ti credo, non mi basta sapere altro.
Non sorprende l’opinione dei media e di chi ne è ammaliato, sconcertante invece la posizione del collega Luttazzi, che stimo per intelligenza (meno in questa occasione). Luttazzi, ricevuto lo stesso trattamento mediatico del collega, giudica chi esercita satira incompatibile con l’attivismo politico, dimenticando che un comico è anche e soprattutto un cittadino. Accusa Grillo di populismo e demagogia adducendo motivazioni dal sapore qualunquista. Vinta una causa contro Berlusconi per auto difesa, di Luttazzi non si registrano iniziative significative al di là del palco. Ho troppa stima della persona per maliziare sul perché di tali parole… preferisco pensare ad un abbaglio e pagare il biglietto per un suo spettacolo.
Ringrazio Beppe Grillo per quanto ha fatto e sta facendo per il nostro paese. Comunque pronto, sia chiaro, a criticarlo duramente qualora dimostri di non muoversi per il bene comune. In qualunque modo la pensiate, nella speranza che sempre più persone tra voi aprano gli occhi, seguano l’esempio e si uniscano a remare tutti attivamente per un’Italia veramente libera e democratica… contrapponendo resistenza a questo regime che, spero lo avrete capito, non è solo Berlusconi.