Mare o montagna? Sembra un inutile, tedioso quesito da tg1. Molti di voi avranno già le idee chiare, altri invece improvvisano, uomini dell'ultimo minuto.
Che poi a me questa domanda fa venire in mente gli estremi: bene o male? Yin o yang? Sole o luna? Maschile o femminile?... Come non esistessero le vie di mezzo, le famose sfumature di grigio: collina con piscina ad esempio. La vita poi è una sfumatura di grigio, viviamo dentro le sfumature di grigio, ma di questi periodi ci chiediamo: mare o montagna? Come non esistesse altro. Quel leggero imbarazzo a ricevere questa domanda se si rimane in città: una città in una pianura... magari vicino ad un fiume. Ti viene quasi da domandarti: dove sono se non sono né al mare né in montagna?
Ma mare e montagna è una metafora, un estremo... La montagna è poi la terra e anche se sei in collina puoi considerarti in montagna. E il lago non è poi così diverso dal mare... anche se voi direte: beh sì, ma non è la stessa cosa...
Mare o montagna? Che dilemma! Quale penosa scelta si prospetta in questi giorni d'estate!
Ma tutta questa introduzione, questo girare intorno, in realtà era solo una scusa per dire: mare e montagna.
Mare e montagna sono la natura e la natura è una! Mare e montagna devono stare insieme... L'uno contiene l'altro, l'uno abbraccia l'altro, si completano...
Mare o montagna? No, mare e montagna! Perché viverne uno? Perché privarsi dell'altro?
Mare e montagna sono un tutt'uno, sono insieme... perché scegliere diversamente?
Ma l'uomo di terra, lui... lui non ha scelta:
Che poi a me questa domanda fa venire in mente gli estremi: bene o male? Yin o yang? Sole o luna? Maschile o femminile?... Come non esistessero le vie di mezzo, le famose sfumature di grigio: collina con piscina ad esempio. La vita poi è una sfumatura di grigio, viviamo dentro le sfumature di grigio, ma di questi periodi ci chiediamo: mare o montagna? Come non esistesse altro. Quel leggero imbarazzo a ricevere questa domanda se si rimane in città: una città in una pianura... magari vicino ad un fiume. Ti viene quasi da domandarti: dove sono se non sono né al mare né in montagna?
Ma mare e montagna è una metafora, un estremo... La montagna è poi la terra e anche se sei in collina puoi considerarti in montagna. E il lago non è poi così diverso dal mare... anche se voi direte: beh sì, ma non è la stessa cosa...
Mare o montagna? Che dilemma! Quale penosa scelta si prospetta in questi giorni d'estate!
Ma tutta questa introduzione, questo girare intorno, in realtà era solo una scusa per dire: mare e montagna.
Mare e montagna sono la natura e la natura è una! Mare e montagna devono stare insieme... L'uno contiene l'altro, l'uno abbraccia l'altro, si completano...
Mare o montagna? No, mare e montagna! Perché viverne uno? Perché privarsi dell'altro?
Mare e montagna sono un tutt'uno, sono insieme... perché scegliere diversamente?
Ma l'uomo di terra, lui... lui non ha scelta:
L’uomo di terra
Il mio sguardo non regge l’ azzurro verde del mare.
L’amo, ma la brezza sulla riva mi trapassa la carne
e soffia sulle corde dell’anima un dolore… mi porta via.
Mi porta in un vortice di fantasmi con cui parlo, rido.
Gioco e prendo il sole nel mentre di una mia fissità,
rotta dall’acqua salata che lucida e tremola il paesaggio…
Così gli giro le spalle e torno sui miei passi:
porto via il bimbo che vorrebbe tuffarsi, creare un castello
e perdersi nel calore di un abbraccio che riconosce casa…
Mentre mi rifugio sotto la quercia delle mie radici,
la marea, entrata dagli occhi, rivuole la fonte…
ed il bambino si rannicchia su se stesso.
Ora sogna di andare via da questa terra:
ma io sono qui, nell’ieri come il mio domani,
in attesa che il mare si ricordi di me…
e mi venga a cercare…
P.S.: con questo post mi congedo da voi per le vacanze estive. Dove andrò, a questo punto, l'avrete capito... E voi? Mare o montagna??
Ci rileggiamo a settembre...
Il mio sguardo non regge l’ azzurro verde del mare.
L’amo, ma la brezza sulla riva mi trapassa la carne
e soffia sulle corde dell’anima un dolore… mi porta via.
Mi porta in un vortice di fantasmi con cui parlo, rido.
Gioco e prendo il sole nel mentre di una mia fissità,
rotta dall’acqua salata che lucida e tremola il paesaggio…
Così gli giro le spalle e torno sui miei passi:
porto via il bimbo che vorrebbe tuffarsi, creare un castello
e perdersi nel calore di un abbraccio che riconosce casa…
Mentre mi rifugio sotto la quercia delle mie radici,
la marea, entrata dagli occhi, rivuole la fonte…
ed il bambino si rannicchia su se stesso.
Ora sogna di andare via da questa terra:
ma io sono qui, nell’ieri come il mio domani,
in attesa che il mare si ricordi di me…
e mi venga a cercare…
P.S.: con questo post mi congedo da voi per le vacanze estive. Dove andrò, a questo punto, l'avrete capito... E voi? Mare o montagna??
Ci rileggiamo a settembre...